PADULA: concorso per invalidi … la Procura chiede l’archiviazione

 

 

Aldo Bianchini

 

Angelo Petrizzo di Padula

LAGONEGRO – Il provvedimento non è stato ancora notificato, ma sta per arrivare ai destinatari; la Procura della Repubblica di Lagonegro ha chiesto al GIP l’archiviazione del caso giudiziario inerente il concorso per invalidi espletato dal Comune di Padula tra dicembre 2018  e gennaio 2019.

Si spegne, quindi, anche se ancora parzialmente tutto il clamore suscitato dalla mancata vittoria nei due concorsi dell’invalido Angelo Petrizzo; un clamore che suscitò un vero e proprio interesse di molti organi d’informazione del Vallo di Diano e non, fino al punto di indurre l’Amministrazione Comunale di Padula a diramare uno strano comunicato dal contenuto ancora più strano e con il quale si diffidava il mondo del giornalismo di non dare notizie devianti e capziose, e sul caso, quindi, calò il silenzio.

In seguito all’esposto-denuncia del Petrizzo, la Procura della Repubblica di Lagonegro aveva aperto il fascicolo n. 263/2019 sul “registro ignoti” e il caso era stato affidato al PM Colella Rossella Maria (magistrato in servizio presso il Tribunale di Lagonegro) che dovrà accertare la sussistenza di eventuali reati previsti e puniti dall’art. 323 c.p. a carico di persone da identificare. La pm nel corso delle indagini ha individuato, identificato e iscritto nel registro degli indagati i presunti autori materiali del danno a carico del Petrizzo.

Ora, invece, arriva la notizia che la PM ha richiesto al GIP l’archiviazione del caso.

Solo per la cronaca ricordo a me stesso e, quindi, ai lettori che l’art 323 del C.P., previsto per l’abuso d’ufficio, così recita: Salvo che il fatto non costituisca un più grave reato, il pubblico ufficiale o l’incaricato di pubblico sevizio che, nello svolgimento delle funzioni o del servizio, in violazione di norme di legge o di regolamento, ovvero omettendo di astenersi in presenza di un interesse proprio o di un prossimo congiunto o negli altri casi prescritti, intenzionalmente procura a sé o ad altri un ingiusto vantaggio patrimoniale ovvero arreca ad altri un danno ingiusto è punito con la reclusione da uno a quattro anni. La pena è aumentata nei casi in cui il vantaggio o il danno hanno un carattere di rilevante gravità.

Al ricorrente, cioè Angelo Petrizzo, non rimane che predisporre entro dieci giorni, dalla notifica del provvedimento di richiesta di archiviazione, regolare opposizione contro l’archiviazione; sarà il GIP, infine, a stabilire se il caso potrà essere archiviato o se la PM dovrà formalizzare capi di imputazione coatta a carico dei presunti responsabili che la stessa PM ha già individuato ed iscritto a mod. 21.

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