il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

L’ORGOGLIO DI UN UOMO CHE HA INDOSSATO LA DIVISA CHE NON CONDIVIDE ASSOLUTAMENTE COME LA PENSA LA SCRITTRICE SARDA MICHELA MURGIA SUL COMMISSARIO IN DIVISA GENERALE FIGLIUOLO.

Giovanni Alberto

Teggiano (SA) 13 aprile 2021 . Chiaramente la nostalgia di tanto in tanto mi assale,perciò mi sia consentito di descrivere sommessamente,in brevi cenni, il mio stato d’animo a seguito dell’espressione di “pensiero” della scrittrice  Michela Murgia sul Generale  Figliuolo: “A me spaventa avere un Commissario che gira con la divisa, non l’ho mai subito il fascino della divisa. Gli unici uomini che ho visto in divisa davanti alle telecamere sono i dittatori, quando vedo un uomo in divisa un po’ mi spavento sempre.” E’ più forte di me e, di conseguenza, tornano alla mente episodi di cui non ci si può mai dimenticare. All’età di 17 anni il mio sogno era quello di vestire la gloriosa divisa dell’Arma dei Carabinieri. Tale sogno si avverava nell’anno 1965 allorquando, dopo le capillari informazioni  assunte dal Comando della Stazione Carabinieri del mio paese, partii, con la  “valigia di cartone piena di sogni” alla volta di Roma ,unitamente ad altri aspiranti all’arruolamento, tutti concentrati presso il Comando Legione di Salerno. Arrivati alla Stazione Termini ci fecero salire  su di un camion e fummo trasportati presso il Comando della Scuola Allievi – Caserma De Tommaso”. Dopo aver superato le visite mediche ,fui  giudicato idoneo ed apposi la firma sull’atto di arruolamento. Ci fornirono  di tutto il materiale vestiario e, non ho vergogna di ammettere che, allorquando mi venne consegnata la divisa nera (usata solo per la libera uscita), piansi per la commozione.Un breve aneddoto devo raccontarlo. Dopo aver espletato tutto l’iter, sempre in compagnia della ” valigia di cartone”, siccome avevo un’altezza appropriata, unitamente ad altri cinque  ragazzi, fummo radunati in piazza d’armi, alla presenza di un Ufficiale vestito da cavallerizzo. Lo stesso, presentatosi come Capitano, con un atteggiamento da “vero militare” (ancora non avevo ben inteso i comportamenti), disse: ” Voi cinque siete stati prescelti per far parte dei Carabinieri a cavallo”. Udito ciò, mi permisi di dire: ” Capitano, io mi sono arruolato per fare il Carabiniere a piedi. Non mi piacciono i cavalli (ancora non ero addentrato nella materia).” Apriti cielo! Lo stesso, a voce alta disse: ” Se ti rifiuti vai in Sardegna”. Al chè replicai dicendo: ” Va bene, vado in Sardegna ma posso andare anche a casa (ben sapendo che non potevo). Fatto sta che nel giro di dieci giorni, mi ritrovai in Sardegna ad Iglesias (CA) presso l’allora II° Battaglione della Scuola Allievi CC., non senza  però,  fare una prima foto in divisa a Roma. Iniziò, così, la mia carriera militare che mi ha permesso di formare il mio carattere e la mia personalità, vissuta tra gioia e dolore, tra soddisfazioni  e poche anzi pochissime delusioni . Penso, senza alcuna presunzione, di aver indossato la divisa orgogliosamente, servendo lo Stato con onore, lealtà, spirito di sacrificio ed abnegazione,contrariamente a come la pensa la scrittrice Michela MURGIA, (ovviamente  per me, una illustre sconosciuta che ha avuto l’ardire di dire “”A me spaventa avere un Commissario che gira con la divisa, non l’ho mai subito il fascino della divisa. Gli unici uomini che ho visto in divisa davanti alle telecamere sono i dittatori, quando vedo un uomo in divisa un po’ mi spavento sempre”. Alla suddetta scrittrice  voglio solo dire che, per tutto il tempo della mia carriera militare, ho incontrato sempre gente che aveva bisogno di un “UOMO IN DIVISA” e non avevano paura. Esimia Signora Murgia, Le auguro una lunga vita e che durante la stessa, non abbia mai e poi mai, BISOGNO DI UN UOMO IN DIVISA. Mi rammarica,però, solo il fatto che a dire queste cose sia una cittadina della Sardegna, popolo che conosco bene essendo stato, oltre a frequentare il Corso Allievi, anche per prestare servizio, per ben due volte, sia a Cagliari che a Nuoro e so per certo che la maggior parte della  Nobile Gente della Sardegna, non condivide il “pensiero” espresso dalla loro concittadina, alla quale,per ultimo, voglio ricordare che per quanto mi riguarda,penso personalmente che non c’è nessun motivo di aver paura degli uomini in  divisa, anzi dico di più che chi ha la coscienza non “a posto” e per non dire altro perché avere paura degli uomini in divisa?

Con orgoglio Giovanni Alberto , già servitore in divisa dello Stato, in congedo,cordialmente.

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