il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

“Stereotipi offensivi” ? La trasmissione su RAI TRE ‘’Città segrete’’ di Corrado Augias su Napoli , il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania Ottavio Lucarelli: ‘’Due ore contro Napoli, contro la nostra storia contro la nostra cultura”.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Napoli e i suoi misteri, protagonisti di "Città Segrete" di Corrado Augias su Rai/3

Napoli, 18 aprile 2021 .Moltissime   le voci contrarie alla trasmissione su RAI TRE ‘’Città segrete ‘’ del giornalista e storico  Corrado Augias su quanto proposto agli spettatori  su Napoli. Un grave danno all’immagine del Capoluogo Campano che necessita di  un intervento  della Commissione di Vigilanza della Rai. Il Presidente dell’Ordine dei giornalisti della Campania, Ottavio Lucarelli, ha duramente stigmatizzato il  conduttore televisivo e giornalista: “Corrado Augias vergognoso, razzista e spocchioso ieri sera su Raitre. Ha vomitato per due ore contro Napoli, contro la nostra storia contro la nostra cultura“. Sul caso è intervenuta con un post su Facebook anche l’assessore e candidata Sindaco di Napoli Alessandra Clemente : “Una puntata che ha deluso le mie aspettative e che non da merito, secondo me, all’immensa storia culturale della nostra città. Rai 3. Augias. Città Segrete. Mi farò sentire“.”Mi dispiace è la replica  del giornalista,storico  e conduttore televisivo Corrado Augias. D’altra parte, se dobbiamo rappresentare una realtà della città nelle sue varie sfaccettature nobilissime e anche criminali, dobbiamo parlare sia della grande tradizioni musicale e artistica, sia della camorra. Altrimenti facciamo una stornellata, ma non è il nostro caso. La cultura è anche questo, cercare di vedere ogni aspetto della realtà, ovviamente calibrandolo all’interno di un quadro complessivo“. “Cutolo ha rappresentato non solo un pezzo della storia napoletana allora ma addirittura un perno del rapporto tra criminalità e politica, anche, intendiamoci bene, con una azione che in certi momenti è sembrata affiancare quella dello Stato“. “Però Cutolo era Cutolo, è stato un geniale inventore della Nco. Sono polemiche un po’ pretestuose. Se vogliamo migliorare la realtà bisogna in primo luogo affrontarla e raccontarla e da quella partire. Offendersi è un sentimento inutile“.Anche il Senatore Domenico De Siano è intervenuto:”Dov’è la Napoli segreta della sua cultura millenaria? Di sicuro non è quella stereotipata mostrata ieri in maniera approssimativa, inadeguata e offensiva da Corrado Augias ha detto il Senatore Domenico  De Siano, Napoli, con la sua storia millenaria, forse sconosciuta solo al conduttore televisivo è ben altra cosa rispetto all’immagine retorica di una città malavitosa e stracciona, fatta di personaggi discussi e discutibili, peraltro triti e ritriti“. “Spiace che la televisione di Stato si sia prestata a tanto. Ma il dado è tratto: il danno all’immagine del capoluogo campano è incalcolabile“, ha concluso. Il senatore Domenico De Siano,  ha sottolineato che si augura “un intervento immediato della Commissione di Vigilanza della Rai“.

Ottavio Lucarelli, presidente dell'Ordine dei Giornalisti della Campania

 

 

 

 

 

 

 

 

Troppi stereotipi e  poca attenzione alla  storia culturale  di Napoli ,sulle polemiche per la puntata superficiale del servizio pubblico due ore dedicate a Napoli su Rai 3 è intervenuto anche lo scrittore Napoletano Maurizio De Giovanni .Napoli ha nel suo destino una certezza, quella di non poter essere raccontata in sole due ore. “Io comprendo le perplessità, ha detto Maurizio  De Giovanni, d’altra parte se uno avesse visto anche le puntate precedenti si rende conto che non c’è alcuna voglia o desiderio di raccontare un luogo, o di esaurirne il racconto. E sarebbe impossibile, sarebbe già assurdo in due ore farlo. È una raccolta di episodi riguardanti periodi diversi e personaggi diversi che hanno in comune il fatto di essersi svolti all’interno di questo territorio. Se uno la guarda così io non ci ho trovato niente di offensivo, certo, retorica, luoghi comuni, superficialità, ma questo lo sappiamo bene. Molto drone, molta visione dall’alto, molta iconografia. Anche sui personaggi raccontati, quindi Maradona, Masaniello, Cutolo, la Gentileschi invece di Caravaggio che sarebbe stato un luogo comune ancora più forse superficiale. Si poteva fare molto di meglio, però non l’ho trovato un racconto offensivo di questa città. L’ho trovato uno dei racconti di questa città che si possono fare guardandola dall’esterno. Un racconto per chi non ci vive, da chi non ci vive. Avendo visto Milano, Roma, Firenze, non ne ho riportato l’impressione come se ci fosse una tesi, cioè che fosse un racconto a tesi sostanzialmente negativo. Io l’ho trovato un racconto frammentario, un po’ superficiale molto iconografico, ma non irritante, non offensivo. Anche godibile guardandolo di seguito, non l’ho trovato noioso e non l’ho trovato offensivo. Superficiale, retorico sì, ma non offensivo”. “Napoli è sempre raccontata dall’esterno per stereotipi, poi lo stereotipo può essere quello della camorra o quello della pizza e del mandolino, ma sempre stereotipi sono. Io trovo ridicola l’idea di poter raccontare una città come questa pretendendo di raccontarla in due ore, portarti a fare un giro sì, io ti posso portare a fare un giro in due ore. Ma pensare che tu finite quelle due ore conosca questa città è folle, ma è folle per tutte le città”.Numerose le critiche  e le delusioni per il prestigio di RAI TRE alla trasmissione condotta da Augias su Napoli, soprattutto da parte dei giornalisti Campani,perché le  trasmissioni sulle altre città non del Sud sono state totalmente diverse, citiamo ovviamente per motivi di spazio, soltanto qualche breve commento. Jenny Capozzi:’’Dopo qualche battuta ho cambiato programma… Il mio gradimento di programma non lo ha avuto… Ho preferito non farmi sputare veleno addosso… Poco professionale come giornalista e ancor di più come “storico”. Raffaele Grimaldi: ‘’è di nicchia, chi lo vede?’’Giovanna Di Giorgio: ‘’ una vergogna, un arruffa popolo che ha santi in paradiso… cultura, storia, monumenti, uomini che hanno nobilitato questa città in tutti i campi, arte, storia, musica, cinema, eroi come Salvo d’Acquisto…’’Giuseppe Francesco Bonavita :’’Di borbonico in senso negativo anche lui non scherza…avendo applicato “il tengo famiglia” come ben descrisse Ennio Flaiano.Nina Panariello: ‘’È stata simile solo la puntata su Palermo, anch’essa città del Sud. Roma e Milano raccontate come Giardino dell’Eden’’ Lucia Giannattasio :’’Napoli per la sua bellezza e unicità fa invidia e dà fastidio a tanti. Poiché non ci sono eguali, allora screditano e “rosicano” sempre. Non mi sembra che Augias, quando ha parlato di Roma abbia parlato della corruzione dai tempi dei Romani…’’ Romolo Acampora :’’ Napoli sopravviverà anche ad Augias che ha raggiunto il suo obiettivo: far parlare di sé. Questi pseudosoloni vanno ignorati e basta ‘’. Imma Amato:’’La storia di Cutolo se la poteva risparmiare e non solo. Dopo aver ascoltato i suoi “devoti ammiratori” ed il ragazzino di 13 anni… no comment. Possediamo un patrimonio artistico, storico, monumentale, architettonico, folcloristico, archeologico…’’ Marina Marinari:’’ sono ancora basita… è stata una delusione’’. Marcello Federico :’’Napoli è la cultura, chi non conosce la sua identità non ha diritto ad esprimersi, vista la sua ignoranza.’’ Paola De Ciuceis Lombardi:’’Ha perso una buona occasione per tacere.’’ Eugenio Ciancimino :’’Ha mescolato spunti di storia e luoghi comuni di cronaca corrente senza il rigore della conoscenza che occorre nella narrazione di una città complessa come Napoli. E non é la prima volta che accade con narratori di alto profilo culturale’’. Franco Matteo:’’Prevedibile. Mezza puntata su Palermo l’aveva dedicata alla mafia. Con roba pure vecchia.’’

 

 

 

1 Commento

  1. Mentre seguivo la trasmissione di Corrado Augias “Napoli Segreta” (senza peraltro riuscire ad arrivare fino alla fine), mi è parso di assistere ad una rappresentazione autenticamente fuorviante. Fin dai giorni precedenti, sui canali Rai era passato più volte l’annuncio su quel servizio che avrebbe fatto vedere aspetti inediti della città partenopea.
    Grande quindi la delusione nel trovarsi di fronte ad una sequenza di luoghi comuni che di segreto avevano poco o nulla.
    Cosa avevano di tanto inedito Maradona o Cutolo persone sulle quali negli anni passati si era detto tutto e il contrario di tutto? E quand’anche ci fosse ancora qualcuno ignorante in materia, era proprio inevitabile dilungarsi tanto nel descrivere le loro gesta, trascurando altri aspetti della città?
    Ad onor del vero ci si aspettava da un intellettuale che gode di un credito indiscusso, che facesse un racconto della città non con i soliti stereotipi triti e ritriti, ma con la curiosità propria di un uomo di cultura, e conducesse i telespettatori su un percorso innovativo comprendente la conoscenza di luoghi e realtà che a Napoli sono tante. Diventa arduo provare ad elencarli tutti, ma andando a tentoni non vedo perché, parlando di una Napoli segreta, cioè non conosciuta e/o visitata dai più, non si debbano citare ad esempio l’Università Federico II, fondata nel 1224 e considerata la più antica università laica e statale del mondo, oppure la nuova Metropolitana con le sue stazioni giudicate le più belle d’Europa, o il Parco della Villa Floridiana al Vomero ricco di fiori e piante rigogliose, o la storica Stazione Zoologica con Acquario situata in uno splendido edificio sul lungomare, anch’essa risalente a due secoli fa.
    Ma altri sono gli esempi che si potrebbero portare, a dimostrazione di quanto culturalmente ricca fu la stagione del Regno dei Borbone con testimonianze reperibili non solo nel capoluogo ma in tante altre parti del Regno.
    Purtroppo su certi argomenti non si può indugiare, altrimenti si viene sbrigativamente tacciati di essere “neo borbonici”.
    E tantomeno si possono sollevare molte obiezioni a certi luminari che, forti di … crediti intoccabili e di una consolidata appartenenza a circoli esclusivi, ritengono di potersi permettere comunque approcci storico-culturali anche se carenti.

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