il “Giuoco del Calcio”

 

 

Giuseppe Amorelli

(Avvocato, scrittore)

 

Certamente la mia è ancora una visione “romantico-idealista” ma il calcio odierno non è più un “giuoco” non è più uno sport nel significato più intrinseco e pregnante del termine. Ma da tempo non lo è; vi è un “interesse” che ha fagocitato il “giuoco”. L’emblema del giuoco del calcio mi ricorda con affetto, nel cortile della nostra giovinezza, come recita una famosa canzone, il caro ed indimenticabile Super Santos, “una macchia d’arancione dentro al blu”. “E la gente se la prende con i palloni, perchè al mondo sai non tutti sono buoni …”.

La vicenda relativa all’incontro di calcio tra Juve e Napoli da disputarsi a Torino, domenica 4 ottobre 2020, alle ore 20,45 ha messo a nudo, se ancora ce ne fosse stato bisogno, lo stato attuale del giuoco del calcio.

La Lega di serie A ha ritenuto che non vi fossero gli estremi per il rinvio della partita di calcio Juventus-Napoli dopo la decisione dell’Asl di Napoli che ieri ha bloccato la partenza dei partenopei alla volta di Torino dopo le positività di Zielinski ed Elmas. Continua la nota della Lega Calcio: “La norma di ordinamento statale a carattere speciale applicabile alla situazione del Napoli che presenta due calciatori positivi al Covid-19, è la stessa utilizzata più volte nel corso della stagione per permettere, a puro titolo di esempio, al Torino di affrontare l’Atalanta, al Milan di recarsi a Crotone o al Genoa di andare a giocare al San Paolo, e oggi all’Atalanta di scendere in campo contro il Cagliari. Il protocollo prevede regole certe e non derogabili, che consentono la disputa delle partite di campionato pur in caso di positività, schierando i calciatori risultati negativi agli esami effettuati e refertati nei tempi previsti dalle autorità sanitarie». «Il Consiglio di Lega – prosegue la nota – ha inoltre approvato un preciso regolamento da adottarsi in caso di positività plurime che possono portare al rinvio gare solo al verificarsi di determinate condizioni che, al momento, non si applicano al caso del Napoli, e non sussistono provvedimenti di Autorità Statali o locali che impediscano il regolare svolgimento della partita». «La ‘ratio’ del protocollo resta, quindi, quella di consentire la disputa di tutte le partite e conseguentemente la conclusione regolare della Serie A Tim», si legge in conclusione.

Da parte sua la società Napoli calcio, dinanzi alla decisione dell’ASL CAMPANIA  ha  ritenuto  non sussistere le condizioni che consentivano lo spostamento in piena sicurezza dei contatti stretti. Pertanto, per motivi di sanità pubblica, rimaneva l’obbligo dei contatti stretti di rispettare l’isolamento fiduciario presso il proprio domicilio. Siamo dinanzi ad un vuoto legislativo tra normative sanitarie e quelle del gioco del calcio”.

Il Napoli calcio  non si è recato a Torino per l’esistenza di una causa di forza maggiore il provvedimento dell’Asl Campania

Avrei voluto, sempre in una ottica contrassegnata da umanesimo, assistere ad una telefonata del seguente tenore:

Andrea Agnelli ad Aurelio De Laurentis:” Caro Aurelio, siamo profondamente dispiaciuti dell’accaduto. Vi auguriamo una pronta guarigione. Vi aspettiamo allo Stadium per poterVi ancora una volta dimostrare che noi siamo i campioni d’Italia. A presto.

A sua volta  Aurelio De Laurentis  ad Andrea Agnelli: Grazie per la Vs. vicinanza anche noi non vediamo l’ora di giungere allo Stadium per darVi una lezione di calcio magari con reti di Zelinski ed Elmas.

La realtà è ben diversa, nel caso di specie siamo dinanzi ad un contrasto tra una norma sanitaria e una norma relativa ad un protocollo dell’ordinamento sportivo.

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Allora occorre rilevare che Il diritto alla salute è un diritto assoluto e primario e quindi inviolabile, il collegamento tra gli art. 2, 3 e 32 della Costituzione è scontato, Nel caso di un conflitto di valori costituzionali, questi devono essere ordinati secondo una gerarchia. Se i valori sono sullo stesso piano di primarietà, è necessario contemperare le relative esigenze. Allorquando i valori non si trovano sullo stesso piano, si deve privilegiare quel valore  che sembra essere di grado elevato. La libertà economica non si presenta alla stregua di una situazione soggettiva connotata da caratteri di assolutezza e quindi di inviolabilità. Assoluto e primario e quindi inviolabile è invece il diritto alla salute: Nel caso di conflitto   del diritto alla salute con i diritti soggettivi connessi con l’esercizio delle attività d’impresa, sarà il primo ad apparire gerarchicamente sovraordinato.

Mi ritorna alla mente, nel caso di specie la figura di Antigone che di per sè evoca  il perenne conflitto tra la legge scritta e la  legge della coscienza, tra il diritto positivo codificato in legge dalla volontà legislativa e il diritto naturale non scritto che si ritiene però scritto nella coscienza degli uomini, ripropone il dialogo eterno tra Creonte che difende la cieca legalità e la stessa Antigone che obbedisce soltanto alla legge morale della coscienza, alle leggi non “scritte”. Un contrasto tra la umana giustizia e le fredde leggi. Infatti Antigone, eroina che rivolgendosi, a Creonte, disse:” Tu parli di un divieto imposto dalla legge degli uomini. Ma io a ben altra legge mi sono ispirata. Una legge che nessuno sa quando e da chi è stata sancita: la legge dell’amore (del giuoco del calcio)”.

 

 

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