Elezioni 2021: il sottopasso ferroviario

Aldo Bianchini

SALERNO – In queste ultime settimane sto scrivendo molto sul fatto che le “opere pubbliche”, quelle semplicemente annunciate e quelle già avviate per non parlare di quelle pochissime completate, avranno sicuramente un impatto decisivo sulle prossime elezioni amministrative annunciate per scadenza per la prossima primavera ma già in via di rinvio almeno a settembre.

Comunque vada, si voterà; e quando si voterà la gente comune penserà poco ai sondaggi, crederà altrettanto poco nei fumosi progetti annunciati dai “desaparecidos” dell’ultima ora (i sette consiglieri di maggioranza distaccatisi) per concentrare la sua attenzione su qual è la qualità della vita nella nostra città, anche in dipendenza dei lavori pubblici che possono ammorbidirne i profili architettonici per rendere molto più agevole l’accesso a tutte quelle comodità strutturali che fanno di una città di provincia una città quanto meno nazionale.

Sulla città giganteggiano tre grandi opere pubbliche che nell’immaginario collettivo rappresentano, forse, un punto di svolta: il sottopasso ferroviario di Via Torrione, lo stadio comunale Donato Vestuti e il Palazzetto dello sport atteso da circa trent’anni.

 

Oggi intendo mettere in evidenza il sottopasso ferroviario che di fronte al Grand Hotel aveva, nelle intenzione dei progettisti, il compito di prolungare la Lungoirno (grande faraonico progetto dell’era socialista) fino al lungomare baipassando Via Vinciprova e Via Torrione per dirottare il traffico sul Lungomare accanto al Grand Hotel ed a quell’enorme fontanone inutili, non funzionante e latrinoso.

Il sottopasso, grazie a Dio, dopo decenni di attesa è stato realizzato con grande clamore mediatico dedicato a tutte le cosiddette “opere deluchiane”; però subito dopo il progetto si è incappato e davanti agli occhi di tutti è rimasto da una decina di anni lo scempio di un’opera con completata con uno spettacolo vergognoso dell’enorme fontanone che non è stato mai messo nelle condizioni di funzionare ed è diventato presto un letamaio.

I lavori di completamente sono fermi da anni; i due bracci di strada che circondano il fontanone sono chiusi e utilizzati come piste di pattinaggio a rotelle o skateboard. A disdoro di tutti i pedoni che vorrebbero vedere quella zona della città con una bella rotonda funzionante e sicura, anziché le barriere in cemento che delimitano il piano stradale impedendo anche al traffico di scorrere in maniera agevole e sicura.

 

Ma cosa manca per il completamento dei lavori ? è questa la domanda che si pongono in tanti. Il progetto forse è sbagliato ? Nessuno, però, riesce a capire perché quell’opera  non è stata completata e perché quel fontanone che doveva essere onore e vanto della città è stato abbandonato al degrado come tutte le altre fontane dell’era deluchiana.

Se l’attuale sindaco Vincenzo Napoli, dopo il rinascimento del litorale di Mercatello in dirittura d’arrivo, riuscirà a compiere questo ennesimo piccolo miracolo avrà davanti a se la strada spianata, più di quanto non lo è già, verso un nuovo clamoroso successo elettorale.

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