Fonderie Pisano: parola d’ordine “Colpire le fonderie”

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Non ho timore a dichiarare di essere, da tempo, schierato tra quelli che prima di distruggere un “sito industriale produttivo” ci pensano almeno un paio di volte; soprattutto sono tra quelli che riescono a fare una precisa distinzione tra “odori nauseabondi” e “esalazioni venefiche”, e soprattutto quando gli odori nauseabondi rimangono allo stato di “puzza olfattiva” senza tracimare in un pericolo reale per la salute.

Al centro della pervicace attenzione di un gruppo (anche folto) di cittadini residenti nella zona di Fratte, furiosamente capeggiati dall’ex consigliere comunale Lorenzo Forte che presiede l’Associazione Salute e Vita, che sembrano rispondere ad una sola parola d’ordine ”Colpire e distruggere le fonderie Pisano”, senza se e senza ma. Per ognuno di loro è sufficiente attaccare, anche con motivazioni risibili, per sentirsi appagati e per credere di aver fatto fino in fondo quello che ritengono, monocraticamente, essere il loro rispettivo ruolo nella società che deve sempre essere attenta alla tutela dell’ambiente che ci circonda.

E’ facile, quindi, poter pensare anche ad una battaglia che “odora” di strumentale rivendicazione politica per ritornare al centro del dibattito cittadino; basta leggere le dichiarazioni di Forte contro il Sindaco di Salerno che può anche essere inefficiente quanto si vuole, ma che in questa vicenda sta dimostrando serietà, serenità, efficienza, professionalità ed anche obiettività; cose che per un politico non guastano.

Sicuramente capisco anche le ragioni che muovono l’Associazione di Forte, ma non sono assolutamente d’accordo con chiunque attacca a testa bassa, come un ariete, e sempre nella stessa direzione senza essere capace di sedersi intorno ad un tavolo per discutere, per capire e per risolvere un problema che è sicuramente ingombrante come quello della presenza del sito produttivo in quella zona dove l’urbanizzazione scellerata è arrivata molto anni dopo rispetto all’avvio dell’attività di industria pesante.

Per l’ennesima volta il presidente delle Fonderie Pisano & C. spa, Guido Pisano, è stato costretto a scendere in campo per cercare di arginare gli effetti di una campagna mediatica che ormai è indecorosamente schierata tutta dalla parte dell’Associazione; e lo ha fatto, il presidente Pisano, per far passare alcuni fondamentali e semplici concetti in un immaginario  collettivo che molto facilmente viene penetrato soltanto da messaggi negativi quando si parla in generale di ambiente. Il presidente pretesta, in maniera assolutamente veritiera e credibile, di aver messo in atto tutto ciò che è possibile ad un’azienda che tratta il ferro e materiali pesanti per migliorare le misure di prevenzione generale e per assicurare ai dipendenti tutti i presidi personali, senza mai dimenticare le correlazioni ambientali.

Il presidente Guido Pisano scrive:

Va detto che siamo già intervenuti ottemperando pienamente alle sollecitazioni già pervenute in materia, come pure bisogna aggiungere che siamo ancora in attesa, dell’autorizzazione da parte della Regione Campania per  porre in essere un’ importante  opera finalizzata all’ulteriore abbattimento delle emissione dal punto di vista dell’impatto olfattivo.

Per quanto concerne la lettera del Sindaco di Salerno all’Arpac e all’Asl siamo convinti che vadano effettuati tutti i monitoraggi e i controlli opportuni, nella consapevolezza del nostro impegno quotidiano per il contenimento massimo delle emissioni e per il rispetto completo delle normative vigenti.

Su un punto non possiamo, però, essere d’accordo: convogliare tutte le aspettative di negatività del contesto urbano della nostra città sulle Fonderie Pisano. Ci limitiamo a segnalare – come fatto anche in altre circostanze – la esistenza sul nostro territorio di altre attività impattanti oltre alla presenza di varie arterie stradali interessate da un notevole flusso di traffico che si accentua nelle ore di punta mattutine e serali.

Siamo in possesso di una ricerca scientifica– da noi commissionata – che conferma in maniera chiara ed inequivocabile l’impatto di queste realtà e ribadisce che il contributo alle emissioni delle Fonderie Pisano è pari a circa il 2 per cento delle emissioni complessivamente immesse sul territorio in parola.

L’ultimo passaggio della lunga lettera aperta è davvero interessante ed andrebbe discussa con tutte le altre parti in causa; se vera l’affermazione che soltanto il 2% delle emissioni nauseabondi immesse sul territorio sono da ascrivere alle Fonderie, si apre un nuovo capitolo della lunga ed interminabile vicenda pseudo ambientale, creata ad arte e amministrata molto peggio.

3 thoughts on “Fonderie Pisano: parola d’ordine “Colpire le fonderie”

  1. Bianchini, ma lei dove vive, a Salerno o a Tenerife? Come si permette di utilizzare questi termini contro i cittadini che da oltre 20 anni sono costretti a subire l’aria irrespirabile dalla valle dell’Irno fino al lungomare e a Torrione? Io stesso sono stato costretto a trasferirmi in una frazione di Baronissi. Tuttavia, andare a lavoro a Salerno, la mattina, spesso è come fare un viaggio in una camera a gas. E comunque ste cose non le dico io, ma la magistratura. Quella fabbrica ad oggi non è ancora chiusa, solo per cavilli amministrativi e una serie d tira e molla legali.

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