Coronavirus: la Chiesa che vorrei è fatta anche di dibattiti costruttivi … e l’arcivescovo di Salerno ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Per l’articolo che ho scritto ieri, “Coronavirus: nella Chiesa che vorrei … il Vescovo di Teggiano – Policastro, Mons. padre Antonio De Luca fa un passo indietro ?”, era chiarissimo che ci sarebbero state diverse reazioni; alcune positive e altre negative.

Credo, però, di aver assolto pienamente al mio compito di “non accontentare nessuno”, perché soltanto così si può essere giornalisti indipendenti; ovviamente non sempre ci riesco, ma spesso faccio centro. Difatti con l’articolo di ieri ho sicuramente scontentato il Vescovo della diocesi di Teggiano-Policastro Mons. Antonio Maria De Luca se non è in grado di elevarsi di quel tanto che basta per comprendere le essenze del dibattito; ho altrettanto sicuramente deluso il mio amico avv. Salvatore Memoli per non essere riuscito a capire il suo pensiero fino in fondo, così come ho certamente fatto arrabbiare i neocatecumenali in quanto, per essere tali, sono profondamente convinti della bontà del loro pensiero e non riescono a fare un sereno esame della situazione a prescindere dalla loro fidelizzazione.

Da qualche tempo in qua ho più volte indicato in Lorella M. una nuova ed interessata, ma anche interessante, lettrice di questo giornale; è giusto scogliere qualsiasi riserva e svelare che Lorella è una neocatecumenale aggregata nel gruppo del “Cammino neocatecumenale”; naturalmente ho scontentato anche Lei che, però, essendo persona sicuramente di una certa levatura culturale, invece di arrabbiarsi e basta, ha cercato e cerca sempre di alimentare in positivo il grande dibattito che, comunque, esiste e pervade tutta la Chiesa Cattolica Romana.

Sapevo con certezza che sarebbe lievitato un dibattito, avevo indicato precise citazioni, dall’arcivescovo di Catania (Mons. Luigi Bommarito) allo stesso Papa Francesco, sulle mie affermazioni.

Con assoluta ed anche condivisibile lealtà, che contraddistingue soltanto le persone serie,  ha così commentato il mio articolo pubblicato ieri 9 maggio:  “”Questo è il testo integrale del discorso citato nel suo articolo. Estrapolare una frase da un contesto, me lo insegna, è fuorviante. Cosí come fatto dal suo amico avvocato. Comunque il cammino ha gli statuti approvati da un po’ di anni, dopo tanti anni di studio da parte del cardinale Ratzinger, allora prefetto per la  congregazione della fede. Ed è noto la competenza teologica del Papa emerito. Poiché il cammino ufficialmente un carisma della chiesa, si può essere liberi di aderirvi o meno. Parlarne male, significa parlare male della Chiesa. Che poi si voglia parlare male della Chiesa non sarò io ad impedirlo. Ma il cammino è dentro  la Chiesa; è Chiesa ufficialmente dal 2000, ormai 20 anni””. Il commento di Lorella è molto più lungo, ho sintetizzato soltanto la parte più interessante; ed a questa parte ho risposto che i punti di vista sono tanti e tutti rispettabili; e che io ho una visione più pragmatica dell’argomento non essendo componente di nessuna fidelizzazione, una visione che in un recente passato si è scontrata con uno dei rami del potere dei gruppi fidelizzati (leggasi Il Gregge” che mi ha portato  per ben tre volte a processi penali fortunatamente finiti bene, ma con un dubbio; cioè che i giudici di tre sezioni diverse non hanno voluto o potuto andare oltre sui fatti contenuti nei due voluminosi dossier che evidenziavano anche brutte vicende relative al seminario diocesano di Pontecagnano).

Per ragioni di lunghezza  cercherò di portare all’attenzione di Voi lettori l’intero scambio di opinioni in un prossimo articolo.

S.E. Mons. Andrea Bellandi - arcivescovo di Salerno-Campagna-Acerno

Per il momento mi piace sottolineare di aver sollevato un dibattito sereno e costruttivo; e da questo dibattito viene fuori un primo dato essenziale: il Vescovo Mons. Antonio Maria De Luca nulla poteva, forse, contro la decisione dei neocatecumenali di organizzare quei due raduni di Atena Lucana e Sala Consilina da dove, secondo molti, si sarebbe scatenato il contagio con  tutti i guai che ne sono seguiti; ma questo dovrà essere ancora tutto dimostrato.

E c’è già un’altra clamorosa notizia, l’arcivescovo di Salerno Mons. Andrea Bellandi avrebbe deciso un rimpasto generale e radicale per l’occupazione dei posti in curia, tra i quali anche quello del vicario generale don Biagio Napolitano. Ma per questa che appare come l’ennesima lotta di potere per il potere, appuntamento al prossimo articolo.

 

 

 

 

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