CENTOLA: Il borgo medioevale

 

Giuseppe Amorelli

(avvocato – scrittore)

 

Il Borgo Medioevale di San Severino di Centola , ha riacquistato  il suo fascino, il suo splendore, nella serata del 20 agosto 2020.

L’occasione è stata data dall’evento musicale denominato:” Suoni di Pietra”;  patrocinato dalla Regione Campania, dal Comune di Centola ed organizzato dall’associazione il Borgo di San Severino di Centola e dall’associazione Artisti Cilentani , Direttore artistico il M° Mauro Navarra. Nell’incantevole scenario, rappresentato  dalla piazzetta ricavata nella parte diruta del “palazzo baronale” che fiancheggia la chiesetta dedicata alla Madonna degli Angeli si sono esibiti in un concerto a cura   della Nuova Orchestra Scarlatti di Napoli   Gaetano Russo, al clarinetto,  Andrea Paolillo, al pianoforte, e la  voce eccezionale     del soprano Naomi Rivieccio.

Tema della serata la “Seduzione” con musiche di Schuman, Tosti, Golinelli, Donizzetti,Mendelssohn e Schubert.

L’ idea di eseguire brani musicali nello splendido scenario  del Borgo di San Severino di Centola, location mozzafiato, per l’occasione adeguatamente illuminato, ha costituito un modo per riscoprire “l’anima”, “l’dentita’” , lo “spirito” di quel luogo ovvero il suo “genius Loci”.“Nullus locus sine genio”, ovvero “nessun luogo è senza Genio”: così scriveva nel suo Commento all’Eneide,  Servio, relatore latino vissuto tra il IV e il V sec. d.C. Egli faceva riferimento ad un concetto che per i suoi contemporanei era scontato, ovvero quello del “Genius loci”, che si potrebbe tradurre “lo spirito, il nume tutelare” del luogo a cui si sta facendo riferimento.Il “genius loci” affonda le sue radici nell’idea classica della sacralità dei luoghi. Per i Latini, il “genio” lo si poteva trovare sia nell’animo di ogni persona, che in quello di qualunque luogo, che fosse un monte, un bosco, un fiume o una città. In questo modo, si riconosceva ai luoghi una condizione del tutto analoga a quella degli esseri umani: essi quindi dovevano essere rispettati, amati e valorizzati come delle vere e proprie divinità, diventando personificazioni degli elementi naturali.Ogni persona viene al mondo perché è chiamata a farlo, essendole stato assegnato un compito ben preciso da portare a termine. Il “genius” non e solo associato alle persone, ma a tutti gli esseri dotati d’anima, e quindi anche ai luoghi.

L’evento musicale si è svolto nel rispetto delle norme imposte dal Covid 19 ovvero distanziamento e mascherine e tutte le 120 persone che hanno potuto assistere  al concerto,  hanno apprezzato il fascino dei vari brani eseguiti.

La rappresentazione canora ha avuto il suo preludio con un brano di R.Shuman: Sogno : la seduzione dello spirito che richiede solitudine. E’ seguito un brano di P.Tosti: Sogno dove la seduzione descritta nei particolari svanisce al risveglio. A seguire sempre di P.Tosti il brano :Non t’amo più. Il  successivo brano di Golinelli  per clarinetto e pianoforte invece esprime  la  passione senza l’uso delle parole. Quindi di G.Donizzetti  è stata eseguita un brano in cui la protagonista Dorina, sa come sedurre un uomo.Di F.Schubert abbiamo ascoltato :”Margherita all’arcolaio””  che canta l’amore impetuoso per Faust che l’ha stregata attraverso il ricordo di quell’unico bacio. Ancora  F.Schubert “il pastore sulla roccia” (l’amata è lontana, lui vive mentalmente questo amore. Ha vissuto la seduzione e ne è stato travolto; vuole riviverla…..verrà di nuovo la primavera.Splendida esecuzione dell’Ave Maria di Piazzolla per clarinetto e pianoforte, come pure di Mendelssohn  il  canto popolare nordeuropeo . Per finire non poteva mancare un omaggio a Napoli : di Cimarosa Serenata Pulcinella e di Donizzetti :Me voglio fa na casa .

Tutte le azioni umane, devono necessariamente trovare il luogo adeguato in cui accadere. Il luogo quindi è parte integrante delle azioni e, d’altro canto, l’uomo non è pensabile senza un riferimento ai luoghi. Per me poi è stato molto più che una emozione. Io sono nato proprio in quel “luogo” ove si è tenuto il concerto, nel Palazzo Baronale, ed il tema della serata poi la “Seduzione”, mi ha definitivamente “travolto”. Far “Rivivere”  la vita sul borgo , risvegliare il senso comune dell’appartenenza , quello spirito collettivo che da solo può creare sviluppo e crescita  e nello stesso tempo generare cultura, è un impegno da assumere , realizzare l'”Amor,Loci”  intendendo con esso la scoperta del nostro vivere quotidiano immersi totalmente nel luogo in cui apparteniamo, da cui traiamo le nostre origini, la nostra esistenza, la nostra identità culturale la nostra  ragione di essere.

 

 

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