FARMACIA DI MURIA: UN CONSIGLIO AL GIORNO ALCOL E FARMACI, UN’ASSOCIAZIONE MOLTO PERICOLOSA

da Dr Alberto Di Muria

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Padula-Molti pensano che gli effetti della combinazione alcol e farmaci riguardi solo alcune categorie di prodotti, alcune selezionate molecole, ignorando che, invece, l’alcol interferisce con numerosi farmaci d’uso quotidiano, comune e che occorrerebbe evitare di bere alcol se c’è la necessità di eseguire una terapia, breve o prolungata che sia.

La ragione di questa interazione nasca dal fatto che sia i farmaci che l’alcol vengono metabolizzati nel fegato. In particolare, i farmaci vengono modificati da un sistema di enzimi chiamati citocromi che li rendono più idrofili e quindi più facilmente eliminabili con le urine. L’alcol, invece, viene metabolizzato da un enzima specifico, l’alcoldeidrogenasi, ma se si beve un po’ di più, diciamo oltre un bicchiere di vino, l’alcol in eccesso viene metabolizzato dal sistema dei citocromi. Di qui la possibilità di interferire con le terapie.

Sono molti gli esempi di interazione tra alcol e farmaci che si possono fare. Un caso classico è quello del metronidazolo, un antimicrobico molto usato in ginecologia e gastroenterologia. Se si beve durante l’assunzione di questo farmaco è molto probabile che si incorra in spiacevoli sintomatologie come mal di testa, nausea, vomito, crampi addominali e sudorazione. Addirittura, nel foglietto illustrativo è sconsigliata l’assunzione di alcol anche nei tre giorni successivi alla fine della cura con metronidazolo.

Come detto, l’alcol assunto è di norma scomposto dal fegato in acetaldeide, una molecola tossica che è eliminata grazie all’azione di alcuni enzimi. Molti antibiotici, tra cui ad esempio le cefalosporine, inibiscono l’azione di questi enzimi favorendo l’accumulo di acetaldeide. Gli effetti collaterali più frequenti sono l’arrossamento della pelle, nausea, vomito, palpitazioni, abbassamento della pressione.

A sua volta, l’alcol può interferire con il metabolismo di molti farmaci rendendoli inefficaci o potenziandone l’azione, col rischio di gravi effetti collaterali. Così, i farmaci anticoagulanti come la warfarina, molto usati per prevenire la formazione di trombi, possono perdere la loro efficacia per colpa dell’alcol, che invece potenzia l’azione di diversi antidiabetici, con il rischio di comparse di crisi ipoglicemiche. In particolare, l’uso combinato di alcol e farmaci antidiabetici contenenti metformina influisce negativamente sul metabolismo individuale aumentando anche il rischio di acidosi lattica oltre che d’ipoglicemia.

Infine, una delle azioni più pericolose tra alcol e farmaci è quella che si riferisce all’effetto di depressione del sistema nervoso centrale. I sedativi, gli ansiolitici, molti antidepressivi, gli antipsicotici, gli antiepilettici, gli oppioidi, tra cui molti farmaci per la tosse, e i sonniferi presentano un’interazione con l’alcol che ne rafforza l’effetto sedativo, il che può indurre una depressione respiratoria oltre che uno stato di scarsa vigilanza.

 

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