Gregoretti – Diciotti – Open Arms: le navi di Salvini, le contraddizioni dei giudici e la confusione della politica

Aldo Bianchini

SALERNO – Il guazzabuglio è supremo; le navi di Salvini solcano mari in tempesta; la politica ignora le regole fondamentali; i giudici fanno quello che credono; e Matteo Salvi (credo !!) se la ride alla grande pensando che tutto questo non potrà non essergli utile per aumentare i consensi elettorali in questa che viene già definita  “la guerra dei due mondi” tra giudici e politici.

Con questo non intendo dimenticare che anche in altri Paesi, soprattutto quelli sud americani, esiste la guerra dei due mondi in ricordi del lontano eroe di Caprera. In Brasile è accaduto addirittura che Luiz Inàcio Lula da Silva (detto “Lula”) è stato prima incarcerato, poi liberato pena una sommossa popolare e, infine, imprevedibilmente dichiarato non processabile per un cavillo giudizio; e ora Lula si ricandiderà e molto probabilmente tornerà ad essere il presidente del Brasile.

Ma le cose incredibili che accadono nel nostro Paese è davvero difficile riscontrarle altrove; e le navi di Salvini, dalla Gregoretti alla Diciotti passando per Open Arms, sono di grande attualità e di insegnamento.

Insegnamento, appunto; perché quando si tratta di decidere se concedere o meno le varie autorizzazioni a procedere che le Procure e i Tribunali dei Ministri (disseminati sul territorio nazionale) tutto entra in confusione e i Parlamentari mettono in evidenza tutta la loro ignoranza, e così facendo si lanciano nelle mani dei magistrati che vedono l’ora di mettere le mani sui politici maldestri e ignoranti, e che impauriti votano secondo le indicazioni dei partiti e non secondo coscienza.

Senza voler entrare troppo nei delicati e contraddittori meccanismi del sequestro delle tre navi e sull’azione complessa e contraddittoria dei magistrati, è soltanto il caso di dire che per la Gregoretti e per la Diciotti (casi molto simili, se non del tutto simili) due Procure (Catania e Palermo) stanno adottando valutazioni completamente diverse; Catania chiede l’archiviazione e Palermo il rinvio a giudizio dell’ex ministro Matteo Salvini.

Decideranno due GUP (giudice udienze preliminari) completamente diversi; quello di Catania lo farà il 14 maggio e quello di Palermo il 17 aprile 2021; cioè chi ha ricevuto la richiesta di rinvio deciderà prima di quello che ha ricevuto la richiesta di archiviazione, al contrario di come le richieste sono state avanzate. E non è un passaggio secondario.

Insomma un enorme guazzabuglio di regole, di contro regole e di pensieri assolutamente personali che dovrebbero sempre rimanere fuori da decisioni molto importanti che spetterebbero solo e soltanto ai Parlamentari se questi non se la facessero sotto dinanzi ai giudici e non calpestassero le leggi e i regolamenti da essi stessi promossi ed approvati; in barba anche all’istituto dell’autorizzazione a procedere che dovrebbe essere un istituto sacrosanto e al di sopra delle parti.

Ma la confusione, dicevo, è totale; difatti sembra che i giudici si divertano a mettere in crisi e in ambasce i politici. Basta esaminare cosa sta succedendo per le navi di Salvini per capire che quando i politici/parlamentari negano il rinvio a giudizio (caso Diciotti) i giudici trovano le vie per procedere e quando i politici concedono il rinvio a giudizio (caso Gregoretti) i giudici chiedono l’archiviazione.

Bisogna, quindi, che i politici trovino rapidamente gli strumenti per beffare i giudici; mi viene spontaneo suggerire ai parlamentari (che hanno abdicato ad ogni loro peculiarità) di agire almeno con astuzia e concedere l’autorizzazione a procedere quando vogliono che il soggetto venga assolto, e viceversa. Tanto i giudici faranno sempre il contrario, a meno che con furbizia non si rendano conto che i politici li stanno beffando e si riorganizzino per vincere sempre loro.

E le regole, le leggi, il valore del Parlamento e la dignità della politica ?

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