Elezioni 2020: a Sassano Rubino in tour, Arenare in standby … e gli altri ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Sassano è uno dei pochissimi paesi del Vallo di Diano in cui, il 20 e 21 di settembre, si terranno le elezioni amministrative per il rinnovo del Consiglio Comunale e conseguentemente della nuova giunta per la gestione della cosa pubblica.

A Sassano si vota in un momento speciale per il passaggio dell’eredità lasciata (per forza di legge) dal dr. Tommaso Pellegrino che ha governato il paese per due consiliature successive; un’eredità difficile quella sulla quale almeno uno dei tanti pretendenti si accinge a mettere le mani; difficile perché potrebbe segnare inevitabilmente e definitivamente una discontinuità rispetto al passato con l’ingresso sulla scena di alcune facce nuove e giovani che potrebbero insediarsi al posto di vecchi e meno vecchi personaggi che hanno guidato le sorti della comunità per alcuni decenni.

Ma chi sono i pretendenti che si sfideranno tra loro per la conquista della poltrona di sindaco del “paese delle orchidee e della musica ?”.

Prima della pandemia da Covid-19 il discorso si era già delineato abbastanza chiaramente, adesso la situazione è molto più complicata per tutti, tranne che per il dr. Domenico Rubino che avendo gestito in maniera corretta ed encomiabile il “polo ospedaliero anti covid” si ritrova oggi ad occupare una posizione di netto vantaggio nei confronti degli altri che, almeno all’apparenza, arrancano per la preparazione finanche delle rispettive liste di candidati.

Essendo passato molto tempo dall’ultimo approfondimento in materia è giusto ricordare che Domenico Rubino (detto Mimì) è stato sindaco di Sassano dal 2005 al 2010 in alternativa all’ex sindaco Gaetano Arenare che, invece, si candidò come capolista e vicesindaco dopo aver gestito il paese per alcuni decenni. Incomprensibilmente, nelle elezioni del 2010, il sindaco uscente Rubino non venne riproposto per il rinnovo del mandato e, conseguentemente, preferì rimanere fuori dalla scena politica locale riconsegnandosi, anima e copro, al suo lavoro di dirigente medico presso l’ospedale di Polla. Quella fu una frattura molto dolorosa anche sul piano personale tra i due alleati di una vita, Arenare e Rubino, con ricostruzioni di parte nelle quali per cautela deontologica è inopportuno infilarsi.

Prima del covid la situazione preelettorale appariva cristallizzata su una sostanziale parità tra i due contendenti con un leggero vantaggio per Arenare che poteva contare sull’appoggio incondizionato del sindaco uscente Tommaso Pellegrino, anche se lo stesso aveva dichiarato da sempre di non volersi più ricandidare. Dopo il covid e con una situazione letteralmente cambiata quel leggero vantaggio per Arenare sembra essersi spostato sulla riva opposta a tutto vantaggio di Rubino, anche e non solo perché per Tommaso Pellegrino si sono improvvisamente aperte le porte di una candidatura per il Consiglio Regionale (nelle file di Italia Viva di Renzi) con ottime probabilità di successo. Questo, ovviamente, ha prodotto almeno sulla carta una sostanziale cautela politica di Pellegrino che non avrebbe più un interesse specifico di spaccare il corpo elettorale al fine di raccogliere quanti più consensi possibili proprio nel suo paese natale e lanciarsi verso Palazzo Santa Lucia con maggiori possibilità.

Ma come stanno gestendo i due contendenti questo inizio di campagna elettorale vera ? Lo stanno facendo da due punti di vista diametralmente opposti con una forte esposizione pubblica per il primo (Rubino) e con una cauta sottoesposizione pubblica del secondo (Arenare).

dr. Domenico Rubino

Quindi il sicuro candidato sindaco Domenico Rubino si sta già muovendo in un “tour de force” per incontrare il corpo elettorale e per capirne le aspettative e, infine, per spiegare a grandi linee il “progetto di gestione amministrativa” che si ripropone di attuare non appena la gente lo eleggerà a suo primo cittadino. Nel corso di tutti i fine settimana incontra i suoi potenziali elettori e, insieme ai potenziali candidati della sua lista, illustra punto per punto il suo programma. Tra i tanti punti del progetto (che non mancherò di illustrare in seguito) quello che mi ha colpito di più è stata la ferma convinzione di Rubino di ridare al centro storico del paese la sua antica centralità, anche attraverso la concessione a tutte le giovani coppie a costo quasi pari allo zero delle case che il Comune dovrebbe ricondurre sotto il suo patrimonio per riattarle e consegnarle. Sicuramente il tour di Rubino è una assoluta novità; non è mai accaduto che un candidato sindaco si esponga pubblicamente privilegiando la franca discussione alle riunioni da setta segreta che un tempo furoreggiavano.

rag. Gaetano Arenare

Per l’altro possibile candidato, Gaetano Arenare, il discorso è diverso; non avendo ancora ben definito le possibili alleanze e l’identità dei candidati si muove ancora, con molta discrezione, sottotraccia; il suo impegno, come sempre, è comunque totale e da qualche settimana in quà il suo aplomb appare sicuramente più allineato con la sua storia politica locale e provinciale. E’ sicuro di se, e soprattutto della solidità dell’alleanza con il sindaco uscente Tommaso Pellegrino che più che mai appare come il vero ago della bilancia in una lotta senza esclusione di colpi. Il suo profilo relazionale non è tirato e neppure forzato, preferisce una linea piuttosto bassa che potrebbe portarlo (questo è il suo pensiero !!) verso la risoluzione dei problemi senza annunci e incontri pubblici. In questo differisce completamente dall’avversario più forte e con il quale, per decenni, ha gestito l’amministrazione pubblica sassanese, prima di arrivare allo scontro finale.

E gli altri ?; per il momento sono tutti al palo nell’attesa di quella che si sta profilando all’orizzonte come una vera e propria novità politica, una specie di “santa alleanza” contro colui che appare come il favorito di questa competizione elettorale. Ma di questo ne sapremo di più nel prossimo articolo. Gli altri, dicevo, appaiono tutti fermi; da Antonio D’Amato (primo fra tutti) che da vicesindaco uscente potrebbe allestire una lista propria, per finire ai “pentastellati” che, come accaduto spesso in questi ultimi tempi, rimarranno fermi al palo e rientreranno nelle loco case.

 

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