PRESEPE: quando l’immaginazione rasenta la mistificazione !!

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO / PADULA – Nell’assoluta e rigorosa ricostruzione storica Gesù di Nazareth è nato, qualche ora fa, a Betlemme in una mangiatoia.

A cominciare dal Santo Padre, Francesco, che ha deposto (almeno idealmente) il bambino nel presepe di San Pietro esattamente alla mezzanotte tra il 24 e il 25 dicembre, in tutto il resto del mondo tenendo conto dei fusi orari locali il Bambino è nato nel corso delle ultime ventiquattro ore.            E già questo, a mio avviso, è sbagliato e va al di là della fede cattolica. Il Bambino dovrebbe essere depositato in ogni presepe alla stessa ora in cui il Papa lo celebra e lo deposita in Vaticano, ipotizzando per Betlemme una specie di nuovo “meridiano di Greenwich” sul cui orario basare tutti gli altri per la ricorrenza della natività e sul quale tutti i cattolici di tutto il mondo dovrebbero uniformarsi.

Il tempo della nascita, quindi, viene salutato qualche ora prima o qualche ora dopo la celebrazione di Piazza San Pietro; finanche nei presepi sottomarini la statuina del Bambin Gesù viene depositata allo scoccare della mezzanotte e/o di orario equipollente.

A Padula no, per lo scanzonato ideatore del presepe nel barcone di migranti, esposto in una delle chiese locali (vero scempio alle sacre scritture !!), Gesù è già nato qualche settimana fa con la pubblicizzazione della novità che è stata ritratta nella foto ufficiale; sarei curioso di sapere cosa nel corso della passata notte è stato depositato nel presepe del barcone.

La mia meraviglia per questo caso di scelta a dir poco scellerata è aumentata pensando all’atteggiamento assunto da S.E. Mons. Giuseppe Giudice (vescovo della diocesi di Nocera-Sarno), uomo-sacerdote conosciutissimo nel Vallo di Diano perché originario di Sala Consilina, contro la rivisitazione della statua di Sant’Alfonso Maria de’ Liguori a Pagani che molti fedeli vorrebbero rifare in una dimensione gigantesca. “Il Santo è quello che vediamo da secoli e non si tocca la sua statua” avrebbe ruggito il presule nocerino gettando lertteralmente nell’angoscia i componenti del comitato “Sant’Alfonso sarà contento” che hanno progettato una mega statua alta 43 metri da esporre sulla collina di San Pantaleone in modo da renderla visibile da ogni angolo dell’agro nocerino-sarnese.

La mia meraviglia aumenta ancora di più se penso che neppure Mons. Giudice ha pronunciato una sola parola in merito al presepe nel barcone; se tanto mi da tanto sarebbe dovuto andare nella chiesa di Padula e buttare all’aria una mistificazione tanto palese. Ma questa, amici lettori, è la chiesa dei nostri giorni piena di contraddizioni e, soprattutto, di rumorosi silenzi.

Per tutti ha parlato una lettrice di questo giornale, di nome Franca, che ha postato il seguente pensiero:

  • Grazie per le parole accorate e sincere in presenza di un fenomeno che non posso che definire “doloroso” per il cuore e la sensibilità dei cattolici veri: la sistematica, deliberata opera di dissacrazione di tutto ciò che è cristiano, del Segno più puro ed eccelso della nostra storia, del nostro essere più profondo, della linfa INSOSTITUIBILE che quotidianamente alimenta e feconda la nostra esistenza. Non si contano più le blasfemie, follemente spacciate per ”arte” che in questo periodo piagano il Cuore di Gesù. Sono l’ espressione di un mondo impazzito che perdendo Dio ha perso se stesso … Grazie direttore Bianchini per la cristiana campagna di consapevolezza di fede che sta portando avanti. Buon Natale … Mi piace scrivere di queste tematiche sebbene tante altre mi stanno a cuore, tuttavia  i tempi e le temperie che stiamo vivendo ci impongono la ferma, consapevole, ancorché  pacifica, difesa di quel che siamo e di combattere civilmente questa malattia che è propria delle grandi civiltà: un rispetto dell’ “altrui” così  pervicace ed ossessivo da annullare se stessa e la sua innegabile superiorità  alimentata dalla linfa vivificante e “moderna” della nostra Fede ..anche se non li conosciamo”.

 

Grazie lettrice Franca, di nome e di fatto; a me non resta che augurare Buon Natale a tutti.

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