12 maggio Giornata internazionale dell’infermiere ,per ricordare il valore del lavoro in corsia, più di un lavoro,una vocazione,una dedizione. Quest’anno ricorrono anche i 200 anni dalla nascita di Florence Nightingale, madre dell’infermieristica moderna.

Dr. Pietro Cusati

(giurista – giornalista)

ROMA 12  Maggio 2020 –“L’infermieristica non è semplicemente tecnica, ma un sapere che coinvolge anima, mente e immaginazione”, Florence è  la fondatrice delle Scienze infermieristiche moderne,nel giorno della sua nascita il 12 maggio del 1820,quest’anno cade il bicentenario,viene celebrata la ‘’Giornata internazionale dell’infermiere’’. Il 12 maggio 1974 , un giorno  che  rappresenta una festa segnata in rosso sul calendario degli infermieri di tutto il mondo. Una ricorrenza che quest’anno assume un significato particolare. L’emergenza sanitaria da Coronavirus ha messo in luce il grande capitale umano che i professionisti del settore sanitario Medici e Infermieri  mettono in campo ogni giorno. Con abnegazione, impegno, fatica e coraggio,  nella lotta al “nemico invisibile”. Investire sul personale sanitario, a partire da quello infermieristico è il modo migliore per fare tesoro di questa drammatica crisi, per ripensare e innovare strutturalmente il  Servizio Sanitario Nazionale, per dare nuove speranze e migliorare l’assistenza a tutti i cittadini, senza distinzioni o disuguaglianze. In Italia, ne occorrono 50 mila, di cui gran parte sul territorio come infermieri di comunità, per una vera assistenza a misura di cittadino. “Queste professioni hanno un valore inestimabile per la salute delle persone di tutto il mondo” ,disse il direttore generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, il Dr. Tedros Adhanom Ghebreyesus. “.12mila infermieri contagiati dal Covid e 39 morti, a loro ha  dedicato la sua preghiera  Papa Francesco , nella messa a Santa Marta,  una professione “che è qualcosa di più di un lavoro: è una vocazione”. Una  celebrazione come di un “giorno della Memoria”, in ricordo delle vittime della pandemia, tra le quali proprio gli infermieri occupano una parte significativa di quella assurda guerra.In occasione della ricorrenza della giornata internazionale dell’infermiere proclamato dall’OMS, il Ministro della Salute Roberto Speranza ha mandato un messaggio di augurio e riconoscimento a tutti i professionisti infermieri.Nella lettera inviata alla Presidente FNOPI Barbara Mangiacavalli e indirizzata a tutto il personale, il ministro ha scritto: “Nella prova durissima che l’Italia si è trovata ad affrontare l’impegno speso per vincere questa sfida ha assunto il volto degli infermieri che, insieme ai medici e agli altri professionisti e operatori sanitari, abbiamo visto in prima linea nei giorni più drammatici.Il volto di una professione, e della storia che celebriamo oggi sinonimo di vocazione al servizio degli altri. Il vostro lavoro, da sempre essenziale al funzionamento del servizio sanitario nazionale, mai come in questa stagione ha rivestito, e rivestirà sempre di più, un ruolo fondamentale nei servizi sul territorio, negli ospedali, ma anche a domicilio, nel contatto stretto con le famiglie. Un lavoro che va sostenuto con un impegno altrettanto concreto da parte dello Stato per una tutela forte del diritto costituzionale alla salute”.‘’Ringraziamo il Ministro ha commentato la Presidente FNOPI, Barbara Mangiacavalli,  gli infermieri, come è stato da sempre e sempre sarà in futuro, avranno come primo obiettivo del loro agire la salute degli assistiti e il soddisfacimento pieno dei loro bisogni. Soprattutto sul territorio dove le esigenze sono spesso più forti e continue e dove proprio la pandemia ha dimostrato come troppe volte le persone restano sole. Questo non accadrà mai se gli infermieri potranno essergli vicini: il tempo di relazione per noi è tempo di cura. E per questo il nostro impegno è a non lasciare mai solo nessuno”.Quest’anno la giornata internazionale dedicata agli infermieri giunge in un momento particolare.  “In questa emergenza affrontata con grande abnegazione e senso di responsabilità,  più di una professione, è una vocazione, una dedizione”, ha fatto sapere il Papa nel suo messaggio :“Il Signore li benedica. In questo tempo della pandemia hanno dato esempio di eroicità. E alcuni hanno dato la vita.”. Certamente i medici sono stati indispensabili per attutire l’impatto di uno tsunami clinico senza precedenti, ma “gli angeli della corsia sono stati indispensabili. Questa evidenza è apparsa in tutta la sua chiarezza durante il periodo di lotta contro il Covid-19, rendendo  palese l’importanza della figura dell’infermiere. A tutti coloro che sono stati in prima linea: Medici , Infermieri , e a tutti gli altri ,ad ognuno di loro il nostro grazie di tutto cuore.

 

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