Elezioni 2020: la battaglia sul carcere di Sala Consilina … specchio di un’amministrazione comunale in caduta libera

Aldo Bianchini

Consiglio monotematico di Sala Consilina

SALERNO – La disastrosa gestione della vicenda inerente la chiusura del “carcere di Sala Consilina” non è altro che l’ennesima dimostrazione di un’amministrazione comunale in caduta libera; presa com’è nella morsa di fiancheggiare il Mov.5 Stelle (fiancheggiamento scaturito dai ripetuti incontri salesi e romani con il sen. prof. Francesco Castiello) e di sponsorizzare più o meno apertamente i ”Popolari” (la nuova lista per la ricandidatura dell’assessore regionale al turismo avv. Corrado Matera) l’amministrazione comunale attule (come quelle precedenti !!) non riesce più a trovare il giusto equilibrio politico tra il dovere di appartenenza (con il PD) e l’esigenza per un consiglio composito (LeU, UdC-Popolari, Forza Italia, PSI, Lega, ecc.) di amministrare per il cosiddetto bene di tutti.

Ma nella sua decadenza l’A.C. di Sala Consilina sbaglia ogni mossa, anche quella riferita alla richiesta di accredito per entrare in consiglio; una richiesta che in verità è apparsa più come uno strumento per tener fuori l’avv. Angelo Paladino (non invitato), unico vero promotore di un’azione politica in difesa del carcere.

Hanno sbagliato in tanti sul carcere di Sala Consilina e sulla vicenda della sua drastica chiusura; hanno sbagliato anche il sen. Francesco Castiello e l’on. Federico Conte (LeU) che hanno fatto tutto il contrario di quello che fecero i loro predecessori quando negli anni ’70 fu disposta, una prima volta la chiusura del carcere. A Roma andò una delegazione composita di politici e amministratori (di tutti i colori) che invece di limitarsi ad una sterile interrogazione (o ad un question-time senza senso) si recarono dai leader politici di riferimento, baipassarono tutte le procedure, ed ottennero un nuovo decreto di riapertura immediata.

Il consigliere comunale di opposizione Alessandro Carrazza, e il sindaco Francesco Cavallone

La necessità di fare fronte comune l’ha capita al volo l’on. Gigi Casciello (ottimamente sorretto dal suo riferimento locale avv. Alessandro Carrazza – solitario consigliere comunale di opposizione), sicuro protagonista del Consiglio Comunale monotematico del 24 luglio scorso a Sala Consilina, che ha proposto di preparare e depositare un emendamento al “decreto semplificazione” per superare il diktat del ministro Alfonso Bonafede; una proposta che nell’ordine hanno subito accettato l’on. Federico Conte (che con Casciello spesso è stato in sintonia alla Camera) e il sen. Francesco Castiello (già sottoscrittore di una interrogazione del 23 ottobre 2018 all’allora ministro della giustizia –sempre Bonafede) che spesso rimane inascoltato all’interno del suo stesso movimento. Non è detto, comunque, che l’emendamento riuscirà a districare l’intricata matassa (di emendamenti in quel decreto ce ne saranno a migliaia !!) ma almeno a naso è soltanto questa la strada per una possibile risoluzione positiva.

Tutto questo a conferma che le interrogazioni e le interpellanze (che qualcuno confonde tra loro !!), come dice anche Tommaso Pellegrino, non servono assolutamente a niente.

Dr. Giuseppe D'Amico (detto Geppino), storico e giornalista

Prendersela solo con il ministro Bonafede (come ha fatto lo storico valdianese Geppino D’Amico con le sue forbite ed ammirevoli citazioni in latino e con la sua rivisitazione in chiave critica della carriera di un ministro) serve soltanto a fare “ammuina” per mantenere buoni rapporti con le autorità locali, ma non produce niente di niente; ci vogliono nomi e cognomi. Bisogna di certo accendere i riflettori sulla vicenda ma mi sarei aspettato, dal notissimo D’Amico, che quei riflettori li avesse puntati sui veri responsabili che, nell’ordine sono: il sindaco di Sala Consilina e tutti gli altri sindaci che, come il primo, si dilettano con il manuale Cencelli per attribuire potenziali voti per le prossime regionali ai più disparati candidati senza tenere minimamente in conto l’appartenenza partitica, e soprattutto il saper fare fronte comune in determinate occasioni. E questo produce una sostanziale indifferenza della politica centrale che agevolmente beffeggia anche i suoi parlamentari di maggioranza, come ampiamente illustrato.

Dr. Antonio Sica, giornalista

Inutile ed alquanto sconcertante anche la dichiarazione di voto posta sul famigerato F.B. dall’altrettanto noto giornalista Antonio Sica; se i valdianesi votassero solo per quelli che restano a dormire nel Vallo sarebbe non avere mai un rappresentante del territorio.

 

 

 

 

 

 

 

Dr. Stefano Antonello Aumenta, presidente ProLoco di Sassano

Molto positivo, invece, l’intervento di Antonello Stefano Aumenta in rappresentanza di tutte le ProLoco del Vallo di Diano che ha ricordato ai presenti l’importanza del territorio in funzione del definitivo rilancio economico ed occupazionale anche con l’aiuto delle ProLoco che dello stesso territorio conoscono pregi e difetti.

Non è intervenuto il delegato nazionale della Lega-Salvini Premier che è rimasto in silenzio, sebbene sia stata la presenza in aula.

Era atteso ma non è intervenuto il presidente del

Dr. Luigi Pentangelo, presidente del tribunale di Lagonegro

Tribunale di Lagonegro dr. Luigi Pentangelo; al suo posto un semplice funzionario delegato che ha giustificato l’assenza con un non meglio definito “impegno istituzionale del venerdì del presidente”; assenza inquietante anche alla luce di quanto affermato pochi mesi fa dalla presidente della Corte di Appello di Potenza, dott.ssa Rosa Patrizia Sinisi (condannò “zi Michele” nell’ambito del delitto di Sarah Scazzi di Avetrana) che aveva evidenziato l’esigenza di riaprire il carcere di Sala Consilina. In pratica un’assenza che ha sicuramente svilito il consiglio comunale e le aspettative di un’intero territorio.

Come finirà ? Credo che, a frittata ormai fatta, il carcere di Sala Consilina potrà considerarsi chiuso per sempre; anche se in politica l’ultima parola non può dirla mai nessuno.

 

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