La nave catalana della Open Arms, aveva alternative, l’Avv.Giulia Bongiorno,nell’aula bunker dell’Ucciardone a Palermo ha concluso l’arringa difensiva con la richiesta di non luogo a procedere nei confronti dell’ex Ministro dell’Interno, il Senatore Matteo Salvini. Il processo comincerà il 15 settembre 2021.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Palermo, 18 aprile 2021.Il gup,giudice dell’udienza preliminare del Tribunale  di Palermo  ha rinviato a giudizio l’ex Ministro dell’Interno Il senatore Matteo Salvini per rispondere di sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio, per avere impedito, secondo la Procura della Repubblica di Palermo, illegittimamente, alla nave della ong catalana Open Arms, con 147 migranti soccorsi in mare, di attraccare a Lampedusa.Il processo comincerà il 15 settembre 2021 davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Palermo. La Procura  della Repubblica di Palermo aveva chiesto il rinvio a giudizio dell’ex Ministro Salvini.Il caso Open Arms venne sbloccato dall’intervento della Procura della Repubblica di Agrigento che, dopo avere accertato con un ispezione a bordo le gravi condizioni di disagio fisico e psichico dei profughi trattenuti sull’imbarcazione, ne ordinò lo sbarco a Lampedusa. L’Avv. Giulia Bongiorno, difensore del Senatore  Salvini, ,nell’arringa ha sostenuto che la decisione del dell’ex Ministro dell’Interno, dettata dall’esigenza di tutelare i confini nazionali e che comunque fosse stata presa dall’intero Governo. Alla Open Arms era stata offerta la possibilità di attraccare sia a Malta che in Spagna: la ong avrebbe rifiutato entrambe le opzioni dirigendosi verso Lampedusa. Il difensore di Salvini, Avv. Giulia Bongiorno, ha sostenuto che la decisione dell’ex Ministro dell’Interno , dettata dall’esigenza di tutelare i confini nazionali e che comunque fosse stata presa dall’intero Governo. Inoltre alla Open Arms era stata offerta la possibilità di attraccare sia a Malta che in Spagna: la ong avrebbe rifiutato entrambe le opzioni dirigendosi verso Lampedusa. L’Avvocata Giulia Bongiorno nell’aula Bunker dell’Ucciardone a Palermo, ha concluso l’arringa difensiva con la richiesta di  non luogo a procedere  nei confronti dell’ex Ministro Matteo Salvini , relativamente al blocco della nave della Ong Spagnola , con a bordo 147 migranti, accusato di sequestro di persona aggravato e omissione di atti di ufficio,nel processo “Open Arms” : “La difesa della patria e delle sue leggi non limita i diritti delle Ong. Ma solo le scelte contro le regole. Né legge né diritto internazionali prevedono il rifiuto del pos perché sgradito”.  “Salvini , ha esordito l’avv. Giulia Bongiorno, è stato ritenuto colpevole di tutto. Il comandante di Open Arms ha rifiutato di sbarcare migranti a Malta, ha rifiutato numerosi aiuti da altri natanti, ha rifiutato di essere scortato in qualsiasi porto spagnolo, ha rifiutato di essere accompagnato in porti spagnoli”.  “Eppure , ha precisato l’Avv. Bongiorno, qui l’imputato è solo Salvini . Lui risponde di sequestro di persona , anche se la nave ha bighellonato per giorni. C’è una visione ‘’salvinocentrica’’. In questo processo c’è un errore basilare, è come valutare questo processo guardando dal buco della serratura: non si riesce a ricostruire il complesso. In questo processo dovremo analizzare la scatola nera, cioè il diario di bordo della nave che ci fa capire quanto successo e che abbiamo voluto tradurre”.  ‘’Il divieto di ingresso in acque italiane firmato dai ministri Salvini, Toninelli e Trenta. Ma qui è presente solo Salvini”.”Il provvedimento del primo agosto  scatta anche perché ‘era chiaro quanto successo‘ nei giorni precedenti. Ovvero cambio di destinazione, cambio di rotta, rifiuto della collaborazione di Malta, tensioni a bordo. Voglia di puntare solo l‘Italia. Mentre il capitano di Open Arms ,all’epoca,era ondagato proprio per le sue condotte. Per il pm, ricorda l‘avvocato Bongiorno, l‘atteggiamento del comandante era reato ‘perché costringe uno stato sovrano ‘ad accettare una condotta‘‘. L‘avvocato Bongiorno ricorda anche il rischio di infiltrazioni di soggetti pericolosi a bordo, come peraltro successo in passato. ‘‘Il divieto di ingresso vuole prevenire situazioni come queste. Il divieto non era inventato! A bordo potevano esserci soggetti pericolosi come rilevato anche da alcuni prefetti. La nostra memoria è di 110 pagine perche‘ nelle ricostruzioni ci sono numerosi errori“.  “La Open arms prese a bordo dei giornalisti. Non era un naviglio che andava in una destinazione e casualmente salva delle persone. Open Arms prende dei giornalisti a bordo e poi fa zig zag, per fare ricerca. E‘ una attivita‘, e‘ sistematica. Italia informata solo nella tarda serata del 2 agosto  dopo alcuni eventi di soccorso e dopo che Malta e Spagna erano gia‘ state informate“.«Quando la nave era in zona non italiana avrebbe potuto raggiungere la Spagna , invece continuava a stare in quelle acque. Il dibattimento attesta che la nave poteva sbarcare a Malta o in due porti in Spagna: il sequestro priva di possibilità qualcuno, Open Arms aveva alternative  e dunque non si può contestare il reato di sequestro di persona». Lo ha detto l’Avvocata del Senatore  Matteo Salvini, Giulia Bongiorno, al termine dell’udienza preliminare a Palermo sul caso Open Arms che si è chiusa con la richiesta di rinvio a giudizio per l’ex ministro dell’Interno.«Richiesta dura del procuratore? Piuttosto che dura, ritengo che sia disancorata alla realtà dei fatti , ha spiegato  l’avvocata Bongiorno  nella conferenza a margine dell’udienza. Faceva riferimento a una pagina delle dichiarazioni ma non alla successiva. Oggi sono state citate le carte in maniera parziale e fuorviante allo scopo di sostenere un’accusa. Il sequestro è un reato che si consuma quando si priva di possibilità qualcuno, ad esempio rinchiudendolo in una stanza senza alternative. Ma non si può contestare il reato  di sequestro  se io sono in una stanza e poi mi si aprono 3-4 porte e io resto dentro dicendo “non mi convincono quelle quattro via d’uscita, ne voglio una quinta”. E in questo caso ,secondo l’Avvocata Giulia Bongiorno, non c’è stato un solo momento in cui la nave non aveva alternative».

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