L’ex Ministro delle Aree Urbane Carmelo Conte :’’LA RIPARTENZA ITALIANA O SARA’MERIDIONALE O NON SARA’ ‘’

on. avv. Carmelo Conte - già ministro per le aree urbane

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Eboli, 18 maggio 2020. Riportiamo una importante e profonda riflessione su l’emergenza Coronavirus  dell’Ex Ministro Carmelo Conte, sul distaccamento sociale , sulla ripartenza  e il Galateo politico:

‘’ La solitudine del cittadino globale. E’ ragionevole ritenere che Il “distaccamento sociale” imposto come terapia per contenere i contagi dal covid sia destinato a diventare una misura protettiva permanente, una regola di vita. Ciò renderà più preoccupante la tendenza delle relazioni globali e conferisce più importanza al tempo che allo spazio. Laddove, come sostiene Bouman, filosofo e sociologo polacco, le persone sono ricche di legami con il mondo, ma fanno fatica a connettersi con la “prossimità”. Vivono nella moltitudine ma sono sole. Per intercettare e governare questa contraddizione c’è un solo possibile rimedio: liberare la politica dal dominio del globale, ove è stata ridotta a serva, e restituirla al mondo nella sua complessità: il locale plurale inteso come espressione dell’anima, della mente e del corpo. Potrebbe essere questa la nuova missione del regionalismo fallito, a meno che non si istituisca -lo propone una corrente della sociologia Britannica- un “Ministero della Solitudine” che consenta di “vincere la propria vita perdendola”, o “perdere la propria vita per guadagnarla. “La buona politica vale la vita. La discussione sul Galateo delle regole nasconde un vuoto politico. L’emergenza coronavirus sta accelerando il processo di personalizzazione della politica. Riguarda il Presidente del Consiglio che si fa interprete di una sorta di democrazia delle competenze e i Presidenti di Regione che si fanno chiamare Governatori. Per ultimo è esploso tra questi due livelli istituzionali il poco entusiasmante conflitto sul galateo delle regole: il chi deve comandare non il cosa fare. Una classe dirigente per essere tale deve avere e perseguire un disegno operativo sul quale misurarsi e essere giudicata, come è avvenuto tra ombre e luci per il passato. In questo difficile momento, invece, si ha la sensazione che si imiti Van Gogh che diceva: “Sogno di dipingere e poi dipingo il sogno”. Ma egli creava. Mentre nei dibattiti politici si raccontano sogni inventati, destinati a restare tali. Che nuocciono in particolare al Sud, il figlio derelitto della Fase 2 e 3, dimenticando un ammonimento di guido Dorso: “La rivoluzione (la ripartenza) italiana o sarà meridionale o non sarà.”

Dr. Pietro Cusati

(giurista – giornalista)

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