La Brexit a conti fatti

Angelo Giubileo (avvocato-scrittore)

Con la Brexit, è trascorso un ventennio, e oltre, di retorico e bieco ideologismo che non poteva servire e infatti non è servito a coprire le mancanze e le divisioni reali registrate e sviluppatesi all’interno di ciascun paese membro e tra gli stessi paesi membri dell’Unione europea. La crisi europea (2007) dura da quasi 15 anni ed è maturata appena 5 anni dopo (2007) l’entrata a regime dell’euro (2002). Il quadro della situazione odierna, al di qua e al di là della Manica, è evidente. Al di qua: la mancata tempestività e perdurante incapacità di sostenere piani di “ricovero” produttivi (Recovery plan) e perfino l’incapacità odierna di sviluppare un comune ed efficace piano vaccinale. In Europa, l’Italia ha rappresentato e rappresenta tuttora il vertice della crisi e dell’emergenza, la cosiddetta punta dell’iceberg. Al di là, la Gran Bretagna: governata da una regina a capo di 54 nazioni, con Londra membro permanente dell’ONU con diritto di veto e un ruolo finanziario globale della City capace di competere anche con New York, una potenza nucleare e militare capace di affrontare qualsiasi crisi internazionale, un sistema di formazione e di cultura capace di attrarre giovani da tutto il mondo. Questa è la realtà, il resto sono “solo chiacchiere e distintivo”.

 

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