il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

ANTITRUST : la violazione del Codice del Consumo di Poste Italiane spa per pratiche scorrette provoca danni ai consumatori e al sistema giustizia del Paese?Ora la sentenza del TAR e poi del Consiglio di Stato?

 

Dr. Pietro Cusati

(Giurista – Giornalista)

Roma ,16 settembre 2020. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,l’ANTITRUST, ha irrogato a Poste Italiane spa  una sanzione di cinque milioni di euro, il massimo consentito dalla legge, per aver adottato una pratica commerciale ,concernente  i servizi di recapito delle raccomandate, in violazione del Codice del Consumo, consistente nella promozione  di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate. Per l’ANTITRUST, AGCM, il comportamento di Poste italiane spa  provoca danni non solo ai consumatori, ma anche al sistema giustizia del Paese, per i ritardi dovuti ad errate notifiche nell’espletamento dei processi, soprattutto quelli penali, con conseguente prescrizione di numerosi reati. L’Autorità Garante della Concorrenza  e del Mercato ricorda che la questione è stata più volte sollevata nelle Relazioni Annuali sullo stato della giustizia in Italia . Poste Italiane spa ,invece,  ritiene  “inaccettabili i contenuti del comunicato” dell’Autorità Antitrust”, ed è “sconcertante il riferimento ai gravi danni al sistema Giustizia del Paese” legato alla sanzione resa nota da  dall’Autorità per la Concorrenza sulla consegna delle raccomandate. Poste italiane spa  “tutelerà, con fiducia nel sistema giudiziario italiano, la propria immagine e reputazione, i propri diritti e la correttezza delle proprie condotte” con un ricorso al TAR . La parola definitiva  passa ai Giudici Amministrativi Al TAR prima e poi eventualmente in appello al Consiglio di Stato,per la pesante  sanzione di cinque  milioni di euro, il massimo consentito dalla legge. Poste  Italiane spa  secondo il provvedimento dell’Antitrust ha  adottato una pratica commerciale  in violazione del Codice del Consumo, consistente nella promozione, risultata ingannevole, di caratteristiche del servizio di recapito delle raccomandate e del servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate. Per l’ANTITRUST il  servizio di recapito delle raccomandate  non troverebbero riscontro nel servizio effettivamente erogato. In particolare, nelle pagine del proprio sito internet www.poste.it, la società enfatizza la comodità, la certezza e la velocità di consegna delle raccomandate ponendo in risalto i cosiddetti “tentativi di recapito” , i tentativi del postino di recapitare il plico direttamente al domicilio del destinatario e i “tempi di consegna” (da 1 a 6 giorni dall’accettazione, a seconda del tipo di raccomandata) e facendo uso di claim quali “DA SEMPRE, LA RACCOMANDATA È SINONIMO DI CERTEZZA. Quante volte hai usato la Raccomandata nella tua vita? Le tue comunicazioni più importanti, quelle che fanno la differenza nella tua vita, devi sapere dove sono, quando arriveranno, chi le riceverà”; “Consegna veloce”; “È veloce ma si lascia seguire”; “Da noi velocità vuol dire anche precisione”.Nell’aver pubblicizzato il servizio di Ritiro Digitale delle raccomandate sul sito internet www.poste.it, tramite volantini e a mezzo stampa, tra l’altro, omettendo di indicare nei messaggi l’esistenza di limitazioni per la fruibilità di tale servizio. L’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato,l’AGCM,ha accertato che il tentativo di recapito delle raccomandate non viene sempre esperito con la tempistica e la certezza enfatizzate nei messaggi pubblicitari, venendo, peraltro, frequentemente effettuato con modalità diverse da quelle prescritte dalla legge. Ritiene l’ANTITRUST  che  Poste Italiane spa talvolta utilizza per comodità il deposito dell’avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale anche quando sarebbe stato possibile consegnarla nelle mani del destinatario. Numerosi risultano essere i reclami dei consumatori che hanno segnalato il mancato tentativo di consegna delle raccomandate, anche quando avevano la certezza di essere stati presenti nella propria abitazione. La conseguenza di detti comportamenti, in relazione ai quali Poste Italiane spa non ha adottato le dovute misure di controllo e correttive, provoca un’ inammissibile onere a carico dei consumatori costretti a lunghe perdite di tempo e di denaro per poter ritirare le raccomandate non diligentemente consegnate. L’ANTITRUST  ha accertato la sussistenza di omissioni informative anche nei messaggi pubblicitari di promozione del servizio di ritiro digitale delle raccomandate, in quanto non viene chiarito che tale servizio è utilizzabile per i soli invii originati digitalmente. Ritiene ,altresì, l’autorità garante  della Concorrenza e del Mercato che  tali condotte  provocano gravi danni al sistema giustizia del Paese per i ritardi dovuti ad errate notifiche nell’espletamento dei processi, soprattutto quelli penali, con conseguente prescrizione di numerosi reati, come più volte affermato nelle Relazioni Annuali sullo stato della giustizia. Infatti  Poste Italiane talvolta utilizza per comodità il deposito dell’avviso di giacenza della raccomandata nella cassetta postale anche quando sarebbe stato possibile consegnarla nelle mani del destinatario. Un gravissimo disservizio per un problema molto serio. Da un documento interno risulta che per alcuni mesi a campione (gennaio, luglio, agosto, settembre e ottobre 2019) in alcuni uffici le lettere non consegnate erano pari al 40% circa. Possibile? L’Antitrust in particolare ricorda “alcune segnalazioni pervenute da persone invalide che, a causa della loro disabilità, sono costrette a rimanere sempre al proprio domicilio”.Poste Italiane  spa  si sarebbe limitata a predisporre una lettera standard di riscontro ai reclami sull’emissione dell’avviso di giacenza nonostante la presenza in casa del destinatario, che si limita a ribadire la regolarità del recapito. E in caso di reclami reiterato si sarebbe limitata a “meri richiami” ai funzionari locali per il “ripristino della procedura corretta”.  “In un significativo numero di casi – scrive l’Agcm – i prodotti risultati inesitati da consegnare presso lo stesso indirizzo (e dunque assegnati allo stesso portalettere) riportano sotto la casella dedicata alla “data dell’avviso di giacenza”, lo stesso giorno e lo stesso orario, con grado di precisione al secondo, di stampa dell’avviso”. Una coincidenza singolare che si sarebbe ripetuto per tre mila consegne in 10 giorni,arrecando  notevolissimi danni  ai consumatori.

 

 

 

 

1 Commento

  1. Il Codice del consumo è stato emanato con il Decreto legislativo 6 settembre 2005, n. 206, relativo al riassetto delle disposizioni vigenti in materia di tutela dei consumatori, che comprende la maggior parte delle disposizioni emanate dall’Unione Europea nel corso degli ultimi venticinque anni per la protezione del consumatore. L’approvazione del Codice del Consumo va considerata una svolta importante nella tutela dei consumatori italiani, soprattutto per la rilevanza che esso assume in termini di politica del diritto.

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