L’Organizzazione Mondiale della Sanità, OMS: non ci sono ancora prove scientifiche che le persone che sono guarite dal Covid-19 abbiano anticorpi che proteggono da una seconda infezione.

Dr. PIETRO CUSATI

dr. Pietro Cusati (giurista - giornalista)

Roma, 25 aprile 2020 – Nessuna prova che chi è guarito da coronavirus non possa infettarsi di nuovo. L’Oms ,l’Organizzazione mondiale della sanità ha detto che  non ci sono ancora, al momento, prove circa il fatto che i pazienti che hanno contratto il coronavirus, una volta guariti non possano essere reinfettati. Questo fatto mette in dubbio, quindi, l’attendibilità di eventuali certificati di immunità o di rischio zero per chi abbia già contratto il covid-19,con  un documento, l’OMS rende noto che  “a questo punto della pandemia non ci sono abbastanza evidenze sull’efficacia dell’ immunità data dagli anticorpi per garantire l’accuratezza di un ‘passaporto di immunità’ o un ‘certificato di libertà dal rischio’“. Alcuni governi, spiega l’ OMS hanno suggerito che trovare gli anticorpi al Sars-CoV-2 possa servire come base per un passaporto di immunità’ che può permettere agli individui di viaggiare o di tornare al lavoro con l’assunzione che siano protetti da una reinfezione. “Molti degli studi hanno mostrato che le persone che sono guarite dall’infezione hanno gli anticorpi per il virus. Tuttavia alcuni di questi – scrive l’Oms – hanno livelli estremamente bassi di anticorpi neutralizzanti nel sangue. Nessuno studio ha valutato se la presenza degli anticorpi da Sars-CoV-2 possa dare immunità ad una successiva infezione nell’uomo”.

Intanto ieri, 24 aprile, è stata lanciata la più grande alleanza della storia per combattere il Covid-19. L’Onu e l’Oms hanno chiamato a raccolta i  leader di tutto il mondo, organizzazioni internazionali e settore privato per un’iniziativa “storica” mirata a sviluppare, produrre e, soprattutto, distribuire un vaccino contro il coronavirus. All’appello virtuale mancavano gli Stati Uniti, il Paese più colpito dal Covid-19, e la Cina, quello in cui il virus è comparso la prima volta. “E’ una minaccia comune che può essere sconfitta soltanto con un approccio comune”, ha detto il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus

L’Onu e l’Oms hanno lanciato un’alleanza internazionale per accelerare lo sviluppo, la produzione e la distribuzione di un vaccino contro SarsCoV2, invitando i leader di tutto il mondo, le organizzazioni internazionali e il settore privato a scendere in campo uniti verso lo stesso obiettivo. Il nuovo coronavirus “è una minaccia comune che può essere sconfitta soltanto con un approccio comune” ha ribadito il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus. “Nessuno è salvo se non lo sono tutti” ha sottolineato il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres.Anche l’Italia ha aderito al progetto per accelerare lo sviluppo di un vaccino contro il coronavirus insieme agli altri partner mondiali. “L’Italia è dall’inizio in prima linea in questa battaglia. Abbiamo imparato sulla nostra pelle che il virus non conosce confini”, ha dichiarato il premier Giuseppe Conte alla conferenza stampa virtuale per la presentazione dell’iniziativa, dedicandola “a chi a causa del virus ha perso la vita e ai nostri eroi, medici e operatori sanitari. Il loro sforzo – ha aggiunto Conte – non sarà vano”.”Sconfiggeremo il virus solo se uniremo le forze e costruiremo un’alleanza potente”, queste le parole della cancelliera tedesca Angela Merkel. Mentre il Presidente francese Emmanuel Macron ha detto: “Sarebbe inspiegabile e imperdonabile se fosse accessibile solo nel Paese in cui è stato trovato. Quando vinceremo questa battaglia dovremo renderlo disponibile il più velocemente possibile per tutte le popolazioni”.

 

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