CORONAVIRUS: LA TOPPA E’ PEGGIO DEL BUCO

di Egidio Errico

(medico psicoanalista)

prof. dr. Roberto Burioni

SALERNO – Il dott. prof. Roberto Burioni ha pubblicato sul suo profilo facebook (Medical Facts di Roberto Burioni) la seguente dichiarazione in relazione ad una sua dichiarazione rilasciata a Fazio: “in Italia il rischio è zero” che è oggetto, ovviamente di critiche e scherno.

<<Non è il momento per il “io l’avevo detto“, ma siccome vengo attaccato per una dichiarazione nella quale avrei detto “in Italia il rischio è zero” è mio dovere difendermi e rispondere.  L’8 gennaio 2020 io avvertivo che c’era un pericolo in arrivo dalla Cina. Il 22 gennaio, in una intervista a Linkiesta, io dicevo “Le autorità europee hanno affermato che il rischio che il virus arrivi in Europa, e in particolare in Italia, è minimo. Io non sono per niente d’accordo con loro, ma spero vivamente di sbagliarmi”. Il 27 gennaio, nel programma Melog, di Radio24, dicevo “non dobbiamo far arrivare in Italia il virus, che si diffonde in maniera molto efficiente e sembra causare una malattia di una certa gravità. L’unica cosa oggi che può difenderci veramente è la quarantena, non c’è altro modo“. Io ho fatto l’affermazione “in Italia in questo momento il rischio è zero” il 2 febbraio.  In quel momento le autorità ci dicevano che in Italia il virus non c’era.  La mia colpa è – dunque – quella di non avere avuto la capacità di prevedere che il virus sarebbe stato trovato diciotto giorni dopo.  Ma io sono un medico, non un veggente. E questa incapacità di predire il futuro effettivamente è un mio limite>>.

 

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dr. Egidio Errico (medico psicoanalista)

Da medico psicoanalista mi corre l’obbligo di una semplice precisazione.

Caro prof. Burioni, con tutto il rispetto, la domanda che le fu rivolta di prevedere il rischio di una possibile prossima epidemia di Coronavirus anche in Italia, evidentemente, le fu rivolta proprio perché, non essendo il virus, in quella data, (ancora) presente in Italia, si voleva essere tranquillizzati circa l’evenienza che non sarebbe invece penetrato di lì a poco, anche da noi.

Ora, solo lei poteva sapere se all’epoca sarebbe stato possibile o meno fare una previsione.

La giustificazione che ora adduce, che non poteva prevederlo perché: “le autorità ci dicevano che in Italia il virus non c’era. La mia colpa è – dunque – quella di non avere avuto la capacità di prevedere che il virus sarebbe stato trovato diciotto giorni dopo” non regge perché se le avessero detto, le autorità, che il virus era già presente in Italia, la domanda non avrebbe avuto ragione di essere formulata in quanto il virus sarebbe stato già presente.

Invece, proprio perché, come lei conferma, il virus non era all’epoca presente le si fece la domanda.

Ora, se non fosse stato possibile prevedere cosa sarebbe avvenuto dopo diciotto giorni, lei avrebbe dovuto correttamente rispondere: “non è possibile fare nessuna previsione“, invece di rispondere, come fece: “In Italia rischio zero“, perché questa risposta fu già una previsione, la previsione che, con certezza, escludeva qualsiasi rischio futuro di epidemia da Coronavirus in Italia, e con questo tranquillizzando l’Italia intera.

Previsione che poi si è rivelata ahinoi sbagliata.

Se, come dice ora, non era allora possibile alcuna previsione, perché non lo disse subito?

Lei non disse infatti “previsioni zero”, ma “rischio zero”.

E diverso, molto diverso!

Poteva dichiararlo anche allora che lei è un medico e non un veggente.

 

 

 

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