GAS RADON: legge regionale … truffa o misura necessaria ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Io abito in un palazzo, nel rione Torrione di Salerno, costruito nei primi anni ’50 con specifici agglomerati cementizi e, forse, con qualche mattone di tufo. Mattoni estratti dalle cave e, quindi, già ampiamente lavorati e privi di eventuali esalazioni contaminanti da parte del “gas Radon” che viene prodotto da grandi piattaforme di tufo. Per meglio far comprendere il caso va detto che il palazzo in cui abito ha i muri strutturali esterni che raggiungono lo spessore  complessivo di circa un metro.

In questi ultimi mesi si è parlato molto del “gas Radon” e delle complicazioni che le sue esalazioni potrebbero arrecare alla salute di noi poveri esseri umani.

A livello mondiale, il Radon è considerato il contaminante radioattivo più pericoloso negli ambienti chiusi in quanto, accumulandosi all’interno degli ambienti di vita, è la principale causa di tumore al polmone dopo il fumo.

Tutto questo, però, è dannoso ove la costruzione insista con le sue fondamenta su un massiccio di tufo in quanto:  i tufi, i graniti e i porfidi possono emanare elevate quantità di Radon attraverso crepe, fessure o punti aperti delle fondamenta per penetrare poi nelle case. In casi rarissimi ed ancora non certificati, se i suddetti tipi di rocce sono usati come materiali da costruzione possono emettere loro stessi Radon nell’edificio. A causa della sua ubiquità, va infine detto, il Radon è il principale pericolo per l’uomo, tra le fonti di radiazioni ionizzanti.

La Regione Campania si è giustamente posta il problema ed ha emesso una specifica Legge Regionale (la n.13 del 08/07/2019) per imporre ad di là di ogni definitiva certezza degli effetti nocivi l’obbligo di misurare la concentrazione di gas Radon in tutte le attività a piano terra.; quasi come se l’intera regione fosse poggiata su un’enorme piattaforma di tufo. Fanno eccezione solamente i locali residenziali ed i vani tecnici per impianti ed anche gli appartamenti come quello in cui risiedo. Al termine della misura annuale è obbligatoria la trasmissione dei risultati al Comune e all’ARPAC. La mancata attuazione comporta la sospensione della certificazione di agibilità del locale. Difatti l’unico metodo sicuro per determinare la concentrazione del gas Radon all’interno della propria attività è la misurazione diretta per quanto è dimostrato che edifici adiacenti, con caratteristiche tecniche e costruttive identiche, possono presentare concentrazioni di Radon differenti.

Ingegnere, mi scusi, dove devo posizionare il bottone rilevatore” chiede un commerciante di Torrione al funzionario che gli sta consegnando la macchinetta dopo l’espletamentero di tutta la pratica entro il 31 dicembre 2019 (costo complessivo di circa 400 euro tra bottone e documenti).

Lo metta dove vuole, tanto non serve a niente” risponde l’ingegnere incaricato della consegna a pratica completata sotto ogni punto di vista.

Comprensibile la grande delusione del commerciante che negli ultimi giorni dell’anno appena concluso aveva fatto il pazzo in giro per gli uffici pubblici ed aveva speso una importante cifra in danaro sonante.

Da qui la domanda: “Ma ci troviamo di fronte ad una legge truffa o ad una disposizione estremamente necessaria ?”; le correnti di pensiero sono, come sempre, almeno due. Va comunque sottolineato che la Regione Campania è stata tra le prime, se non la prima, ad emanare una legge del genere.

Qualcuno, però, vagheggia dubbi consistenti sull’azienda che costruisce i bottoni alla quale è stata affidata in esclusiva la produzione che per legge deve essere acquistata; sembrerebbe che detta azienda dell’hinterland territoriale tra Napoli e Caserta sia improvvisamente risorta dopo un grave dissesto grazie a questa commessa regionale ottenuta per alcuni rapporti familiari con gli apparati del “sistema regione”.

Le cronache dei prossimi mesi ci diranno la verità.

 

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