L’appello del Prof. Ing. Gaetano Manfredi pone un interrogativo ,il Comune ha bisogno di un Sindaco per un patto politico-amministrativo per Napoli o di un commissario liquidatore perché le passività superano i cinque miliardi di euro ?

 

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Prof. Ing. Gaetano Manfredi

Napoli,20 maggio 2021. Il Comune di Napoli ha bisogno di un patto politico  o di un commissario liquidatore ?La domanda sorge  spontanea dopo che l’ex Ministro ed ex  Rettore dell’Universita’ degli Studi  Federico II di Napoli,il  Prof. Ing. Gaetano Manfredi, con una lettera ha deciso dopo uno studio approfondito e una lunga riflessione  di rinunciare alla proposta di una possibile candidatura a Sindaco della sua  Napoli .”Il Comune presenta una situazione economica e organizzativa drammatica?’’Le passività superano abbondantemente i cinque miliardi di euro, tra debiti e crediti inesigibili, siamo, di fatto, in dissesto: “Al momento la mia disponibilità, in queste condizioni, sarebbe inutile perché non potrei fare quello che credo si debba fare: rispondere concretamente alle aspettative dei Napoletani”. L’ex Ministro e Rettore dell’Università degli Studi di Napoli della Federico II,il Prof. Ing. Gaetano Manfredi  è in pole position per la possibile candidatura di centro-sinistra alla carica di Sindaco di Napoli, ma ha deciso di rinunciare. Da buon ingegnere ha dato una occhiata preliminare ai conti del Comune di Napoli,conti che per Manfredi non  tornano,anzi torna l’ex premier Conte.”Il Comune presenta una situazione economica e organizzativa drammatica. Le passività superano abbondantemente i cinque miliardi di euro, tra debiti e crediti inesigibili. Le partecipate sono in piena crisi e si prospettano difficoltà a erogare i servizi. La macchina amministrativa è povera di personale e competenze indispensabili. La capacità di spesa corrente è azzerata. Siamo, di fatto, in dissesto”, la lettera è stata riportata integralmente dai  quotidiani Napoletani .Si desume quindi che  c’è bisogno  di un Patto per Napoli   e il contestuale avvio in parlamento dell’iter per approvare una legge per risanare i conti ? Il nome più quotato è stato quello dell’ex ministro dell’Università. L’ex rettore ha temporeggiato e poi  ha reso noto il risultato delle sue valutazioni in merito a un impegno che sarebbe reso particolarmente complicato soprattutto dalle condizioni di cassa del Comune di Napoli, a rischio default, dopo che è in pre-dissesto dal 2013. In una lunga lettera  la sua decisione di tirarsi fuori dai giochi. Il motivo  la situazione finanziaria del Comune di Napoli è drammatica?   «Mentre tante napoletane e napoletani, oltre che esponenti politici nazionali e locali, mi sollecitavano a valutare la disponibilità a candidarmi a Sindaco  il cuore fibrillava e la testa ragionava. Lusingato e riconoscente, come è mia abitudine, mi sono messo a studiare. E ho scoperto il dolore». Siamo, di fatto, in dissesto. Un dissesto che dovrà essere dichiarato o dal sindaco Luigi de Magistris entro qualche giorno o dal nuovo sindaco a fine anno. Sarei felicissimo se venissi smentito su questi dati drammatici, ma temo che saranno confermati. La conseguenza è che, in queste condizioni della città, il sindaco diventa un commissario liquidatore”. “I napoletani, legittimamente, hanno aspettative altissime. Ambiscono ad avere trasporti efficienti, strade riparate e pulite, asili nido, centri per gli anziani, impianti sportivi, parchi pubblici e condizioni di vita quotidiana adeguate ai migliori standard nazionali e internazionali. E questa è soltanto l’ordinaria amministrazione. Ma chiedono anche altro, vogliono evolvere verso la trasformazione digitale, il turismo sostenibile, l’economia circolare, i diritti di cittadinanza. Ambiscono a fare di Napoli, seppur mantenendo tutte le sue formidabili tipicità, una città europea a pieno titolo come è stata sempre nella sua storia”.“A queste sollecitazioni  ho risposto sempre con grande ponderazione, scambiata a volte per eccessiva prudenza. Ma chi mi conosce sa bene che preferisco la concretezza alle parole vuote. Il dissesto e i conseguenti vincoli di bilancio, in questa fase di grande sofferenza sociale a valle della crisi pandemica, creerebbero ferite profonde e azzopperebbero immediatamente il desiderio di ripartenza che tutti noi abbiamo. Alle aspettative si sostituirebbe la frustrazione. I più deboli pagherebbero il prezzo più alto. Sarebbe una fase lontana dalla mia visione di società e dai miei valori”.Quello di Manfredi  è un appello di responsabilità  forte al Governo , al Parlamento,alle forze politiche ed in particolare  a tutti i  partiti del  centro-sinistra e del centro- destra. La condizione del Comune di Napoli è analoga  a quella di tanti altri nel nostro Paese.

 

 

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