Approvato dal Governo il disegno di legge che dovrebbe riformare l’ordinamento giudiziario e il Csm? Prevista la chiusura delle ‘’porte girevoli ‘’tra politica e magistratura?

 

Dr.Pietro Cusati

(Giurista – giornalista)

Consiglio Superiore della Mgistratura

Roma , 8 agosto 2020 Una delega al Governo affinché adotti, entro un anno dall’approvazione della legge, “uno o più decreti legislativi recanti disposizioni per l’efficienza del sistema giudiziario e la riforma dell’ordinamento giudiziario”.  Nuove norme in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura. Ieri il Consiglio dei Ministri,su proposta del Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede , ha approvato un disegno di legge per  la riforma dell’ordinamento giudiziario e del Csm. La riforma del Csm ha detto il Premier Giuseppe Conte  garantisce “criteri oggettivi e meritocratici di assegnazione degli incarichi”. “Sono molto orgoglioso di questa riforma, molto importante per il buon funzionamento del Csm. Voglio chiarire che l’obiettivo è scardinare quanto più possibile il sistema creato con le degenerazioni del correntismo”, ha detto il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede. Riforma “essenziale anche in assenza degli scandali”, dice, ma che rappresenta un “passo importante per ricostruire la credibilità della magistratura agli occhi dei cittadini”.Deleghe al Governo per la riforma dell’ordinamento giudiziario e per l’adeguamento dell’ordinamento giudiziario militare, nonché disposizioni in materia ordinamentale, organizzativa e disciplinare, di eleggibilità e ricollocamento in ruolo dei magistrati, e di costituzione e funzionamento del Consiglio superiore della magistratura .Rendere  più efficiente il meccanismo di reclutamento dei nuovi magistrati, di garantire maggiore trasparenza al sistema delle valutazioni di professionalità, di reintrodurre criteri organizzativi verificabili negli uffici di Procura e di semplificare il procedimento di adozione delle tabelle organizzative degli uffici, il Governo è delegato ad adottare, entro un anno dalla data di entrata in vigore della legge, uno o più decreti legislativi recanti disposizioni per l’efficienza del sistema giudiziario e la riforma dell’ordinamento giudiziario, nel rispetto di alcuni principi e criteri direttivi. Rimodulare, secondo principi di trasparenza e di valorizzazione del merito, i criteri di assegnazione degli incarichi direttivi e semidirettivi e di ridefinire, sulla base dei medesimi principi, i criteri di accesso alle funzioni di consigliere di cassazione e di sostituto procuratore generale presso la Corte di cassazione, nonché di garantire un contenuto minimo nella formazione del progetto organizzativo dell’ufficio del pubblico ministero e di prevederne l’approvazione da parte del Consiglio superiore della magistratura. Razionalizzazione del funzionamento del consiglio giudiziario, semplificazione, trasparenza e rigore nelle valutazioni di professionalità. Riduzione dei tempi per l’accesso in magistratura dei laureati in giurisprudenza. Inoltre, si introducono norme dirette a valorizzare anche nell’ambito del settore penale lo strumento dei programmi di gestione e a responsabilizzare i dirigenti dell’ufficio nella gestione delle situazioni patologiche, che incidono sulla celerità della risposta giudiziaria. Il provvedimento prevede di regolamentare l’accesso dei magistrati all’attività politica e del ritorno degli stessi all’attività giudiziaria, con specifiche disposizioni in materia di eleggibilità e di assunzione di cariche politiche o di incarichi presso organi politici da parte dei magistrati.E’ previsto che i magistrati ordinari, amministrativi, contabili e militari non sono eleggibili alla carica di membro del Parlamento europeo, senatore o deputato o a quella di presidente della giunta regionale, consigliere regionale, presidente o consigliere provinciale delle province autonome di Trento e di Bolzano o sindaco in comuni con più di centomila abitanti, se prestano servizio, o lo hanno prestato nei due anni precedenti la data di accettazione della candidatura, presso sedi o uffici giudiziari con competenza ricadente, in tutto o in parte, nella circoscrizione elettorale. Tale ineleggibilità riguarda anche l’assunzione dell’incarico di assessore e sottosegretario regionale e di assessore di comuni capoluogo di regione. Ai magistrati che siano candidati ma non siano stati eletti, è preclusa la ricollocazione in ruolo con assegnazione ad un ufficio avente competenza sul territorio di una regione compresa in tutto o in parte nella circoscrizione elettorale in cui sono stati candidati.A seguito della cessazione di mandati elettivi e incarichi di governo, ove le cariche elettive abbiano avuto una durata superiore a un anno, i magistrati saranno inquadrati in un ruolo autonomo dei Ministeri.Per le cariche ricoperte in enti territoriali diversi, si stabilisce che il ricollocamento in ruolo dovrà avvenire in ufficio appartenente a distretto diverso da quello nel quale il magistrato ha esercitato il mandato amministrativo; solo dopo tre anni il magistrato potrà nuovamente essere assegnato ad un ufficio dello stesso distretto in cui ha esercitato quel mandato. Il disegno di legge opera una profonda revisione del sistema elettorale dei componenti togati del Consiglio superiore della magistratura e delle modalità di funzionamento del medesimo organo, al fine di assicurare al meglio la realizzazione dei valori enunciati dalla Carta costituzionale come propri dell’ordine giudiziario.Il numero dei componenti del Consiglio superiore della magistratura è riportato a trenta complessivi, di cui venti magistrati ordinari e dieci eletti dal Parlamento. Per i componenti eletti dai magistrati si introduce un sistema elettorale a doppio turno basato su collegi uninominali, con garanzia di una perfetta parità fra i generi nelle candidature. Si stabilisce che le commissioni competenti per il conferimento degli incarichi direttivi e semidirettivi e per il conferimento delle funzioni di consigliere e di sostituto procuratore generale presso la Corte di cassazione, per le valutazioni della professionalità, nonché in materia di incompatibilità nell’esercizio delle funzioni giudiziarie, non possono essere formate dai componenti effettivi della sezione disciplinare e, in secondo luogo, si introduce la regola del sorteggio per stabilire la composizione delle commissioni. Questa è la possibile riforma del sistema  giustizia  presentata finalmente dal Guardasigilli Alfonso Bonafede  dopo lo scandalo del caso Palamara. In teoria,ovvero sulla carta, appare lo stop alle degenerazioni del correntismo, la previsione di un nuovo sistema elettorale per i rappresentanti togati al Csm, non possono essere costituiti gruppi tra i suoi componenti e ogni membro esercita le proprie funzioni in piena indipendenza ed imparzialità, nuovi criteri per le nomine ai vertici degli uffici giudiziari e la ‘chiusura’ delle ‘porte girevoli’ tra politica e magistratura I componenti delle singole commissioni saranno individuati annualmente “tramite sorteggio” ? I componenti da eleggere dal Parlamento, previamente auditi dalle competenti Commissioni parlamentari, sono scelti tra i professori ordinari di università in materie giuridiche e tra gli avvocati dopo quindici anni di esercizio professionale, purché non siano componenti del Governo o non lo siano stati negli ultimi due anni, non siano componenti delle giunte delle Regioni  o non lo siano stati negli ultimi due anni? Nella valutazione per la conferma nell’incarico direttivo, il Csm dovrà tenere conto anche dei pareri espressi dai magistrati dell’ufficio e delle osservazioni del Consiglio dell’ordine degli avvocati? Questo  corposo testo riuscirà a superare l’iter parlamentare ?

 

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