Elezioni 2021: la rivolta di Fasano … sarà vera rivolta ?

Aldo Bianchini

Sen. Prof. Enzo Fasano - coordinatore provinciale di Forza Italia

SALERNO – Nonostante l’età ormai avanzata, nonostante i tantissimi anni di giornalismo attivo, nonostante la presenza diretta ai mille e mille accadimenti politici locali, dal 1960 ad oggi, devo confessare in tutta buona fede che non avevo capito niente su come funziona la politica salernitana, soprattutto quella di centro destra.

Ci ha pensato la giornalista Ivana Infantino che ieri è riuscita ad illuminare la scena della politica nostrana riportando al centro della stessa “il personaggio di sempre”, il senatore Enzo Fasano, che ha dispiegato tutta la sua strategia nel contesto di un lungo articolo-intervista.

Ed ho, finalmente, capito tutto; grazie dottoressa Infantino.

 

Anni fa, nei corridoi della politica, correva il luogo comune che Enzo Fasano fosse l’unico personaggio della destra salernitana capace di muoversi come una infernale macchina per fare voti; dopo aver letto l’articolo di ieri devo convenire che quel luogo comune era davvero la realtà ed ora posso affermare che il sen. Vincenzo Fasano è sicuramente una infernale macchina di voti, ma soltanto per se e probabilmente per Vincenzo De Luca, sicuramente non per Forza Italia o per il centro destra.

Mi spiego meglio; prima però devo dichiarare che capisco le esigenze di riconferma per una prossima candidatura al Parlamento, capisco anche l’esigenza di continuare a spingere il carro perdente della ministra Carfagna, capisco infine la necessità per entrambi di “trovare casa”, ma non comprendo assolutamente la caparbietà di una bieca e suicida scelta sul nominativo di Michele Tedesco che non ha solo declinato il precedente invito ma ha, addirittura, quasi schifato l’idea che quell’invito glielo rivolgessero davvero.

Mi spiego meglio, dicevo; parto dall’assunto che fino a quando il centro destra salernitano vivrà sulla contrapposizione violenta, ed a tratti anche inaccettabile, tra i due leader (Edmondo Cirielli, uomo di partito e del territorio, e Mara Carfagna, donna senza partito e non del territorio) non potrà andare da nessuna parte e continuerà a fare un buon lavoro per le falangi deluchiane che altro non aspettano in cambio di qualche posto alla Camera o al Senato, posti che dalle prossime politiche subiranno un violento restringimento.

Al tempo stesso, nel dare atto al senatore Fasano dei suoi mille pregi (che non conosco ma riconosco), da incompetente della politica devo mettere in grossa evidenza che se “è difficile fare accordi con chi impone nomi”, è altrettanto difficile, se non impossibile, fare accordi senza che qualcuno faccia dei nomi, tenendo presente che il fare spesso viene confuso con l’imposizione. Anche se in un pianeta sbandato come quello del centro destra non imporre dei nomi avrebbe l’amaro sapore della sconfitta pre-annunciata.

Tra il 2008 e il 2010 questa città avrebbe potuto vivere (e il sen. Fasano lo sa benissimo !!) il cambio di guardia al Comune; un cambio che non volle la Carfagna e neppure Cirielli; impegnati la prima a cercare di distruggere il secondo per la vicenda del termovalorizzatore, e il secondo (che aveva votato per la distruzione delle registrazioni contro l’on. De Luca) a mettersi di traverso contro la prima che aveva scavalcato ogni accordo pregresso andando a favorire De Luca addirittura con una storica sospensione di una seduta del Consiglio dei Ministri.

Come vedete, amici lettori, c’è roba per tutti i gusti, tranne che per il centro destra che continua a navigare a vista per le amministrative, salvo a rimettersi in sella per le politiche; anche questo il sen. Fasano lo sa benissimo.

Sinceramente mi fa ridere l’ultimo passaggio dell’intervista di Fasano: “Mi rendo conto che chi guida un partito in crescita ha obiettivi diversi però una coalizione si costruisce mettendo insieme sensibilità non solo numeri altrimenti il rischio è di consegnare città importanti al deluchismo. Vorrei non dare altri vantaggi a chi è già presidente di Regione e controlla molti comuni”.

Gentilissimo sen. Fasano è proprio qui il grosso problema; da quel maledetto periodo 2008-2010 che in partenza sembrava trionfale nessuno di Voi del centro destra è stato più capace di fare sintesi in silenzio per uscire allo scoperto tutti uniti; ma tutti uniti avete offerto vantaggi incolmabili al deluchismo, a meno di credere che da quelle parti, nel cosiddetto centro sinistra nessuno imponga nomi senza tener conto delle esistenti diversi sensibilità.

Questo, però, l’ho imparato da solo e da tanto tempo, ancor prima di leggere l’illuminante intervista apparsa su Il Mattino del 21 maggio.

 

 

 

 

 

 

 

 

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