LE LUCI DEI TEATRI COME SEGNO DI SPERANZA

da Clementina Leone

 

 

 

 

 

 

 

“Proteggere e liberare le città dai danni provocati da un’epidemia intimava Sofocle nel suo immortale Edipo, significa innanzitutto conoscere se stessi, prima che un’intera comunità si ammali di tristezza non riuscendo più a immaginare un futuro”. Da queste bellissime ed importanti parole, è partita l’iniziativa promossa dell’Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo “U.N.I.T.A” “facciamo luce sul teatro”, ad un anno esatto dal blocco di tutte le attività nazionali per colpa del Coronavirus.  Il teatro, essendo di natura collettiva, consente all’uomo di potersi relazionare con l’altro, e spesso, a trovare anche una risposta a molti suoi interrogativi, ai quali,  da soli sarebbe difficile se non impossibile dare una risposta. Inoltre, la recitazione aiuta anche e soprattutto a forgiare il carattere dell’individuo che sul palco si sente parte attiva del mondo. Si pensi all’etimologia della parola “dramma” derivante dalla tradizione greca drao”, che significa opero, agisco. Ecco perché si spera tanto che presto gli stessi, possano tornare a riaprire le porte al pubblico. “Le emozioni, quelle vere, sono il cibo dell’anima”. Ma tornando all’iniziativa proposta  da “U.N.I.T.A”, tantissimi teatri hanno aderito, compreso quello di Mercato San Severino. Il Direttore Michele Stornaiuolo ha convocato  per l’occasione alcuni artisti che ruotano intorno ad esso come: l’attore Giorgio Adamo, Valentina Iannone cantante, la scuola di teatro di Mercato San Severino Crescere insieme con il teatro di Rosa Santoro, Alfonsina della Rocca e la regista Clotilde Grisolia, Rossella Losco con la scuola di danza  “Free Dances new”. Tutti insieme grazie all’arte, per una sera sono riusciti a far vibrare nuovamente le tavole del palcoscenico.

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