Giovedì 8 aprile ad In Cibum la presentazione on line del libro “Spettro a(r)tistico” di Annalisa Giancarlo “da soli si va più veloce, ma insieme si va più lontano”.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

 

 

 

 

Giovedì 8 aprile, alle ore 17, in diretta Facebook dall’auditorium di In Cibum, la scuola di Alta Formazione Gastronomica che ha sede a Pontecagnano (Sa), ci sarà la presentazione del libro di Annalisa Giancarlo, “Spettro a(r)tistico” per la Magi Edizioni. Dopo i saluti di Mariagiovanna Sansone, direttore di In Cibum, seguiranno gli interventi di Emilia Mannese, professore ordinario di Pedagogia generale presso l’Università degli Studi di Salerno; Rosaria Ferrara, psicologa, psicoterapeuta e presidente dell’Osservatorio Italiano Studio e Monitoraggio Autismo (Oisma) e Magda Di Renzo, psicoterapeuta dell’età evolutiva e responsabile del Servizio Terapie dell’Istituto di Ortofonologia di Roma.

In chiusura ci sarà l’autrice, Annalisa Giancarlo, presidente della cooperativa sociale “Il giardino dei Libri”. Per seguire la diretta ci si potrà collegare alla pagina Facebook di In Cibum o di C’era una volta il Giardino dei libri o di OISMA.

 

Il volume è un diario attraverso il quale Annalisa Giancarlo ripercorre la sua storia, quella della sua famiglia e di suo figlio. Il titolo, che in prima battuta sembra un gioco di parole, in effetti attinge alla realtà e precisamente a quando nel 2009 arriva la diagnosi di disturbo dello spettro autistico del suo bambino. Il documento riporta un errore di battitura del medico che nel referto scrive “spettro artistico”.

Oggi Angelo, come Annalisa Giancarlo ha scelto di chiamare suo figlio nel libro ma che non corrisponde al vero nome, canta, suona, recita e “legge libri come se fosse un attore”. Una vena artistica che ha mostrato sin da subito.

 

L’idea di mettere nero su bianco un racconto da condividere è nata durante il lockdown. “All’improvviso ho avvertito forte l’esigenza di tirare fuori quanto vissuto – spiega Annalisa Giancarlo – Il dover stare a casa, l’impossibilità di fare tante cose e ritrovarmi di fatto del tempo libero da gestire mi ha spinto a mettere le mani sulla tastiera. È stato un attimo e poi le parole hanno fatto il resto”. L’obiettivo va oltre il bisogno di raccontare: “Il libro è quel passo successivo, forse necessario, per sensibilizzare le persone, far comprendere loro cosa è l’autismo e quanto è bello creare una relazione con persone così speciali”.

 

 

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