PNRR, NATURA DIMENTICATA E IN BALIA DELLE OPERE. LIPU: “A UN PASSO DAL DISASTRO. CHI HA A CUORE LA BIODIVERSITÀ AGISCA ORA PRIMA CHE SIA TARDI”. LA RETE NATURA 2000 MAI CITATA IN TUTTO IL PIANO. “LA COMMISSIONE EUROPEA NON LO PERMETTA”.

 

Gennario Manzo

(Responsabile provinciale LIPU)

“La più grande occasione per cambiare strada, portando al centro la natura e un modello economico realmente sostenibile, sta per trasformarsi nell’assedio finale al territorio italiano, tra grandi opere, semplificazioni normative e biodiversità sacrificata”.

 

Lo dichiara la Lipu-BirdLife Italia a commento della bozza del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), il cosiddetto Recovery Plan, che approderà nelle prossime ore in Parlamento per il voto finale.

 

“Da un lato c’è la completa assenza di programmi complessivi per ripristinare la biodiversità italiana, fatta eccezione per un progetto sul fiume Po e azioni sui parchi nazionali – dichiara il presidente della Lipu Aldo Verner –  Mai una sola volta, in tutto il Piano, è citata la rete Natura 2000, il più grande strumento comunitario per la conservazione della biodiversità. Un’assenza clamorosa dal punto di vista simbolico ma, soprattutto, gravissima sotto quello sostanziale.

 

“Dall’altro lato, c’è l’assalto che si prepara al territorio naturale nazionale, con una moltitudine di opere, strade, valichi, trafori, opere idrauliche obsolete e impattanti, impianti sciistici, impianti di energia rinnovabile in assenza di un piano programmatico, favorite da un programma di semplificazione delle normative ambientali che rappresenterà la deroga a quelle norme che, fino ad oggi, hanno salvato il nostro Paese.

 

“Tutto questo – prosegue il presidente della Lipu – avviene in violazione del Regolamento europeo, che richiede attenzione alla biodiversità, e in forte contrasto con la relazione finale sul Pnrr del Senato, la quale aveva messo in evidenza le gravi lacune del Piano sotto il profilo della biodiversità e dei danni significativi.

 

“Il nostro appello – conclude Verner – va alla Commissione europea, affinché chieda la correzione del Piano, e a tutti coloro, gruppi politici, parlamentari, associazioni, mondo della cultura, abbiano a cuore la natura del nostro Paese: facciamo in modo che questo grande errore, devastante e potenzialmente senza ritorno, venga evitato”.

 

26 aprile 2021

 

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