il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

SALERNO : 140° ANNIVERSARIO DELLA NASCITA DELL’ARTISTA DIOMEDE PATRONI (1880-1968) – UNICO AUTORE AL MONDO DELL’INTERPRETAZIONE DEL GIUDIZIO UNIVERSALE SCOLPITO IN MARMO IN OMAGGIO A MICHELANGELO

 

Michele D’Alessio

Domenica 28 giugno ricorre 140° anniversario della nascita dell’artista Diomede Patroni. LArtista poliedrico nacque a Bagnoli Irpino (Avellino)  in Largo S. Rocco, il 28 giugno 1880 dall’artista Raffaele Patroni, (Bagnoli Irpino, Avellino, 1853 – Salerno, 1925 è stato uno scultore, pittore e medaglista italiano),e da Maria Luigia Conte. Diomede Patroni deve ritenersi a tutti gli effetti un artista salernitano. Era, infatti, il 1885 quando la famiglia Patroni si trasferì prima a Raito di Vietri sul Mare e poi a Salerno, restandovi per sempre.

Pur essendo “figlio d’arte” e dotato di un talento ereditario – a 13 anni aveva collaborato con il padre nel restauro del Palazzo Ducale di Cannalonga – Diomede frequentò i corsi di scultura alle Belle Arti di Napoli avendo come maestri Vincenzo Gemito e Vincenzo Luigi Jerace.

A 22 anni si trasferì a Roma dove frequentò i corsi di pittura dell’Accademia di Francia, facendo amicizia con Boccioni, Severini, Balla, Carrà e Rosai.

Era il 1905 quando, ospite del pittore Luigi Ratini, Diomede Patroni si trasferì a Trieste: è di quel periodo il bozzetto in gesso dell’Alpigiana, un’opera scultorea in marmo, importante nella vita artistica dello scultore salernitano.

Nel 1906 trasferirsi in America viene chiamato ad insegnare all’Accademia di Belle Arti di Chicago, ma una grave malattia della madre lo fece ritornare in Italia (1910); qui sposò la salernitana Vincenza Nigro e partecipò alla grande guerra sul fronte albanese, rimanendo ferito.

La sua vita fu tormentata da tante vicissitudini, amarezze e sofferenze ma è stata anche ricca dal punto di vista umano ed artistico che fece di quest’uomo, modesto ma geniale, uno dei maggiori scultori italiani del secolo scorso.

Avendo vissuto quasi novant’anni -  morto a  Salerno il 31 dicembre 1968 – la sua produzione statuaria eseguita in vari materiali, in marmo, in bronzo, in terracotta e perfino in pittura, è stata prolifica essendo l’autore di molti busti, ritratti in particolar modo, eseguiti con un morbido ed innovativo modellato che gli veniva dall’insegnamento dei suoi grandi Maestri Vincenzo Gemito, Vincenzo Luigi Jerace e la frequenza del vecchio Maestro Stanislao Lista e, primo fra tutti, da suo padre Raffaele, il  capostipite di una dinastia di scultori, attualmente viva con  l’attività del più noto dei nipote Vincenzo Dino Patroni, il quarto esponente di quest’unica famiglia di scultori campani che produce tutt’oggi arte a cavallo di tre secoli, dall’Ottocento al Duemila.

L’opera principale e importante “Il Giudizio Universale” – Omaggio a Michelangelo -  terminato dall’insigne artista irpino-salernitano agli inizi degli anni Quaranta, è un capolavoro unico ottenuto con la tecnica del bassorilievo in una lastra di marmo bianco di Carrara, oggi conservata nel proprio studio dal nipote prof. Vincenzo Dino Patroni, ed è l’unica interpretazione eseguita in scultura. Infatti, il Giudizio Universale di Michelangelo, nei secoli scorsi, è stato interpretato, ma solo in pittura, da altri autori, tra cui famosa quella di Pierin del Vaga, ma mai nessuno scultore si è cimentato ad omaggiare il Maestro fiorentino, interpretando, in marmo o in bronzo, il suo capolavoro collocato nella Cappella Sistina nella Città del Vaticano.

L’opera di Diomede Patroni, scolpita tra la fine degli Anni Trenta e gli inizi degli anni Quaranta per essere collocata nel Duomo di Salerno, a causa della II^ guerra mondiale non fu installata come programmato; infatti, essa fu danneggiata a causa del bombardamento aereo anglo-americano del 21 giugno 1943 nel quale fu distrutto da una bomba il palazzo dove, in via Arce a Salerno, lo scultore aveva il suo laboratorio.

Rovinato, ma per fortuna non distrutto, “Omaggio a Michelangelo” rimane un’eccellenza dell’opera omnia di questo grande scultore italiano che è stato Diomede Patroni e di cui proprio domenica 28 giugno 2020, ricorre il 140° della nascita.

 

Alcune opere di Diomede Patroni (sculture e dipinti):

Giocatore di Baseball 1907

La Tigre Katty 1907

Ritratto del padre Raffaele 1920

Ritratto del patriota garibaldino Francesco Beraglia 1920

Ritratto di Michele Iannicelli 1926

Ritratto di Paolo Emilio Bilotti 1927

Busto di Mascagni 1927

Ritratto di Giovanni Lanzalone 1936

Busto del Mons. Ercolano Marini, Arcivescovo di Amalfi 19499

Ritratto di Leonardo Di Capua 1945/48

Ritratto del giurista Donato Antonio d’Asti 1945/48

Ritratto della nipotina Antonella 1955/59

Busto dello storico Matteo Camera

Busto di Giordano Bruno.

 

 

 

1 Commento

  1. Ho avuto modo di vedere alcune opre alcune opere degli artisti citati nell’articolo…le opere sono varie….vasi…tele…medaglie…sculture…ecc…I Patroni sono molto poliedrici…

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