il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

L’Italia al citofono

Angela D’Alto

 

Angela D'Alto

—Pubblicità gelati Motta, anni ‘90, interno notte. Suonano alla porta e una mamma ben vestita si alza dal divano per rispondere. ‘C’è Gigi?’ Chiede un ragazzino al videocitofono. ‘No, Gigi non c’è’. E la cremeria? ‘C’è, sali ‘ . Poi arrivano altre amiche, e ancora altre, e Gigi non c’è mai, ma la cremeria c’è sempre, e loro salgono e chissenefrega di Gigi.

 

Pubblicità Fiat Punto, anni 90. Interno notte. Una ragazza molto bella, già in abito da sera e pronta per uscire, litiga al telefono col fidanzato, che le ha dato buca all’ultimo minuto. Lei gli urla ‘adesso esco e vado col primo che incontro!’. Neanche un secondo e bussano alla porta, lei apre e il vicino di casa che aveva ascoltato la telefonata, ancora col grembiule da single-che-cucina esordisce con un ‘buonaseeeeera’.

 

Giovanni Rana e la pubblicità dei tortellini

Pubblicità tortellini Rana, anni 2000. Interno giorno. In una casa di studentesse , bussano alla porta e arriva Giovanni Rana in persona, coi suoi ‘sfoglia velo’ . Alla fine lava anche i piatti.

 

2020, Bologna, quartiere Pilastro,esterno notte: Matteo Salvini, ex ministro degli interni e segretario della Lega Nord, insieme a un gruppo di sostenitori e su segnalazione di una signora qualsiasi, in diretta dalla sua pagina Facebook, si improvvisa detective e citofona a una famiglia residente di origini tunisine, chiedendo tra uno sghignazzo e una minaccia ‘scusi, lei spaccia’?

 

E no, non è una pubblicità.

 

Lo fa davvero, senza averne nessun titolo, senza nessunissima autorità, senza alcun elemento concreto, rendendo visibile e riconoscibile la famiglia in questione e il ragazzo minorenne, che si proclama estraneo ai fatti e incensurato, e giustamente lo denuncerà.

Anni '90 - pubblicità dei gelati Motta

E non c’è bisogno di dire che siamo tutti contro la droga. Ma la lotta alla droga va condotta dalle forze dell’ordine, nei modi e coi mezzi opportuni, proprio perché è una cosa seria. Talmente seria da non meritare carnevalate e strumentalizzazioni elettorali.

 

Perché Matteo Salvini aveva deciso di fare una sceriffata, per far vedere che lui sta ‘tra la gggente’, che è un uomo vero e non ha paura, per gasare quelli che, tra i suoi sostenitori, schiumano odio. Per fare spettacolo. Come in un eterno, tragicomico e desolante Truman Show.

 

E noi siamo qui, ormai abituati a tutto, timorosi persino di indignarci, perché c’è sempre qualcuno che ci dirà che siamo noi sbagliati e bla bla bla.

 

Eppure io rivorrei indietro Gigi, la cremeria, la ragazza riccia mollata dal fidanzato e persino Giovanni Rana coi tortellini. E soprattutto rivorrei la sobrietà, la dignità, il rispetto per le istituzioni e per gli esseri umani.

 

 

 

 

 

1 Commento

  1. Come al solito bellissimo. Inizi a leggere ed è divertente, poi diventa serio e alla fine ti strappa comunque una risata. Complimenti

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