Cattolici né di destra né di sinistra

Salvatore Memoli

(Avvocato – Manager)

 

avv. Salvatore Memoli

SALERNO – La storia della Democrazia Cristiana non si riconosce né a Sinistra, né a Destra. É perfettamente inutile attualizzare il pensiero di Sturzo e di De Gasperi in un contesto politico dove i poli si aggregano a destra o a sinistra e non ha avuto buona fortuna un polo del centro. Dunque, extrema ratio la Democrazia Cristiana non c’é più, sopravvivono rami di essa che tentano di mettere radice, in nome di un’appartenenza, la sola cosa di cui si trova traccia negli ingredienti politici. La memoria dovrebbe andare ad altro, tornare al fascismo che tanto fece male al mondo cattolico che ha ispirato il più grande partito di cattolici, con percentuali di consensi irripetibili. Quel fascismo che piegò l’Associazionismo e l’Azione Cattolica e voleva mettere le mani sulle scuole cattoliche, dove s’insegnavano valori che contrastavano la Dittatura. L’antifascismo di Sturzo fu sottolineato dalla prudente iniziativa del Vaticano di inviarlo a Londra, per evitare le pesanti minacce a cui veniva sottoposto. Un esilio che fece maturare l’idea di ricostituire il partito popolare proprio per arginare i danni del fascismo. Il che ci lascia pensare alle sue autentiche caratteristiche che oggi, forse per ingenuitá, persone poco accorte, tirano per la giacca a destra. In realtà il partito pensato da Sturzo non era soltanto antifascista, era anticomunista e antisovranista. Ed era ben lontano dalle gerarchie della Chiesa, non era quindi un partito cattolico, ma di cattolici, che si appellava “a tutti gli uomini liberi e forti”! Un partito essenzialmente laico che si ispirava a dodici punti di un articolato programma che riguardavano gli aspetti di politica interna, mentre per la politica estera si mostrava internazionalista ed aderiva alla Società delle Nazioni.

Che cosa resta di quel partito è argomento di approfondimento e non va confuso con le percentuali dei consensi espressi. Le idee valgono più dei numeri anche se possono rimanere azzoppate dai numeri! Le idee sono semi che possono germogliare in qualsiasi momento, in un humus che le accoglie, sostiene e rende fertili! A me pare che restano importanti due dati: la laicità, la promozione umana delle libertà e dei diritti, in una prospettiva internazionale!

Che cosa i Cattolici portano in contributo alla politica di De Luca? Intanto dialogano con un uomo che ha fatto spesso a cazzotti col suo partito comunista, mostrando di prediligere più aggregazioni  civiche e laiche, con cui ha sempre vinto! Non credo che i cattolici abbiano come principale obiettivo quello di avanzare la richiesta di posti in parlamento regionale! La politica dei DC ha compiuto la sua evoluzione e puó attestarsi su una strada progressista dei diritti, in una visione del regionalismo che non si chiude mai  nei confini della marginalitá e del sovranismo. De Luca non è ingenuo e De Mita e Mastella non sono mercenari. Il futuro può garantire la vittoria di un fronte di idealitá politica che può mettere a lievito la Regione ed i nostri territori, sottratti ad  un sovranismo di cui non abbiamo bisogno ed a una destra dei muscoli, che parlano come megafoni di un mal di pancia che non garantisce mai il buongoverno!

 

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