Una nuova Italia

Salvatore Memoli

(avvocato – manager)

 

SALERNO – Restituiteci una nuova Italia, dateci la possibilità di dimostrare ai giovani che c’è ancora un futuro bello nel quale potranno vivere con i loro ideali. Non possiamo credere che tutto il male che esiste nel nostro Paese deve sopravviverci, senza poter lasciare come eredità ai giovani, che hanno fiducia in noi, la sconfitta del male che attanaglia la nostra società. Noi crediamo ancora alle buone regole, quelle fondate sui principi morali con i quali il nostro presente è stato costruito. Siamo coloro che possono perfino commuoversi leggendo la Costituzione della Repubblica Italiana, della quale vorremmo che i giovani imparino tutto. Non ci può interessare la cattiva politica, quella senza prospettive, quella dell’emergenza, del tutto e subito, della scorciatoia, della tangente, delle persone che la scambiano per opportunità, in ogni scelta importante. Non ci interessa Palamara e tutto il suo potere, può disporre come vuole dei suoi colleghi, giudici e magistrati. Per noi restano uomini e donne senza onore, che hanno piegato la più nobile funzione attribuita ad un uomo, dopo quella importante di Dio, giudice soprannaturale, in postribolo per carriere ed aiuto ad amici degli amici. Non ci riesce di pensare a chi vive sul banco degli imputati che, la giustizia scritta nei codici, deve passare per il gradimento di uomini che la interpretano per gli amici e la applicano per i nemici. Non possiamo dire a chi passa la vita a studiare, per meritare un degno posto nella società, che deve passare nelle segreterie della corruzione che promette tutto, in cambio dell’ultimo atto di libertà che offende un uomo libero. Non possiamo vivere pensando che uomini senza scrupolo, abituati ad avere tutto, possano assediare gli uomini liberi e ridurli a brandelli, possano mettere in ginocchio l’economia, con atti di vigliaccheria umana, riprovevoli e spregevoli, aggravati da associazioni che dovrebbero scomparire per sempre ( camorra, ndrangheta e mafia), che si organizzano come un potere parallelo all’alta finanza del mondo. Non possiamo accettare che mani consacrate per lenire il dolore del mondo si macchino di atti di pedofilia. Non vogliamo accettare che medici del mondo che per giuramento debbono curare la vita, uccidano “la vita” nel grembo delle madri. Non si capisce la violenza di chi  promuove odio, servendosi di giornali e televisioni, approfittando dei più deboli. Non accetto che la vita donataci per godere  delle bellezze del creato sia degradata a sfruttamento e prostituzione, per mano di uomini senza scrupolo. Voglio ancora credere che possiamo  avere una società dei diritti e dei doveri, dove il bisogno suscita solidarietà e  partecipazione di tutti. Ci sarà ancora una società dove la giustizia trionfa su tutto, dove ogni uomo si sente gratificato per i suoi naturali gesti di positività. Non mi piacciono le società che si dividono per il colore della pelle della gente, per censo, per ricchezza, per tifo e per politica, perché il cuore di ogni essere umano è capace degli stessi gesti di amore.  Vorrei sentire un grido di rivolta che si libera nell’aria per svegliare da un sonno di morte questa nostra stanca società e tutti coloro che hanno ancora tempo di scegliere e di vivere in un mondo che può dare ancora molto.

 

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