il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

L’ing.Antonio Decaro, amico della bicicletta, primo cittadino di Bari e Presidente dell’ANCI, associazione nazionale comuni italiani, è il Sindaco più popolare d’Italia: Questo Paese deve cambiare passo,non possiamo più aspettare.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

 

ing. Antonio Decaro - sindaco di Bari

Il Governatore del Veneto Luca Zaia e il Sindaco di Bari , Presidente dell’Anci,Ing. Antonio Decaro, sono gli amministratori locali più popolari in Italia. Se si votasse in questo periodo otterrebbero il 70% delle preferenze. E’, questa, l’indicazione  del Governance Poll 2020, un’indagine sul livello di gradimento dei Presidenti delle 18 Regioni a elezione diretta e dei Sindaci di 105 città capoluogo di provincia realizzata per Il Sole 24 Ore del Lunedì da Noto Sondaggi. Antonio Decaro è stato riconfermato Sindaco del capoluogo pugliese nel 2019 con oltre 114 mila voti, pari al 66% delle preferenze. Ad oggi secondo gli analisti di Noto Sondaggi, se i cittadini baresi fossero chiamati alle urne, il primo cittadino di Bari  otterrebbe il 70% dei voti. ‘’Non è un risultato personale ma di una squadra che lavora insieme da tanto tempo e, se mi permettete, è un risultato della città”Antonio Decaro ha così commentato i risultati della classifica. I sindaci si sono impegnati in prima persona come fanno sempre, sono i terminali più esposti della Repubblica, come dice il Presidente Mattarella, siamo le istituzione di prossimità, quelle più vicine ai bisogni, alle difficoltà, ma anche ai sogni dei nostri concittadini. Questo fanno i sindaci: stanno vicini alla loro comunità e cercano di tenerla insieme e questo è un momento importante per tenere insieme le nostre comunità. Antonio Decaro è nato a Bari il 17 luglio del 1970.A 25 anni si laurea in ingegneria civile, sezione trasporti. Esercita la libera professione, lavora presso il Politecnico di Bari e a 29 anni diventa vice capo compartimento dell’Acquedotto Pugliese. Nel 2000 è iniziata la collaborazione con l’ANAS, come direttore servizi dei tecnici compartimentali, direttore del centro manutenzione della Provincia di Bari e direttore regionale dell’Ufficio progetti. Nel 2004 il Sindaco di Bari Michele Emiliano lo nomina assessore alla mobilità e al traffico del Comune di Bari nella sua prima Giunta, in qualità di tecnico esperto esterno. Nel 2008, grazie ai numerosi interventi realizzati, riceve il premio «Amico della bicicletta» da parte della FIAB ,Federazione Italiana Amici della Bicicletta. Nello stesso anno Legambiente lo premia «Ambientalista dell’anno 2008».Nel 2010 è eletto consigliere regionale in Puglia nella circoscrizione di Bari. In Regione ha ricoperto il ruolo di Capogruppo del PD fino ad aprile del 2013 mantenendo l’incarico di consigliere delegato alla mobilità, in forma gratuita. Durante il mandato in Regione è stato il promotore di proposte di legge approvate dal consiglio regionale sul pluralismo informatico e sull’adozione e la diffusione del software libero e sull’attività ricettiva di albergo diffuso. Tra le proposte di legge alle quali ha lavorato c’è l’istituzione dell’anagrafe pubblica degli eletti e sulla trasparenza e l’informazione.A novembre 2012 viene approvata in consiglio regionale la legge «Interventi per favorire lo sviluppo della mobilità ciclistica» di cui è il primo firmatario.A dicembre 2012 si candida alle “parlamentarie” per il Partito Democratico risultando il primo degli eletti nella componente maschile.Il 15 marzo 2013, con l’avvio della XVII legislatura, è stato proclamato Deputato della Repubblica italiana. In Parlamento è stato componente dell’intergruppo parlamentare per la mobilità nuova/mobilità ciclistica, e insieme ad altri parlamentari si è impegnato nella scrittura della legge nazionale sulla Mobilità ciclistica. L’11 gennaio 2014, si candida alla carica di primo cittadino di Bari. L’8 giugno 2014, al secondo turno è eletto Sindaco della città di Bari.Nel giugno 2014 viene nominato componente ANCI in seno alla conferenza Stato-Città Autonomie Locali e alla Conferenza Unificata.Dal 1° gennaio 2015 è Sindaco della Città Metropolitana di Bari.Il 29 gennaio 2015 viene nominato vice Presidente ANCI Nazionale con delega “Mezzogiorno e Politiche per la Coesione Territoriale” e componente del comitato delle Regioni, organo consultivo dell’Unione europea, con sede a Bruxelles, che dà voce agli enti regionali e locali.Da agosto 2016 è Presidente del Consiglio di Indirizzo della Fondazione Petruzzelli e Teatri di Bari.Da ottobre 2016 è Presidente dell’ANCI: l’elezione è avvenuta durante i lavori della 33ma Assemblea Nazionale che si è svolta a Bari, dal 12 al 14 ottobre.Da giugno 2018 è Consigliere di Amministrazione della Cassa Depositi e Prestiti.“È indispensabile approvare il provvedimento che introduca semplificazioni vere, di sostanza. In un momento di emergenza, come questo, bisogna poter dare risposte di emergenza. Bisogna cambiare passo, questo Paese deve cambiare passo. E l’unico sistema per farlo efficacemente è ridurre i tempi delle autorizzazioni, ridurre i motivi di contenzioso e, temporaneamente, andare in deroga ad alcune procedure del codice degli appalti per procedere più velocemente con poteri commissariali, e soglie di affidamento più alte”. Utilizzare il Decreto Semplificazioni per completare il cambiamento della mobilità sostenibile urbana, dando spazio ad otto interventi normativi messi a punto dall’Anci, a partire dall’esperienza di molte città, e da realizzare entro settembre 2020 quando riprenderà la mobilità e apriranno le scuole. Questo il senso della lettera aperta che l’Anci e i Comuni italiani hanno inviato ai parlamentari, al Governo e al Mit, dopo il mancato inserimento di alcune modifiche del Codice della strada nella conversione del DL 34 ed in particolare all’art. 229, come l’Associazione aveva invece chiesto.

dr. Luca Zaia - governatore del Veneto

“Il Parlamento, il Governo e il Ministero Infrastrutture e Trasporti stanno facendo passi molto importanti per promuovere e sostenere la mobilità sostenibile”, riconosce la lettera. Che si sofferma su tre azioni concrete già realizzate: il buono per l’acquisto di biciclette e monopattini; i quasi 140 milioni di Euro per finanziare gli interventi dei Comuni per realizzare velocemente nuovi itinerari ciclabili urbani e l’approvazione, attraverso il DL 34 del 19 maggio 2020 e la sua conversione in legge, di alcune prime importanti modifiche al codice della strada.Ma per completare il quadro del cambiamento bisogna “aggiungere un’altra azione e cambiare ancora il Codice della strada e altre norme connesse per aiutare veramente i Comuni a rendere le nostre città sempre più ciclabili e in un tempo breve, perché non possiamo più aspettare”, sottolinea il documento. Da qui l’appello al Parlamento ed al Governo: “Non possiamo lasciare a metà il cambiamento, o peggio rendere la vita e l’attuazione più difficile ai Comuni che sono chiamati a fare e fare in fretta”. Tanto più di fronte alle sfide che attendono le amministrazioni locali: “convivenza con il virus, traffico, cambiamento climatico”.Il Governatore del Veneto Luca Zaia è nato  a Conegliano, in provincia di Treviso, il 27 marzo 1968. La famiglia Zaia è venetissima. Proviene dalle estreme propaggini della Repubblica di Venezia, ma si era stabilita nel Coneglianese già cinquecento anni fa. Come dice sempre Zaia: “Siamo tutti figli della Serenissima, fondata sull’idea della sua autonomia”.  L’eroe di Luca bambino era il nonno Enrico, nato in Brasile il 5 maggio del 1896, padre di Giuseppe,il primo in famiglia ad appassionarsi al mondo dei cavalli, ma anche quello che se ne dovette andare a trovar fortuna negli Stati Uniti. Zaia frequenta scuole pubbliche. Fino ad approdare all’Istituto Cerletti di Conegliano, la più antica Scuola Enologica d’Europa. L’obiettivo era di iscriversi, più avanti, a Veterinaria. La passione per il mondo animale era preponderante e quello per i cavalli un vero e proprio amore da condividere con il nonno Enrico e con il papà Giuseppe, che negli anni arriverà a organizzare una piccola scuderia con otto “destrieri”. Catalizzatore di proteste, ma anche grande organizzatore, il percorso scolastico di Luca è “netto”. Mai bocciato e nemmeno mai rimandato, Luca prende un bel voto alla maturità portando una materia ostica come Entomologia. Insomma, come ha scritto più tardi: “Il sistema scolastico deve riconoscere il merito, l’intelligenza, l’impegno”. Si iscrive a veterinaria a Parma nel 1987. A Udine  si iscrive alla Facoltà di Scienza della Produzione animale. La laurea arriva nel 1993.  Intuisce che il mondo è vasto e che bisogna imparare le lingue. Oggi conversa in veneto, italiano, inglese e spagnolo. “Ho governato in latino, ma il greco ho pensato, in greco ho vissuto”, come scrive Marguerite Yourcenar attribuendo il pensiero all’imperatore Adriano. Il greco di Zaia è la lingua veneta.  Nel 2005 viene nominato Vice Presidente della Regione Veneto. Ha la delega all’agricoltura e al turismo. Lascia l’incarico in Regione nel maggio del 2008 per diventare Ministro delle politiche agricole alimentari e forestali.Cita sempre un’espressione di J.J.Rousseau, tratta dal Contratto sociale: “Vi è una sola legge che per sua natura, esige un consenso unanime: è il patto sociale, legittimato dalla volontà generale che dirige tutti verso il bene comune”.  Zaia ha firmato il decreto di stop che, per la prima volta, proibisce la coltivazione di un mais OGM in Italia. Ha documentato la sua attività con alcuni volumi tecnici editi dal Ministero,: “Con le scarpe sporche di terra”, “La mia multinazionale”, “La terra siamo noi” e la “Lectio Magistralis” tenuta presso l’Università di Fudan a Shanghai. L’Editore Mondadori ha pubblicato il suo saggio “Adottare la terra per non morire di fame” nella collana Strade blu. Luca Zaia è un uomo sportivo, pratica la corsa campestre, corre in mountain bike, ama il mare e la barca con gli amici. Anche se, naturalmente, la sua passione predominante sono i cavalli. Ha una passione autentica per la storia.

 

Invia una Risposta

Attenzione: la moderazione dei commenti è attiva e questo può ritardare la loro pubblicazione. Non inoltrare più volte lo stesso commento.