il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

Sapori e Saperi : il Chinotto

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Nel sedicesimo secolo un navigatore savonese, in uno dei suoi viaggi alla scoperta di nuove terre, conobbe un frutto…per la precisione un agrume proveniente dalla Cina: il “Chinotto “.

Dopo averlo assaggiato lo importò e lo trapiantò sulla costa ligure la riviera di ponente.

Questo agrume, frutto di migrazioni e contaminazioni, è stato immediatamente lavorato per la preparazione di una bevanda, il Chinotto, la quale è stata la bevanda simbolo di quell’Italia che si trasformava e che si affacciava al nuovo mondo con ottimismo.

Una bevanda che diventa anche emblema politico di protesta contro il capitalismo americano: Chinotto contro Coca Cola!

Nato per una mutazione dell’arancio amaro, dal profumo intenso e gradevole, dal gusto amaricante e con una buccia molto sottile di colore tra il giallo e l’arancione, le sue foglie ricordano quelle del mirto ed è anche l’unica pianta tra gli agrumi ad essere priva di spine.

Il Chinotto di Savona è l’agrume tipico della Liguria viene raccolto nel mese di settembre, la sua coltivazione e lavorazione risale alla fine del diciottesimo secolo , periodo d’oro della sua diffusione; ebbe, infatti, grande successo negli anni  venti, commercializzato in Francia e in Inghilterra e servito nei caffè più alla moda dell’epoca…

Oltre alla preparazione della famosa bevanda dal color caramello, il chinotto di Savona veniva utilizzato per la preparazione di canditi, conserve e mostarde. Possiamo dire che sia stato il primo prodotto agricolo ad essere sottoposto, agli inizi del ‘900, ad una sorta di disciplinare, dovendo subire la candidatura (ovvero diventare un candito, dopo l’immersione in uno sciroppo di zucchero).

Il frutto del Chinotto  possiede numerose proprietà benefiche, infatti, contiene sostanze antiossidanti ed è fonte di vitamina C tanto da essere stato utilizzato dai marinai e dai navigatori oceanici per combattere lo scorbuto.

I fiori e le foglie del chinotto vengono impiegati per preparare prodotti di erboristeria come, ad esempio, le famose tisane detox, ovvero quelle che favoriscono la digestione e le tisane rilassanti che conciliano il sonno!

Dopo un lungo periodo di assenza, solo di recente queste tradizioni sono state riportate alla ribalta, grazie all’azione di Slow Food, un’associazione internazionale impegnata a ridare il giusto valore al cibo, tanto da far diventare il chinotto dì Savona un suo presidio…

 

La pianta non cresce spontaneamente, si tratta di un innesto effettuato su un’arancia amara ed oggi la si coltiva“ sotto l’ombra di Castel Gavone nell’ azienda agricola di Parodi a Finale Ligure”, ed anche a Savona dove l’antica  e famosa ditta Besio, coltiva e raccoglie i frutti in una decina di suoi piccoli poderi, per poi lavorare il prodotto interamente all’interno dell’azienda.

Ed ora beviamoci insieme un Chinotto!

Mettere nel bicchiere del ghiaccio, versare del Chinotto e guarnire con una fetta d’arancia.

La bevanda italiana è servita!!

 

 

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