COVID 19: L’ENNESIMO DPCM che introduce , nell’intero territorio nazionale,la chiusura di ogni attività produttiva non strettamente necessaria, dal 23 marzo 2020 al 3 aprile 2020.

PIETRO CUSATI

dr. Pietro Cusati (giurista - giornalista)

ROMA –  ‘’E’ la crisi più difficile che il Paese sta vivendo dal secondo Dopoguerra’’, sono le parole pronunciate  dal Presidente del Consiglio Giuseppe Conte,  nella tarda serata di sabato sera 21 marzo 2020,per annunciare l’ennesimo DPCM.  ‘’La morte di tanti concittadini è un dolore che ogni giorno si rinnova, questi decessi per noi, per i valori con cui siamo cresciuti, per i valori che ancora oggi noi condividiamo, non sono semplici numeri, quelle che piangiamo sono persone, sono storie di famiglie che perdono gli affetti più cari’’.Il Governo ha stilato una lista dettagliata  in cui sono indicate le filiere produttive delle attività dei servizi di pubblica utilità, quelli che sono più necessari per il funzionamento dello Stato in questa fase di emergenza. Continueranno a rimanere aperti tutti i supermercati, tutti i negozi di generi alimentari e di prima necessità. Quindi non sono previste restrizioni sui giorni di apertura dei supermercati. Continueranno a rimanere aperte le farmacie, parafarmacie, vengono assicurati i servizi bancari, postali, assicurativi, finanziari, tutti i servizi pubblici essenziali, ad esempio i trasporti. Al di fuori delle attività ritenute essenziali, è consentito  solo lo svolgimento di lavoro modalità smart working e  le attività produttive ritenute comunque rilevanti per la produzione nazionale. Con questo ennesimo DPCM ,con allegato le categorie dettagliate ,il Governo ha adottato, sull’intero territorio nazionale,dal 23 marzo al 3 aprile 2020, ulteriori misure in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19. Vengono sospese tutte le attività produttive industriali e commerciali. Le attività professionali non sono sospese. E’fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi, con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso rispetto a quello in cui attualmente si trovano, salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.Restano sempre consentite anche le attività che sono funzionali ad assicurare la continuità delle filiere delle attività , nonché dei servizi di pubblica utilità e dei servizi essenziali , previa comunicazione al Prefetto della provincia ove è ubicata l’attività produttiva, nella quale sono indicate specificamente le imprese e le amministrazioni beneficiarie dei prodotti e servizi attinenti alle attività consentite.Il Prefetto può sospendere le predette attività qualora ritenga che non sussistano le condizioni . Fino all’adozione dei provvedimenti di sospensione dell’attività, essa è legittimamente esercitata sulla base della comunicazione resa. Sono comunque consentite le attività che erogano servizi di pubblica utilità, nonché servizi essenziali . Resta tuttavia ferma la sospensione del servizio di apertura al pubblico di musei e altri istituti e luoghi della cultura di cui all’articolo 101 del codice beni culturali, nonché dei servizi che riguardano l’istruzione ove non erogati a distanza o in modalità da remoto nei limiti attualmente consentiti.E’ sempre consentita l’attività di produzione, trasporto, commercializzazione e consegna di farmaci, tecnologia sanitaria e dispositivi medico-chirurgici nonché di prodotti agricoli e alimentari. Resta altresì consentita ogni attività comunque funzionale a fronteggiare l’emergenza.

 

One thought on “COVID 19: L’ENNESIMO DPCM che introduce , nell’intero territorio nazionale,la chiusura di ogni attività produttiva non strettamente necessaria, dal 23 marzo 2020 al 3 aprile 2020.

  1. Le disposizioni dell’ENNESIMO DPCM producono effetto dalla data del 23/3/20 e sono efficaci fino al 3/4/20.
    E’ di 80 voci l’elenco allegato ALL’ENNESIMO DPCM delle attività che continueranno a rimanere aperte dopo la nuova stretta per contenere LA PANDEMIA del Coronavirus.
    L’allegato all”ENNESIMO DPCM precisa che continueranno a essere consentita anche attività legate alle famiglie, dalle colf e badanti conviventi ai portieri nei condomini.
    Resteranno in funzione l’intera filiera alimentare per bevande e cibo, quella dei dispositivi medico-sanitari e della farmaceutica e, tra i servizi, quelli dei call center.
    La lista potrà essere aggiornata .
    “È fatto divieto a tutte le persone fisiche di trasferirsi o spostarsi con mezzi di trasporto pubblici o privati dal comune in cui attualmente si trovano,
    salvo che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute.
    Le imprese le cui attività sono sospese per effetto di questo ENNESIMO DPCM completano le attività necessarie alla sospensione entro il 25 marzo 2020,
    compresa la spedizione della merce in giacenza. Le attività che, con il provvedimento, vengono sospese, “possono comunque proseguire se organizzate in modalità a distanza o lavoro agile”.
    “Le imprese le cui attività non sono sospese rispettano i contenuti del protocollo condiviso di regolamentazione delle misure per il contrasto e il contenimento della diffusione del virus covid-19
    negli ambienti di lavoro sottoscritto il 14 marzo 2020 fra il Governo e le parti sociali”.
    Le attività professionali non saranno sospese per le prossime due settimane. Nell’elenco compaiono, tra l’altro, le attività legali e contabili oltre a quelle finanziarie e assicurative,
    ma anche gli studi di architetti e ingegneri. Attiva anche l’intera filiera della stampa, dalla carta al commercio all’ingrosso di libri,
    riviste e giornali fino ai servizi di informazione e comunicazione.

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