“Costa d’Amalfi”: un aeroporto con tanta storia e poco futuro !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Per rifare la storia completa dell’antico aeroporto di Pontecagnano ci vorrebbero pagine e pagine bianche sulle quali scrivere tutto ciò che fin qui è accaduto.

La storia in sintesi: L’aeroporto è situato a circa 21 km a sud di Salerno, lungo la Strada statale 18 Tirrena Inferiore, tra i comuni di Bellizzi e Pontecagnano Faiano. La struttura è dotata di una pista in asfalto di 1654 m e larga 45 m ed è situata a 40 m s.l.m.. L’aeroporto è gestito dalla Società Gestione Servizi Aeroporti Campani S.P.A. e anche se è uno degli aeroporti certificati Enac, è sottoutilizzato. L’aeroporto nasce nel 1926 come campo di fortuna creato dal genio aeronautico, dal 1929 viene utilizzato dal 20º Stormo Aeroplani da Ricognizione comandato dal colonnello pilota Mario Martucci, al quale, dopo la sua morte avvenuta nel 1933, sarà intitolato inizialmente lo scalo.  Nel 1943 l’aeroporto è dapprima oggetto di pesanti bombardamenti da parte degli alleati e poi tra il settembre e l’ottobre dello stesso anno, durante lo sbarco di Salerno, essendo l’aeroporto stesso un obiettivo primario, diviene teatro di violenti scontri tra questi e le forze tedesche del 64 Reg. Panzer che l’avevano occupato dopo l’Armistizio. Nel 1962 vi atterra l’aereo con a bordo la famiglia Kennedy. Fino al 2007 è stato utilizzato esclusivamente, oltre che da Carabinieri e Vigili del Fuoco, dalle scuole di volo e paracadutismo e per traffico business di piccoli jet privati.

L’attualità: Proprio dal 2007 nasce, anzi si consolida, l’idea dell’ampliamento dell’aeroporto e dell’allungamento-adeguamento della sua pista. Tutto ovviamente avviene con la lentezza e con gli impedimenti burocratici tipici delle nostre terre. Basta pensare che ci sono voluti anni e anni di schermaglie per dare il nome alla struttura che, alla fine di lunghe trastole e patteggiamenti tra le svariate forze politiche, viene fissato in “Aeroporto di Salerno – Costa d’Amalfi”; l’elefante aveva partorito il topolino ed aveva lasciato fuori il nome dei paesi in cui sorge. Insomma, un pò come l’ibrida storia dell’università e della sua denominazione finale. Negli ultimi anni, almeno trenta, abbiamo assistito alle dispute più incredibili su ogni aspetto della “vicenda aeroporto”, anche sugli aspetti che facilmente potevano essere relegati in soffitta per guadagnare tempo. Soltanto in una cosa la “politica nostrana” ha evidenziato punti di eccellenza riuscendo a trovare sempre la sintesi: la composizione dei vari gestori dell’aeroporto quasi fantasma, dalla Società Gestione Servizi Aeroporti Campani spa fino al Consiglio Generale di Amministrazione (pieno zeppo di politici) e al Comitato di Gestione (pieno zeppo di esperti e tecnici tirati fuori dal cilindro degli accordi sottobanco); un’orgia di denaro pubblico buttato al vento e finito nelle tasche dei vari componenti di tutti questi enti e comitati. Intorno all’aeroporto sono nati vari Comitati Civici e sono usciti allo scoperto anche super tecnici dell’aviazione militare e civile; tutti con un unico obiettivo: cercare di dilazionare nel tempo ogni tentativo di allungare la pista e rilanciare la struttura a livello nazionale, sebbene su di essa da sempre sembra essere calata la pesante mannaia di Capodichino e Grazzanise. Insomma la stessa storia che è accaduta e accade per il porto commerciale.

On. Ing. Luca Cascone - presidente Commissione Trasporti della regione Campania

Ora sembra che qualcosa stia per muoversi; lo ha annunciato il presidente della Commissione Trasporti incardinata nella Regione Campania on. Luca Cascone che qui di seguito riportiamo per sintesi: “È stata finalmente resa pubblica la tanto attesa pronuncia del Consiglio di Stato che respinge integralmente e definitivamente il ricorso presentato da alcuni cittadini in merito alla compatibilità ambientale del Master Plan dell’Aeroporto di Salerno “Costa d’Amalfi”… L’auspicio è che ora si possa volare spediti dritti verso la meta e completare nel più breve tempo possibile tutti gli interventi utili a far funzionare con tutta la sua potenzialità il nostro aeroporto. La rete aeroportuale campana sta per concretizzarsi”.

L’auspicio vero, l’on. Cascone non me ne voglia, è quello di vedere finalmente qualche passo in avanti reale per avere un aeroporto più moderno e per assistere alla conclusione dell’emorragia di denaro pubblico.

 

 

 

 

 

One thought on ““Costa d’Amalfi”: un aeroporto con tanta storia e poco futuro !!

  1. Per una singolare coincidenza, nell’arco di tre giorni – 6 e 9 novembre 2020 – si è avuta notizia di due importanti e significativi pronunciamenti della magistratura.

    La prima ha mandato assolti dirigenti e ingegneri, coinvolti nelle vicende delle Fonderie Pisano, da imputazioni che erano state portate a loro carico, rigettando quindi le accuse di quanti con continue iniziative hanno contestato a lungo l’esistenza e l’ubicazione delle Fonderie stesse, data l’asserita pericolosità dell’impianto per emissioni inquinanti in atmosfera.

    La seconda invece è una decisione del Consiglio di Stato che ha annullato una precedente pronuncia del TAR di Salerno che aveva accolto un ricorso presentato da 13 cittadini inteso a bloccare lavori di allungamento della pista e potenziamento dell’aeroporto Costa d’Amalfi. Anche in questo caso, una delle più sostenute motivazioni addotte dai contrari all’entrata in operatività dell’aerostazione era stata l’innalzamento del tasso di inquinamento in dipendenza del traffico aereo, con pesanti ricadute sulla salute delle popolazioni esposte.

    Chiaramente, le ragioni di chi difende l’ambiente, specie se c’è anche il coinvolgimento di vite umane, sono inoppugnabili. La salute delle persone é un bene imprescindibile, come previsto anche dalla nostra Costituzione, e la sua salvaguardia non può mai essere messa in discussione.

    Meritoria è quindi l’azione di quanti si battono per la difesa di tali principi, specie in presenza di insediamenti industriali, o di altro genere, che a loro detta potrebbero minarne l’Intangibilità.

    Tuttavia a volte si ha l’impressione che il tema dell’inquinamento/salvaguardia dell’ambiente costituisca come una specie di cavallo di Troia per mezzo del quale raggiungere un determinato scopo, pur non essendoci sempre ragioni oggettivamente valide a sostegno.

    Non è pensabile che le migliaia di aeroporti sparsi in giro nei cinque continenti siano potenziali generatori di gas tossici a danno di chi vive e abita nelle vicinanze. Eppure non mi risulta che tali infrastrutture siano ubicate nella foresta amazzonica, oppure nel Sahara o in qualche steppa inospitale.

    Certamente gli istituti di sorveglianza e le autorità preposte non hanno derogato alle più stringenti normative in materia, prima di concedere l’agibilità ai singoli scali. Si deve credere in tutta onestà che nessuna deroga verrà concessa all’aeroporto di Salerno-Costa d’Amalfi prima che ne venga riconosciuta la piena agibilità e concessi i previsti nulla osta per il suo funzionamento.

    Quello che però continua a tenere alta l’attenzione è tutta la vicenda che riguarda in toto il suo potenziamento e in special modo l’allungamento della pista.

    Oltre al problema degli espropri a cui va data una soluzione giusta e congrua, non sfugge che esiste anche quella corrente di pensiero che, citando come esempio aeroporti esteri funzionanti con piste di lunghezza intorno ai 1500/1600 metri, sostengono che anche l’attuale pista di 1654 metri sarebbe sufficiente.

    A parte il fatto che in tale materia certi confronti vanno fatte tenendo conto di tutte le condizioni al contorno, non si può comunque ignorare che, se finora il decollo (degli aerei e della struttura) non è avvenuto, salvo casi sporadici, forse sono intervenute ragioni che andrebbero sradicate all’origine. Ciò servirebbe ad evitare che il clima di soddisfazione ora diffuso dopo la favorevole sentenza del Consiglio di Stato si trasformi in uno stato di scoramento per vedere vanificati gli sforzi finora compiuti e pregiudicato il futuro di una struttura da molti ritenuta un importante volano di sviluppo economico per un vasto territorio.

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