Il Presidente del Senato,Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha colto l’occasione della cerimonia del ventaglio ,per ‘’bacchettare ‘’ il Governo sui principali problemi del paese.

 

Dr. Pietro cusati

(Giurista – Giornalista)

La presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati al momento della cerimonia del "ventaglio" con la stampa parlamentare

Roma 30 luglio 2020 Il Presidente del Senato, Avv. Maria Elisabetta Alberti Casellati, ha incontrato i giornalisti della Stampa Parlamentare, mercoledì 29 luglio 2020, a Palazzo della Minerva, nella Sala Capitolare, per la tradizionale cerimonia del “Ventaglio”.
La cerimonia del ventaglio è il rito di consegna di un ventaglio decorato alle tre alte cariche dello Stato, il  Presidente della Repubblica Italiana e ai Presidenti della Camera dei deputati e del Senato, tradizionale omaggio da parte dell‘Associazione stampa parlamentare che si tiene annualmente alla fine di luglio. ‘’L’urgenza di affrontare il nodo giustizia, oggi più che mai evidente anche all’interno del CSM, con una riforma – ormai non più rinviabile. Sorteggio dei membri togati, non obbligatorietà dell’azione penale, separazione delle carriere, divieto di porte girevoli dalla magistratura alla politica e viceversa: sono alcune delle misure che mi sento di suggerire, per la mia esperienza al Consiglio Superiore della Magistratura’’. Il Presidente del Senato Casellati ‘’sferza’’  il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte che ha esagerato con i DPCM ma in particolare il Senato non ha toccato palla sul decreto-rilancio:  ’’ Il Parlamento è l’unico interlocutore del Governo, ma bisogna fare in fretta. Il Premier non dovrà fare di testa sua e dovrà assolutamente coinvolgere le Camere.  l’ultima parola non sarà la sua’’. E’ il Parlamento il primo  e insostituibile interlocutore del governo e che “deve essere il protagonista di ogni tappa del processo decisionale nel piano delle riforme” . “Il tempo è un fattore decisivo per la sopravvivenza delle attività produttive e delle troppe famiglie senza reddito. Bisogna fare presto“. La Casellati  si chiede come si concili la proroga con una situazione epidemiologica sotto controllo, con ospedali ormai quasi liberi dal Coronavirus: “Non vorrei che questo sfruttasse la paura dei cittadini per allontanare il ritorno alla normalità“. I parlamentari come “gli invisibili della Costituzione” e  spesso la Casellati  ha criticato l’esecutivo per il ricorso massiccio ai Dpcm nella gestione dell’emergenza: “Purtroppo sì. Il Parlamento è diventato invisibile perché è stato svuotato della funzione legislativa attribuita dalla Costituzione. Dall’inizio di questa legislatura il governo procede a suon di decreti legge, il più delle volte approvati con voti di fiducia e sempre più frequentemente esaminati solo da una Camera“.’’Il Covid ci ha costretto a fare i conti con nuovi scenari, nuove realtà e nuovi problemi di un’economia in profonda recessione,ha ricordato il Presidente del Senato. Abbiamo bisogno subito – adesso – di interventi fiscali, finanziari ed economici importanti. Abbiamo bisogno di mettere soldi in tasca agli italiani. Abbiamo bisogno di lavoro, lavoro, lavoro, non di misure assistenziali o di legislazioni dell’emergenza. Bisogna ripartire per la rinascita del nostro Paese dal coraggio delle donne, che hanno sopportato il peso maggiore dell’emergenza tra figli, professione, casa ed anziani.

Penso poi alla scuola, che a settembre deve riaprire per tutti, senza se e senza ma’’. Il  Governo  deve farsi carico delle proprie

Maria Elisabetta Alberti Casellati - Presidente del Senato della Repubblica

responsabilità, non delegarle ai Presidi o alle famiglie, con il rischio di creare inaccettabili discriminazioni tra studenti di serie A e studenti di serie B. Ricordiamoci che la scuola non è solo didattica davanti a un computer. E’ il luogo della formazione umana e sociale dei nostri ragazzi. Investiamo nella scuola reale – statale, paritaria e anche privata – che è fatta di aule, di relazioni, di interazione, confronto e dialogo quotidiano tra studenti e docenti. La scuola deve essere una priorità, così come la ricerca scientifica che deve diventare protagonista delle nostre politiche pubbliche di sviluppo. La ricerca non è un optional. Non è un accessorio a cui guardare solo in caso di bisogno. E’ l’innovazione, è competitività, è rinascita in ogni campo del sapere e del fare. E poi, facciamo veramente ripartire la cultura! La Costituzione dice che le Camere sono il centro dell’azione legislativa e il Parlamento l’interlocutore primo e insostituibile del Governo. Una questione di metodo democratico su cui pesa, certamente, l’avere gestito tutte le fasi dell’emergenza con un ricorso esagerato a DPCM, emanati senza preventiva e dovuta consultazione con un voto del Parlamento. Non è immaginabile che su un provvedimento di circa 300 articoli come il “decreto-rilancio”, che è sostanzialmente una manovra di bilancio, il Senato non abbia toccato palla. Il Senato, al pari della Camera, non può essere un convitato di pietra nella elaborazione delle principali strategie per rilanciare il Paese. Spetta solo al Parlamento offrire al Governo linee di indirizzo vincolanti per ricostruire il Paese. Su questo non si può transigere. Un discorso pieno di saggezza quello fatto dalla seconda carica dello Stato all’esecutivo che esula dalla politica partitica. Parole sante: ‘’la burocrazia soffoca gli investimenti e mortifica l’iniziativa di tanti cittadini. Facciamo ripartire la cultura. È necessario rispettare le reciproche prerogative di governo e Parlamento. Il telelavoro rischia di farci tornare indietro di 50 anni. Le sfide poste dal Covid sono ambiziose ma è necessario che ciò avvenga nel rispetto delle reciproche prerogative e dei ruoli che la Costituzione affida a ciascuno. Infine, la Casellati ha ringraziato i giornalisti per il lavoro svolto durante l’emergenza coronavirus e ha sottolineato la necessità di difendere e promuovere la libertà di stampa. “La massiccia quantità di notizie e dati, spesso non vagliati con accuratezza, porta fatalmente al pericoloso fenomeno delle fake news. Una nuova patologia su cui occorre intervenire, con urgenza, perché la mancanza di professionalità di pochi giornalisti potrebbe incidere negativamente sulla professionalità dell’intera categoria, con effetti disastrosi sulla società oltre che sulla vita dei singoli cittadini”.

 

 

 

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