FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO ATTENZIONE AD ASSOCIARE ANTINFIAMMATORI ED ANTIDEPRESSIVI

          Da Dr Alberto di Muria                                                                                                                                                                

Padula-Siamo così abituati ad assumere i farmaci che spesso dimentichiamo che ognuno di essi ha degli effetti collaterali. E che ciascuno può interagire con altre sostanze che stiamo assumendo. 

A ricordarlo, ora, arriva uno studio pubblicato sul British Medical Journal che mette in guardia dall’utilizzo contemporaneo di due categorie di farmaci: la prima sono gli antinfiammatori non steroidei (FANS), un’etichetta in cui rientrano antidolorifici diffusissimi, dall’aspirina all’ibuprofene. La seconda sono una quasi altrettanto comune classe di farmaci contro la depressione: i cosiddetti inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina (in sigla SSRI).

Lo studio ha analizzato i dati di oltre 4 milioni di coreani che avevano ricevuto la prescrizione di un antidepressivi tra il 2009 e il 2013 scoprendo che quelle che avevano assunto anche FANS avevano un rischio del 60 per cento più alto di incorrere in un’emorragia. Dall’analisi dei dati non sono emerse differenze significative tra i diversi farmaci, il che potrebbe far pensare che a causare i sanguinanti siano i meccanismi di azione delle due classe di medicinali: entrambe, infatti, hanno un’azione sulle piastrine che svolgono un ruolo fondamentale nella coagulazione del sangue. 

Alcuni studi hanno suggerito il possibile legame tra gli antidepressivi inibitori del reuptake della serotonina (SSRI) e un prolungamento del tempo di sanguinamento. Inoltre, il riassunto delle caratteristiche tecniche contiene per tutti gli SSRI l’avvertenza di prestare attenzione nei pazienti con storia di sanguinamento o in trattamento con farmaci che influenzano l’aggregazione piastrinica.

La serotonina è ubiquitaria nell’organismo; oltre ad essere un importante neuromediatore a livello del Sistema Nervoso Centrale, interviene in molti altri processi biologici fra cui l’emostasi: il rilascio di serotonina da parte delle piastrine favorisce infatti l’aggregazione. Le piastrine, tuttavia, non producono serotonina, ma catturano e immagazzinano quella che si libera dalle cellule cromaffini. Poiché gli SSRI possono inibire la captazione e l’accumulo della serotonina nelle piastrine, il loro uso può, teoricamente, predisporre i pazienti al rischio di sanguinamento. 

D’altra parte i FANS funzionano riducendo la produzione di prostaglandine, molecole chimiche che attivano il processo infiammatorio e quindi anche il dolore e la febbre, ma che hanno anche la funzione di proteggere la mucosa dello stomaco e di favorire la coagulazione del sangue attivando le piastrine. Di conseguenza anche i fans aumentano il rischio di sanguinamento. Attenti quindi ad associare l’assunzione di queste due classi di farmaci.

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