Giancarlo Coraggio, 80 anni, Napoletano, è il 44esimo Presidente della Corte Costituzionale: “Non invadere l’autonomia del legislatore, sì all’obbligo dei vaccini ‘’.

Dr. Pietro Cusati (Giurista – Giornalista)

 

Dr. Prof. Giancarlo Coraggio - presidente della Corte Costituzionale

Roma,19 dicembre 2020 È Giancarlo Coraggio il 44esimo Presidente della Consulta. La sua elezione è avvenuta all’unanimità. Nato a Napoli nel 1940, nominato Giudice Costituzionale dai magistrati amministrativi il 29 novembre 2012 , Coraggio è stato in passato Presidente del Consiglio di Stato e dallo scorso settembre è vicepresidente della Consulta. Il nuovo Presidente rimarrà in carica fino al 28 gennaio 2022.Magistrato dal ’65, Giancarlo Coraggio ha attraversato tutte le giurisdizioni: prima come giudice ordinario, dal 1965 al 1969, poi come sostituto procuratore generale della Corte dei Conti, fino al 1973, successivamente come consigliere di Stato, passando per la presidenza del Tar Marche e di quello della Campania e approdando, nel 2012, al vertice del Consiglio di Stato. Coraggio è stato anche giudice sportivo e ha presieduto, dal 2007 al 2012, la Corte di giustizia della federazione gioco calcio. Il 27 dicembre 1996 gli è stata conferita l’Onorificenza di Cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana. All’esercizio delle funzioni giurisdizionali, il nuovo presidente della Consulta ha alternato rilevanti incarichi di collaborazione con diversi Governi della Repubblica, capo dell’ufficio legislativo del ministero della Sanità e del ministero dei Trasporti, capo di gabinetto nel ministero dei Lavori pubblici e in quelli del Lavoro e delle Finanze nonché con i ministri per le Politiche comunitarie e delle Regioni.Ha collaborato a  riforme legislative, tra cui la riforma sanitaria del 1978, la prima legge quadro sul pubblico impiego e quella sui lavori pubblici del 1994. E’  stato anche Capo dell’ufficio coordinamento amministrativo alla presidenza del Consiglio dei ministri e, dal 1988 al 1992, vicesegretario generale. Numerosi i suoi scritti, in particolare sul diritto e il processo amministrativo. Come giudice costituzionale, Giancarlo Coraggio ha redatto 168 decisioni dal 2013 fino ad oggi.‘’Il fatto che ci muoviamo su questo delicatissimo terreno ci deve indurre ad avere anche il senso del limite del nostro ruolo: a non interferire, meglio ancora, a rispettare la discrezionalità del legislatore e la sua fortissima legittimazione politica. Ci tengo a sottolinearlo perche sono un uomo delle istituzioni per formazione: mai invadere campi in cui si deve esprimere la discrezionalità politica del legislatore“, ha detto il nuovo Presidente della Corte Costituzionale.”Non esistono diritti tiranni. Ogni volta si impone l’esigenza di trovare un giusto equilibrio tra i vari diritti in gioco”. “Uno dei casi in cui per la Costituzione è possibile la limitazione delle libertà è per la tutela della salute. Non c’è un’ inconciliabilità assoluta tra questi diritti. Il problema è vedere se in concreto è stato trovato il giusto equilibrio”.A dare l’annuncio della nomina è stato il segretario generale della Consulta Carlo Visconti. Che ha parlato di una votazione avvenuta all’unanimità. Appena eletto Coraggio, di fronte al consesso dei suoi colleghi, ha indicato come suo vicepresidente Giuliano Amato. Alla votazione per Coraggio ha partecipato anche l’ultima giudice giunta alla Consulta, Maria Rosaria San Giorgio, appena eletta dalla Cassazione, che ha giurato giovedì pomeriggio davanti al presidente Mattarella e alla presenza del premier Conte. È la prima volta che la Suprema corte sceglie una donna, anche con una votazione significativa (183 voti). A questo punto la presenza femminile alla Consulta conta ben quattro donne su 15 giudici. Un segnale molto significativo rispetto a una istituzione che per anni è stata composta di soli uomini e dove la prima donna, Fernanda Contri, è entrata negli anni Novanta: la Corte nata nel 1956.Ad elezione avvenuta il neo presidente Giancarlo Coraggio non nasconde l’emozione. Dice di averla provata soprattutto entrando nella sua stanza con il grande ritratto di Enrico De Nicola, il primo presidente della Corte.”Il fatto che ci si muova su un terreno delicato deve portarci ad avere il senso del limite, a non interferire e a rispettare l’autonomia e la legittimazione del legislatore. Per me, come uomo delle istituzioni, è un punto di particolare importanza quello di non invadere il campo dell’autonomia del legislatore”.”La riforma del Titolo V è apprezzabile, ma ha lasciato sul campo molti problemi, come dimostra l’esplosione del contenzioso che ha avuto un picco nel 2012, ma con un trend a ribasso per l’impegno sia della Consulta, che dello Stato nel chiarire in certi ambiti i rispettivi ruoli. Ma uno degli strumenti cardine per risolvere i problemi resta la leale collaborazione che la Consulta ha valorizzato. Sul tema caldo delle carceri Coraggio spezza una lancia contro il sovraffollamento. “La Corte ha avuto particolare attenzione alle carceri. Io all’inizio avevo delle perplessità sui viaggi, mi chiedevo che cosa potesse dire un giudice costituzionale che, a differenza dei politici, poi non può fare niente. Ma ho scoperto un mondo. Ricordo un messaggio di Napolitano sul sovraffollamento. Servono interventi improcrastinabili, ma questo è il caso classico di un problema politico nel senso più alto del termine”. Infine un duplice saluto. Al Presidente uscente Mario Rosario Morelli, “per il suo curriculum straordinario e per la sua vita che ha dedicato alla Cassazione e alla Consulta”. E poi “un pensiero per la carissima Marta”. Marta Cartabia, la prima Presidente donna della Consulta, che la lasciato la Corte ed è tornata all’insegnamento. Dice Coraggio: ” Cartabia ha sempre avuto una grande capacità di porgere le sue argomentazioni. Ma bisogna andare al di là del fatto specifico della sua elezione, ma guardare alle cose che ha portato alla Corte in termini di dottrina e di valori.

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