il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

SANITA’: Riabilitazione nella ASL SA: una dichiarazione del delegato ANISAP dr. Vincenzo Pepe non viene accettata a verbale. Ecco cosa dice.

La redazione

SALERNO – Riceviamo dal dr. Enzo Pepe e pubblichiamo il seguente comunicato stampa:

“”Sembra un fatto burocratico, e invece non lo è affatto. Tanto più che da mesi la riabilitazione e il diritto alle cure nella ASL Salerno sono al centro delle cronache. Questi i fatti. Giovedì 20, si è riunito il Tavolo tecnico sulla riabilitazione, presieduto dal dirigente dell’accreditamento. All’ordine del giorno,” consuntivo anno 2019”. In quella sede l’ANISAP, con il suo rappresentante dr. Vincenzo Pepe, ha presentato una dichiarazione chiedendo che venisse messa a verbale. Richiesta respinta dal presidente del Tavolo tecnico. Il motivo? Non è in tema con l’ordine del giorno, opinione però non condivisa dal rappresentante dell’ANISAP secondo il quale “il consuntivo non è un prospetto meramente contabile ma un documento di carattere finanziario, per cui il suo esame è la sede opportuna per sollevare ogni osservazione o rilievo che riguardi la gestione complessiva”.  Certo è che la dichiarazione solleva, in modo decisamente esplicito, temi e problemi che sono di grande interesse per tutti i cittadini della provincia di Salerno.  Questo il testo della dichiarazione che non è stata inserita nel verbale:

Dichiarazione in riunione del Tavolo Tecnico 20/2/20 del delegato ANISAP dr. Vincenzo Pepe

Il consuntivo 2019 che ci viene presentato è il peggiore che ci si potesse aspettare.

Ci troviamo di fronte a 2,5 ml di sforamento. Dobbiamo interrogarci sul perché di questa situazione e sul come uscirne.  Le risposte che ci diamo sono le seguenti.

  1. I fondi sono assolutamente insufficienti. Non lo sono rispetto alle esigenze dei centri ma rispetto al fabbisogno, ovvero alle necessità della popolazione, necessità che nessuno si assume l’onere di interpretare ed esprimere. Ricordiamo che la spesa procapite regionale è di € 37,78 mentre il budget attribuito alla nostra ASL dalla Regione nel 2019 è stato di € 33,43. Questo significa un ammanco di oltre 4,5 ml. Ma questo dato macroscopico e la necessità assoluta di superarlo non vengono rivendicati da nessuno. Né dal Direttore generale di questa ASL, che avrebbe il dovere specifico di far presente tutto questo alla Regione, né tantomeno dalle associazioni maggiormente rappresentative, che sembrano limitarsi ad una condivisione acquiescente delle determinazioni della ASL, perdendo così quella indispensabile funzione dialettica che può nascere solo da un sano e corretto confronto.
  2. Alla nostra ASL per la riabilitazione residenziale e semiresidenziale, è stato imposto ingiustamente un fabbisogno calcolato sulla popolazione provinciale.  Ma mille e mille volte di più si dovrebbe esigere dalla Regione la distribuzione dei fondi con lo stesso criterio per l’ambulatoriale e il domiciliare.
  3. E invece vince lo status quo, la conservazione dei privilegi acquisiti. E tutti, consapevolmente, tendono solo a mandare l’acqua al proprio mulino, come è sempre stato. Con tutti i danni e le iniquità che ne conseguono e che diventano sempre maggiori.
  4. Il settore amministrativo della riabilitazione, per complessità, importanza e delicatezza, è fondamentale e strategico tanto da richiedere un dirigente dedicato esclusivamente a tale settore.
  5. Infatti le liste di attesa sono mostruose. Siamo ormai da anni con liste di attesa che superano le 1.500 unità. Crediamo che in nessun settore si sia arrivati a tanto. Ma anche a questo tema, per quanto vitale per la salute delle persone, nessuno sembra interessarsi. Solo l’ANISAP ha avuto il coraggio di denunciare una situazione così scandalosa, e per questo si è addirittura ritrovata isolata dalle altre associazioni.
  6. Associazioni che sono arrivate al punto di esprimere solidarietà a funzionari con i quali era in atto una discussione sul blocco delle terapie ad alcuni centri.  Non è un fatto di persone ma di azioni e di scelte. E nessuna associazione può solidarizzare con la scelta di bloccare le terapie ad alcuni centri. Infatti, dall’ultimo bilancio disponibile della ASL, il Ds 60 di Nocera risulta l’unico che diminuisce l’assistenza riabilitativa, in controtendenza con tutti gli altri 12 distretti.
  7. Ma tutti dovrebbero ricordare che se Sparta piange Atene non ride o non può ridere.

Non può condurre da nessuna parte pensare solo a portare acqua al proprio mulino.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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