DONNE – UOMINI: quando le donne governano l’informazione !!

Aldo Bianchini

Lara Logan, bella - affascinante - sorridente giornalista statunitense, corrispondente dai fronti di guerra più caldi del pianete

SALERNO – Le inchieste, anche quelle giornalistiche, sono lunghe e, soprattutto, a puntate. Qualcuno forse aveva pensato che dopo l’ultimo articolo sul rapporto Donne – Uomini (titolo: DONNE – UOMINI: due mondi diversi e … non soltanto per colpa di un pene !!) del 26 ottobre 2020 avrei lasciato cadere l’argomento anche per effetto delle numerose contestazioni provocate da quell’ultimo articolo. Niente affatto, l’inchiesta continua; e nelle prossime puntate non mancheranno le sorprese.

 

Nel nostro Paese le donne okkupano, finalmente, quasi tutte le posizioni importanti per lo sviluppo della vita socio-economico-imprenditoriale; parlo, ovviamente, delle donne in carriera per merito che, a conti fatti, sono comunque ancora poche. Brillano in magistratura, nella pubblica amministrazione, nell’imprenditoria pubblica e privata; in questi settori è necessario studiare, essere preparate, avere la capacità di guardare a 360° per emergere ed eccellere. E le donne in questo, quando si impegnano, non sono seconde a nessuno.

Poi ci sono le donne in carriera per trascinamento, e qui bisogna soppesare le parole perché si rischia subito di essere tacciati (quasi sempre ingiustamente) di becero maschilismo; questa è la categoria di donne che non fanno sicuramente onore alla categoria (scusate il bisticcio di parole) per via della loro inclinazione familiare che non consente una distribuzione equa delle forze e capacità tra famiglia, vita privata e lavoro. Da qui il loro trascinamento sulle orme dei maschi.

 

Per questo puntata intendo parlare delle “donne giornaliste” che, piano-piano e lemme-lemme, in pochi decenni hanno completamente ribaltato l’assetto secolare del mestiere trasformandolo in una palestra in cui esibire: capacità professionale e bell’aspetto, due cose che spesso vengono miscelate sapientemente. Le donne giornaliste, per inciso, sono le più ambiziose tra quelle in carriera per merito; e davvero non guardano in faccia a nessuno pur di raggiungere i loro obiettivi. Naturalmente essendo donne sono anche oggettivamente vanitose e tra loro c’è sempre una gara tesa ad essere più belle e più preparate. La loro esplosione, però, è nata con la televisione ma hanno dovuto aspettare cinquant’anni affinchè la loro massiccia presenza in tv venisse riconosciuta e addirittura fatta oggetto di statistiche. L’anno 2011 passerà alla storia come l’anno della “tv delle donne”, perché da quell’anno il loro predominio assoluto (oltre il 90%) sui maschi è diventato inarrestabile nonostante le resistenze che l’ex sesso forte ha cercato di contrapporre.

Dal 2011 sono rarissime le trasmissioni e i telegiornali non condotti dalle donne; addirittura le stesse occupano ormai stabilmente anche la fascia serale che prima era soltanto maschile; per non parlare dello sport in cui le giornaliste eccellono davvero con tele radiocronache, analisi delle tattiche di gioco, suggerimenti tecnici  e giudizi trancianti su calciatori, mister e presidenti.

Ma l’inarrivabile per i maschietti lo conquistano con estrema facilità le giornaliste che, come corrispondenti di guerra, danno il meglio di se stesse; e sul campo, è giusto ricordare, alcune di loro ci hanno rimesso la vita.

Nico Piro, giornalista Rai, ritratto in uno dei momenti dei tanti servizi tv dall'Afghanistan

A dimostrazione della famelica voracità di conquista del piccolo schermo da parte delle giornaliste Vi racconto un piccolo episodio realmente accaduto.

 

  • Il 7 agosto 2011 a Kabul in Afghanistan 4 soldati italiani rimasero feriti a seguito dello scoppio di un ordigno. La bomba, confezionata in maniera rudimentale, esplose nella zona di Bala Balouk nella quale i nostri militari stavano svolgendo un pattugliamento assieme alle forze di sicurezza afghane. Eravamo in piene vacanze estive e tutte le giornaliste avevano lasciato il campo per ritornare in patria; in zona era rimasto soltanto Nico Piro (giornalista, studioso, scrittore, pluripremiato per i suoi reportage dal medio oriente) che fu cooptato subito dalle sei testate giornalistiche della RAI per l’effettuazione dei servizi. Dopo poche ore, circa 24, l’allora caporedattrice Rai responsabile della redazione esteri, Nicoletta Manzione, tappò subito il buco femminile ed inviò sul posto le rispettive titolari  (tutte femmine) che fecero letteralmente fuori oscurandolo il bravo Nico Piro. Quello che sembrava l’inizio di una nuova stagione fallì miseramente sotto i colpi micidiali delle donne corrispondenti di guerra. E tutto fu subito di colore rosa.

 

L’inchiesta continua; appuntamento alla prossima puntata.

 

 

 

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