Elezioni 2021: il percorso è confuso … per gli altri, non per i deluchiani

Aldo Bianchini

Nell'immagine la sigla del programma "Salotto gastronomico" condotto da Luciano Provenza - ogni sabato alle ore 10 su facebook

SALERNO –  Mentre si chiude lo storico “annus mirabilis” del governatore Vincenzo De Luca e del suo particolare ed unico “sistema di potere politico”, si apre l’anno iniziale del suo futuro “quinquennium deluchianum” (denominazione desueta e, forse, maccheronica) che riporterà alla memoria l’epopea iniziale che aveva caratterizzato il primo sindacato dal 1993 al 1997 (allora le amministrazioni locali duravano quattro anni) e che aveva coinvolto tanti personaggi, anche eccellenti se vogliamo, in quel disegno progettuale per la svolta radicale di Salerno che sembrava concreto, efficiente e duraturo.

La svolta di Salerno, lo avete capito, non c’è stata; o meglio non c’è stata così come era stata presentata e calata nell’immaginario collettivo; dopo i primi quattro-cinque anni la spinta propulsiva deluchiana si era annacquata, salvo a risorgere a tratti, poi una lunga fase di decadimento (accade in ogni sistema di potere) e infine la resurrezione, prima con le elezioni regionali del 2015, poi con quelle amministrative di Salerno del 2016. Una resurrezione consolidata alla grande con la rielezione alle regionali 2020 e sicuramente rafforzata dalle amministrative del 2021 a Salerno.

Insomma dalla primavera 2021 Vincenzo De Luca avrà, secondo le previsioni, tutti gli strumenti di potere economico e decisionale per dare finalmente a Salerno quella svolta che manca dagli anni 60-70 e che era stata soltanto annunciata, e forse anche spiegata, dalle amministrazioni dell’epoca “laica e socialista” degli anni 80 e 90.

 

Ma questo antefatto è, più o meno, storia nota a tanti se non proprio a tutti; visto che fra qualche mese Salerno sarà chiamata alle urne bisogna chiedersi: e gli altri ?

Gli altri, tutti, brancolano in un percorso confuso e molto raffazzonato; anche perché un vero progetto per la svolta di Salerno non c’è; forse esiste soltanto un comune sentimento (che non è né progetto e né obiettivo) di rivolta contro il sistema politico di potere che De Luca ha messo in piedi, praticamente da solo, nei lontani anni che storicamente hanno poi prodotto la tangentopoli salernitana. E se vogliamo essere acuti osservatori, anche De Luca è più volte inciampato nel suo stesso progetto di conquista del potere ma si è sempre rialzato (anche in seguito a tremende inchieste giudiziarie sul suo conto) perché lui un minimo di progetto per la svolta di Salerno l’ha sempre avuto, a disdoro dei suoi feroci critici.

Ma su questi temi ci sarà tempo e spazio per ritornare ad illustrarli meglio; prima corre l’obbligo di parlare dei presunti avversari del kaimano ed anche di quell’onda di pensiero denominata “Assieme per Salerno” che ha già determinato lo smarcamento di Giampaolo Lambiase (eterno consigliere comunale di sinistra) che si è tirato fuori dicendo a chiare lettere “che non si può costruire l’alternativa in città con l’unico obiettivo di sconfiggere un sistema di potere con un percorso confuso”.

Avv. Michele Sarno - il primo candidato sindaco della città di Salerno

Brutta botta per tutti quelli che ambiscono, non si sa bene perché, ad almeno un posticino in consiglio comunale.

Del resto anche lo stesso atteggiamento dell’avv. Michele Sarno (già presidente della Camera Penale) che da alcuni mesi si è proposto come candidato a sindaco di Salerno con l’intento di coagulare intorno a se ed intorno al suo “progetto di città” tutte le forze di centro destra per cercare almeno di scalfire lo strapotere deluchiano che riesce ancora a raccogliere consensi elettorali bulgari.

L’avvocato Sarno, sabato 26 dicembre scorso, è stato ospitato nel noto programma condotto dall’avv. Luciano Provenza e messo in onda in streamyard sui canali face book ogni sabato mattina dalle ore 10 in poi. Nel corso della trasmissione Michele Sarno è stato molto deciso ed anche convincente nelle risposte alle  numerose domande postegli dallo stesso conduttore e dai due ospiti fissi (il sottoscritto e Claudio Pisapia).

Ma di tutto questo, ripeto, ci sarà tempo e modo per parlarne ancora più a fondo.

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