LA RIPRESA: cosa ci ha insegnato il lookdown … niente

Aldo Bianchini

Traffico pomeridiano sul Corso Garibaldi di Salerno

SALERNO – E’ proprio così, il lungo periodo di lookdown non ci ha insegnato niente; tutto è improvvisamente tornato come prima, anzi peggio di prima perché la forzata astinenza ha spronato tutti, o quasi, a rituffarsi nelle pessime abitudini del passato ed a farlo con molta più forza ed esternazioni ai limiti del paradosso.

Bisogna, però, anche di re che gli italiani, tutti, hanno imparato un’altra parola anglo-americana “lookdown” che se va bene nei paesi di lingua inglese in quelli latini, o quanto meno in Italia, assume tutto un altro senso da quello originario; ma questi esterofilismi forzati ormai fanno parte della nostra quotidianità. E’ sufficiente fare un minimo di ricerca sul significato della parola “lookdown” per capire quanto ho scritto.

Ma bando alle chiacchiere che, comunque, non faranno presa e passo a descrivere la mattinata, il pomeriggio e la sera di sabato 23 maggio 2020; giorno che in un certo senso ha fissato una linea di demarcazione tra l’emergenza e la ripresa.

 

Il caffè

In tutta sincerità devo ammettere di non aver mai visto tanta gente in giro per Torrione (dove abito dal 1959) con la scusa di una chiacchierata o di un mitico caffè nel bar preferito; tutti all’assalto verso un “tutto aperto” che ha registrato un incredibile afflusso di clientela. Addio al distanziamento fisico, nessun risparmio per l’utilizzo delle autovetture anche se, come nota positiva, sono riemerse alla luce del sole molte biciclette: tendenza o presa di coscienza ?, questo lo sapremo nel giro di poche settimane.

Le spiagge

La foto non ritrae le spiagge di Salerno che, comunque, nel primo giorno di libera uscita erano molto affollate in barba ad ogni misura di sicurezza

Altro che lookdown, quella di sabato è stata una mattinata all’insegna del “tutti in spiaggia”, soprattutto in quelle libere e senza alcun controllo. Sotto casa nel giro di qualche ora (dalle 9 fino alle 12) sono passate orde di persone: pantaloncini striminziti, scarpe di ginnastica ultimo grido, magliette firmate, petti villosi allo scoperto e le prime tette al vento anche se ancora di un pallore quasi ospedaliero.

Come in un film remake degli anni 60 ho rivisto le scene del grande e irripetibile “boom economico” quando la gente calava su Salerno per le vacanze, andando nelle case che i residenti cedevano in fitto; il tutto era talmente bello e ben organizzato che molti di quei turisti nostrani si innamoravano della città e finivano, fatalmente, con l’acquistare casa (e da lì partì la grande stagione edilizia, con tutti i disastri urbanistici ad essa legati).

 

L’aperitivo classico

Traffico bloccato a Torrione per opera di un presunto "bullo di quartiere" che, in maglietta rossa e zoccoli ai piedi, blocca la strada incurante delle esigenze degli altri.

Non ne parliamo; sarebbe meglio stendere un velo pietoso. Tutti in strada, ben gonfi per le abbondanti libagioni liberatorie dall’incubo dell’emergenza. Pantaloncini, magliette, scarpe, zoccoli (sono ricomparsi quelli di legno) e, soprattutto, tracotanza con soste infinite ed in gruppo davanti ai bar della zona. Insomma, roba mai vista, neppure ai tempi del boom quando “avevamo la luna” nei nostri sogni.

Auto in sosta nel bel mezzo della strada, colonne infinte di autovetture verso il centro città; fatto dovuto all’esigenza pretestuosa e classista di andare a prendere l’aperitivo al centro su Corso Vittorio Emanuele o in Via Roma; abitudine pessima soprattutto di quelli di mezza età.

 

La movida

Folla di giovani nel centro storico di salerno per la movida che ha ripreso a volare tra bevute e fumate

Ma il peggio doveva ancora venire; con un amico ho fatto un giro in serata tardi per le vie della città; scenario squallido un po’ dappertutto con  una accentuazione pericolosissima dinanzi al Bar Nettuno (Lungomare Trieste) e a Largo Campo (cuore del centro storico); le foto dimostrano ampiamente quello che sto scrivendo.

Non solo la movida ma anche il traffico bloccato fino a notte (foto nei pressi di Palazzo Sant'Agostino - sede della Provincia)

Addirittura davanti al Bar Nettuno c’è stato un assiepamento di giovani (alcune centinaia) che ha invaso la già stretta carreggiata stradale impedendo al traffico il normale flusso dal teatro Verdi verso Mercatello.

 

Bisogna, a questo punto, che qualcuno prenda severi provvedimenti per far capire a tutti che non possiamo (ancora per il momento) ripetere le stesse scene nei prossimi weekend; corriamo il rischio di ritornare pesantemente in una emergenza sanitaria che questa volta potrebbe diventare davvero irrisolvibile.

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