Aldo Bianchini
SALERNO – Ormai non si capisce più niente. Si è passati rapidamente dall’affermazione apodittica del ministro della scuola Lucia Azzolina “Se in Italia c’è una sola cosa certa è la data della ripartenza della scuola in sicurezza” ad una rapida convocazione da parte del premier Giuseppe Conte dei ministri e commissari interessati, in un modo nell’altro, alla giusta ripartenza della scuola in generale. A rapporto l’altra sera, quindi, Lucia Azzolina (istruzione), Paola De Micheli (trasporti – che io tempo fa ho denominato “la Cassandra del corona virus”), Roberto Speranza (salute), Francesco Boccia (regioni), il commissario straordinario per l’emergenza Domenico Arcuri e il capo della protezione civile Angelo Borrelli.
In pratica nulla di fatto, in queste ore il vertice si ripeterà ed ancora sarà ripreso nei prossimi giorni; ma se andiamo avanti con Arcuri che annuncia i banchi e poi fa marcia indietro o con Borrelli che non mette la mascherina, non ci sarà davvero trippa per gatti e potrebbe finire davvero male per i milioni di scolari e studenti di tutta Italia.
Lorella M., la consulente socio-religiosa di questo giornale, suggerisce alcuni spunti avanzati a scuola da una “dirigente scolastica” di Salerno:
“I documenti MI invitano a sdoppiare le classi (senza raddoppiare le aule, in assenza di spazi sufficienti e senza reali incrementi di organici), scaglionare gli ingressi e le uscite (senza scaglionare gli orari di arrivo e di partenza dei mezzi di trasporto), distanziare (senza i banchi monoposto), utilizzare spazi alternativi (senza certificazioni relative alla sicurezza e senza personale aggiuntivo a vigilare e sanificare), igienizzare costantemente (senza collaboratori scolastici), misurare la temperatura (a casa, da cura dei genitori che dovrebbero comunicare a scuola), evitare assembramenti (in assenza di spazi adeguati e con bambini accompagnati per lo più in auto dai genitori), favorire l’uso della mascherina (con le diffide di sedicenti comitati), effettuare acquisti, monitoraggi e rendicontazioni in tempi rapidi (con tagli al personale amministrativo e senza concludere in tutte le regioni il concorso per DSGA)”.
Come se nessuno dei governanti sapesse che gli Enti locali entro il 30 settembre non saranno in grado di portare a termine quasi nulla; e quasi nulla di quanto previsto (banchi, gel, mascherine, organico) è arrivato alle scuole, che al momento in organico di diritto e di fatto hanno continuato a subire tagli e contrazioni di classi Oggi è questa la situazione; in televisione: chiacchiere e distintivo. Così conclude la dirigente scolastica salernitana.
Una conclusione verso la quale stanno convergendo tanti altri dirigenti scolastici locali nonostante al responsabile regionale continui a mutuare i “sogni pindarici” della pur sfortunata Lucia Azzolina.
Lo ripeto per l’ennesima volta, in questo Paese si è fatto un gran parlare di “sicurezza” senza conoscere bene tutte le diverse sfaccettature di una materia davvero molto complessa, intricata e contraddittoria; ed ora ci ritroviamo con le pive nel sacco di fronte ad una montagna di responsabilità.