Coronavirus: analisi di un’intervista … il Vescovo di Teggiano sugli schermi della Rai

Aldo Bianchini

Il compianto "don Alessandro Brignone"

SALERNO / TEGGIANO – La distanza, a Salerno, tra Pastena e Torrione, si sa, è abbastanza ridotta rispetto alla lunghezza ed all’ampiezza di tutta la città. Le voci e le notizie, quindi, corrono con estrema velocità da un palazzo all’altro, anche in tempo di coronavirus.

L’altro pomeriggio,  quello di venerdì santo, sono stato raggiunto dalla rabbia e dalla indignazione oltre che dal profondo dolore che ha travolto i genitori del compianto “don Alessandro Brignone”, il sacerdote che era parroco di Caggiano e che qualche giorno fa è deceduto per il Covid-19 nell’ospedale di Polla.

Il motivo di tanta rabbia e indignazione, mi sussurrava la voce, era dovuto ad un’intervista che il Vescovo di Teggiano-Policastro, Mons. Padre Antonio Maria De Luca, aveva rilasciato ai microfoni del TGR Campania – Rai 3 su sollecitazione del giornalista Enzo Ragone.

Oltretutto, caso davvero unico, anche la voce portava in se una sorta di rabbia per le modalità dell’intervista e per le risposte a dir poco inquietanti del Vescovo; quasi come se avesse innalzato un muro difensivo scaricando su altri la responsabilità di quanto accaduto, soprattutto  nei confronti del povero sacerdote che, al di là delle personali presunte responsabilità, ci aveva rimesso la vita tra l’incredutlità di tutti.

Incredulo, comunque dispiaciuto per il dolore dei genitori di don Alessandro, ho recuperato su google (in questi casi valgono i social !!) l’intervista incriminata. Ho visto e rivisto l’intervista e la mia meraviglia è stata enorme, ben al di là delle voci che mi erano arrivate, tanto da definire subito l’intervista un capitolo sconcertante del giornalismo inteso come servizio pubblico.

Insomma, per dirla tutta, personalmente a me l’intervista è apparsa come un primo sostanziale e ben studiato momento difensivo da parte del Vescovo, nello spiegare che tutto quello che era avvenuto in quell’albergo di Atena (ma non è stato mai citato quello di Sala Consilina) era da addebitare (uso parole dell’intervista) ad “un prete di Caggiano, dell’arcidiocesi di Salerno, che ha voluto realizzare … certamente improvvidamente …”.

Insomma il Vescovo di Teggiano ha scavato una trincea vergognosa tra se e il sacerdote caggianese rovesciando ogni responsabilità sull’Arcidiocesi di Salerno (e Bellandi che fa, tace ?), dimenticando, però, che per quei raduni anche altri sacerdoti (tutti della diocesi di Teggiano) hanno organizzato e celebrato quei raduni come lui stesso ha dichiarato nel corso di un’altra intervista difensiva rilasciata il 15/16 marzo 2020 al direttore editoriale di Ondanews.it (Rocco Colombo).

Come sempre le risposte vere e concrete non arrivano: se quei raduni non si dovevano fare, come sembra dire anche il Vescovo, chi doveva fermare i partecipanti a quei raduni di imbecillità ? (parole del governatore De Luca).

Un raduno neocatecumenale

Un modo di porsi davvero inquietante, quasi come se la diocesi di Salerno/Acerno/Campagna (sotto la cui giurisdizione ricade Caggiano) appartenesse ad un altro pianeta, quando invece gli incontri sono avvenuti in pieno tenimento della Diocesi di Teggiano, con preti della diocesi, che è sotto il potere temporale proprio del Vescovo De Luca.

La cosa che, probabilmente, ha seriamente colpito i genitori di don Alessandro è stato l’atteggiamento quasi scostante del vescovo nei confronti del loro figliuolo (citato come “un prete” anonimo) che, comunque, ci ha rimesso la vita.

Mi fermo qui, non senza aver posto ai lettori alcune domande:

  • E’ giusto che un Vescovo, capo della Chiesa territoriale, scarichi tutte le responsabilità in capo ad una persona che non può più difendersi ?
  • E’ giusto che la Rai, servizio pubblico, possa confezionare e mandare in onda un’intervista difensiva e senza contraddittorio, oltretutto carente del quadro completo della situazione, come quella lanciata nel Tgr Campania delle ore 14.00 del 10 aprile 2020, a spese del contribuente, quando sostanzialmente lo stesso Tgr si è quasi totalmente disinteressato al problema dei raduni neocatecumenali e della situazione valdianese ?
  • E’ giusto che la Chiesa continui a non offrire ai fedeli spiegazioni, non dico giustificazioni, comprensibili e appaganti ?

Tutto questo, scusate l’ardire, fa pensare ad una intervista attentamente preparata a tavolino e commissionata dall’alto, cioè dalle alte sfere vaticane per dare una mano al Vescovo e per arginare la deriva della Chiesa agli occhi dei fedeli che aspettano spiegazioni precise e non esercizi difensivi che, seppure leciti e umanamente comprensibili, non dovrebbero mai superare i confini della correttezza.

Medici e preti sono i crocifissi di oggi” ha detto Papa Francesco in una telefonata a Lorena Bianchetti (conduttrice di “A Sua immagine” su Rai/1); parole al vento, parole che molto probabilmente non si calano alla perfezione in tanti dei preti che conosciamo quotidianamente.

Il Vescovo di Teggiano Poluicastro: S.E. Mons. padre Antonio Maria De Luca

Non abbiate paura”, questa la frase ad effetto lanciata dal Vescovo di Teggiano-Policastro  S.E. Mons. Padre Antonio Maria De Luca con il suo messaggio video per gli auguri di Pasqua (fonte Ondanews.it); mi auguro davvero che lui stesso, tutti i sacerdoti della diocesi  e tutti i neocatecumenali non abbiano paura a dire la verità su quanto accaduto.

 

 

 

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