CHIESA: quella che vorrei … forse non esiste

 

Aldo Bianchini

Quotidiano "Il Mattino" del 9 settembre 2019

SALERNO – Ritorno sull’argomento che oggi, più che mai, tiene banco nel mondo della chiesa cattolica salernitana a partire dalla Curia Arcivescovile di Salerno (retta da Mons. Andrea Bellandi) per arrivare alla Curia della Diocesi di Teggiano-Policastro (retta da padre Mons. Antonio Maria De Luca, in questo periodo in missione umanitaria nel Madagascar per una operazione umanitaria molto apprezzabile); l’argomento in discussione è la moralizzazione generale della Chiesa che ancora si divide tra i rottamatori di Francesco e i conservatori di Ratzinger; il primo gesuita e Papa in carica, e il secondo agostiniano convinto e Papa emerito.

E’ necessario ritornare sull’argomento per sgombrarlo da qualsiasi errata interpretazione dell’essenza del mio discorso, soprattutto dopo la pubblicazione del precedente articolo in data 5 settembre scorso. Un articolo che, a mia insaputa, è stato fotocopiato ed affisso per le strade di Sala Consilina da una mano anonima (si fa per dire !!).

Chiarisco subito il concetto; chiunque nel corso della sua vita può liberamente scegliere l’orientamento sessuale che preferisce; guai, però, se nella scelta vengono coinvolti i minorenni (peggio ancora se bambini). Nel secondo caso credo che tutti, ma proprio tutti, dovremmo essere a dir poco spietati con chi commette reati così gravi ed insulsi, ma anche con chi è chiamato ad indagare e non lo fa fino in fondo scandagliando tutte le situazioni e tutte le posizioni, di chiunque ed a qualsiasi titolo possa essere stato anche soltanto sospettato di simili nefandezze.

Questo il mio pensiero di carattere generale; tornando alla fattispecie che ho trattato con l’articolo del 5 settembre mi corre l’obbligo di precisare che le lettere anonime sono quanto di più meschino possa esistere e i loro autori sono vigliacchi biasimevoli; ma resta un problema di fondo legato all’utilizzo che si deve fare delle stesse lettere una volta che sono state diffuse in maniera da provocare la concretizzazione di una ipotesi di reato ovvero un allarme sociale ben definito.

Nella lettera anonima fatta circolare in gran numero ed in ogni ambiente del Vallo di Diano (sia su supporto cartaceo che via web), si leggono elementi precisi e tali da far pensare che l’autore o gli autori possono essere persone che masticano materia di chiesa; per esempio viene usato il termine “presule” che è noto soltanto agli addetti ai lavori, o descritte “cene in vescovado” che soltanto pochi intimi possono conoscere; il tutto prospettato in maniera tale da far pensare che gli autori o l’autore degli scritti devono essere ricercati, come spesso accade nella cerchia dei presbiteri che hanno avuto una frequentazione più con tinua can la sede vescovile. Non solo, vengono descritti fatti e misfatti di sacerdoti omosessuali ma viene anche instillato il dubbio che in queste vicende possono essere stati coinvolti dei minorenni (è scritto: invitando anche giovani minorenni !!) ed indica le sedi dove questi fattacci potrebbero essere stati vilmente consumati. La lettera sarebbe stata inviata a diverse autorità religiose ed a tutti i presbiteri della diocesi, ma non ai Carabinieri che sarebbero (il condizionale è d’obbligo) intervenuti su specifica e saggia richiesta del Vescovo De Luca (fonte Italia2tv.it).

I Carabinieri su presumibile mandato della Procura hanno attivato una serie di indagini che hanno portato ad una specifica perquisizione in casa del seminarista (che qualcuno definisce ex seminarista di Teggiano) e conseguentemente ci sarebbe stata una richiesta soltanto verbale di verifica su alcuni telefonini personali di esponenti della Curia; ma questa richiesta (ripeto verbale e quindi assolutamente ipotetica) non sarebbe stata soddisfatta per via della improvvisa sparizione di detti telefonini. Perché ?

E’ da ipotizzare che la perquisizione sia maturata in seguito ad una specifica segnalazione della Curia nei confronti del Tropiano, e la richiesta di verifica dei telefonini in forza di una controrichiesta (sempre verbale) di parte; laperquisizione è stata effettuata il 1° agosto e la richiesta verbale in una data successiva e non meglio definita; sempre che le notizie raccolte rispondano al vero.

La stranezza della vicenda, e di come è stata fin qui portata avanti, consiste nel fatto che la segnalazione dell’eventuale presenza dei “minorenni” nei presunti festini (che sarebbero stati addirittura filmati) sia stata fatta passare nel dimenticatoio dell’immaginario collettivo senza tener conto che la notizia di una eventuale ipotesi di reato è proprio quella dei minori; perché, come dicevo, dell’orientamento sessuale dei maggiorenni ci interessa veramente molto poco.

L’appello, quindi, è diretto al sostituto procuratore di Lagonegro che ha in carico il fascicolo d’indagine (un fascicolo esiste in quanto il Tropiano ha dovuto nominare come difensore l’avv. Alessandro Carrazza; dall’altra parte, invece, sembra che la Curia abbia dato incarico difensivo al noto penalista avv. Renivaldo La Greca), ma anche al capo della chiesa di Teggiano-Policastro; tenuto conto dell’allarme sociale che la diffusione di quella sporca e velenosa lettera anonima ha creato, soprattutto in relazione alla eventuale presenza di minorenni, sarebbe giusto e quanto mai doveroso rendicontare sullo stato delle indagini informando la popolazione con notizie serie, ineccepibili e ravvicinate. Nessuno in presenza di minori può far finta di nulla e trincerarsi dietro i segreti istruttori di pulcinella.

L'ex seminarista con Papa Francesco nei corridoi di Santa Marta

Intanto sul web circola una foto (quella pubblicata) che ritrae l’ex seminarista  a colloquio personale e riservato con Papa Francesco negli impenetrabili corridoi di Santa Marta: montaggio fotografico o incontro reale ? Nelle more di una risposta, la foto ha creato vivo allarme in tutti i presbiteri della Diocesi Teggiano-Policastro. Anche per loro, dediti alla cura delle loro parrocchie, un po’ di chiarezza non guasterebbe. Dai corridoi di Santa Marta al Museo Diocesano di Salerno il passo è breve; e la sera di San Matteo (21 settembre 2019) sempre Tropiano è stato protagonista di un altro allarmante episodio.

Ci sarà tempo per parlare anche dei telefonini perduti e dell’episodio di San Matteo che tanto scalpore stanno suscitando nell’opinione pubblica; ed anche per chiarire il senso di un sospetto quanto inutile articolo (vedi foto in alto), dal titolo assolutamente allarmante, pubblicato da “Il Mattino” del 9 settembre 2019 nel contesto del quale, con una certa leggerezza, si prefigurano addirittura scenari di minacce contro il Vescovo De Luca.

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