Cinque anni fa moriva un grande intellettuale della cultura non solo Italiana Umberto Eco:’’ i social danno diritto di parola a legioni di imbecilli”.

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Alessandria , 21 Febbraio 2021 . “Chi non legge a 70 anni avrà vissuto una sola vita: la propria. Chi legge avrà vissuto 5000 anni: c’era quando Caino uccise Abele, quando Renzo sposò Lucia, quando Leopardi ammirava l’infinito. Perché la lettura è un’immortalità all’indietro”.Cinque anni fa moriva a 84 anni Umberto Eco ,un grande intellettuale  della cultura non solo  italiana che continua a vivere per mezzo delle sue opere. Era nato il 5 gennaio 1932 ad  Alessandria e mori  a Milano il  19 febbraio 2016,semiologo scrittore , filosofo,saggista,docente universitario, ,medievalista. Nel 1980 pubblicò il bestseller mondiale Il nome della rosa, vincitore di innumerevoli riconoscimenti tra cui il Premio Strega. Nel quinto anniversario della morte la RAI cultura ha ricordato un intellettuale che ha saputo rendere appassionante e fruibile la  ”cultura alta”.”I social network sono un fenomeno positivo ma danno diritto di parola anche a legioni di imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danneggiare la collettività. Ora questi imbecilli hanno lo stesso diritto di parola dei Premi Nobel”. Il Web non ha inventato gli imbecilli, ma ha dato loro, semplicemente, lo stesso pubblico che hanno i premi Nobel. E non l’ha fatto per caso. Perché da sempre i media lusingano l’uomo della strada, per manipolarlo meglio. Fu Eco a svelare come la Tv promosse il trionfo dello “scemo del villaggio”, quando disse allo spettatore: tranquillo, se Mike Bongiorno può condurre un quiz, tu sei un dio. Poi andò oltre, e con i programmi trash disse: se il mondo è quello che ti facciamo vedere, allora tu sei migliore. I media non creano, ma coltivano e promuovono e gratificano l’imbecillità: perché fa vendere e fa votare. Il Web gratifica gli imbecilli, che “prima parlavano solo al bar dopo due o tre bicchieri di rosso e quindi non danneggiavano la società”. Umberto Eco ha regalato ai  lettori un nuovo modo di leggere il mondo, utilizzando le parole con la cura e l’attenzione che l’hanno reso uno degli intellettuali italiani più apprezzati di tutti i tempi.Il Web è uno spazio conflittuale,gli imbecilli prendevano la parola anche prima, nei bar, nei capannelli di piazza.Il  Web ha soltanto esteso i decibel delle loro stentoree affermazioni. Semplicemente, al bar o in piazza spesso l’imbecille “veniva messo a tacere dagli astanti. L’imbecillità social ha un sistema di difesa intrinseco.Lo scemo del villaggio non trionfa mai per forza propria, ma solo per debolezza del sensato del villaggio.

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