Elezioni 2021: Agosto, dalla notte dei lunghi coltelli alla “città dei semplici” … e gli altri ?

 

Aldo Bianchini

Avv. Oreste Agosto - candidato sindaco per "La città dei semplici"

SALERNO – “Siamo aperti a tutti” non basta, non è sufficientemente esaustiva per spiegare alla città dei semplici cosa un candidato vuole effettivamente fare per dare il via al cambiamento strutturale ed epocale della politica cittadina dopo un trentennio di dominio assoluto delle truppe deluchiane che, giorno dopo giorno, continuano a stendere il loro velo su una città democraticamente ferma ai bagliori infausti di tangentopoli.

Il discorso fatto, almeno inizialmente da Oreste Agosto, va bene soltanto per entrare con passo deciso nell’arena della politica attiva, dovrà presto sfoderare il gladio da combattimento per ingraziarsi l’umore della folla; proprio lui, Agosto, che da alcuni è visto come l’unico e vero gladiatore dovrà far capire il suo programma in ogni dettaglio, circostanziando ogni passaggio, anche quelli piùoscuri.

E’ vero che Oreste Agosto, sollecitato dall’ex pentastellato come lui “Luigi Paragone” non casualmente venuto a Salerno, arriva nell’arena con un pedigree di tutto rispetto; è vero che è stato l’unico che ha seriamente combattuto contro il deluchismo (anche se spesso o quasi sempre ha perso in sede giudiziaria e adesso gli rimane soltanto la speranza dei processi ancora in piedi sul Fusandola e sul Crescent); è vero che per queste sue battaglie cinque anni fa venne infilzato nella notte dei lunghi coltelli dalla congiura interna dei cinquestelle; ma è altrettanto vero che il suo discorso di oggi è troppo generico e poco dettagliato, se non del tutto fumoso.

Sicuramente ha gettato nello scompiglio il suo ex movimento che ora sarà costretto ad uscire allo scoperto e non potrò più fare il gioco a nascondino; per le prossime amministrative dovrà chiarire se sta con De Luca, se sta con il PD o se sta con LeU. In pratica i Cinquestelle dovranno presto decidere se morire o sopravvivere; del resto lo stesso Angelo Tofalo, ben preoccupato di non rimanere fuori da tutti i giochi, qualche giorno fa ha lanciato l’appello che è tutto un programma: “A Salerno non vogliamo mettere una semplice bandierina. Crediamo che dopo trent’anni sia tempo di creare davvero un nuovo progetto, non a chiacchiere ma con i fatti. Sappiamo bene che per fare questo bisogna mettere la basi per qualcosa che sia più ampio del M5S”. E cosa può essere più ampio del M5S se non un’alleanza con qualcun altro, sia esso il PD o LeU ovvero chi potrebbe rappresentare la svolta civica tanto attesa e tanto ricercata.

Insomma, Agosto deve dire se vuole proporsi davvero come l’uomo capace di “offrire la sua disponibilità alla candidatura a sindaco per dare voce a chi non ha ascolto, a chi ha talento, a chi ama davvero la cultura di una città delusa e abbandonata, sacrificata nella identità per una insostenibile modernità”, ed anche se, non guardando ai colori, vuole proporsi come punto di aggregazione non solo per il suo stesso ex movimento ma anche per tutto quel centro destra che da tempo va a caccia di “un civico” da candidare a sindaco con l’appoggio anche di quella grossa fetta dei Cinquestelle e del PD che non vuole la ripetizione di un modello politico già consumato e non rinnovabile.

Nonostante i dubbi e le perplessità insite in ogni candidatura a sindaco, quella di Oreste Agosto ha comunque il merito di aver messo tutte le altre forze politiche alla sbarra inchiodandole alle loro responsabilità; prime fra tutte le frange occulte del PD e dei Cinquestelle che a Salerno non vogliono De Luca e il suo dominio.

Per non parlare di Forza Italia che, come il PD, appare e scompare a seconda la tipologia di consultazioni elettorali: nelle amministrative perde sempre, nelle politiche vince sempre (al contrario del PD che in sede locale non compare neppure con il simbolo storico).

Sulla vicenda processuale (Crescent e Fusandola prima di tutte le altre) non ho le stesse certezze dell’avv. Agosto; l’era deluchiana non si fermerà in un’aula di tribunale, bisognerà abbatterla casa per casa con un porta a porta durevole nel tempo. Dico questo perché un grosso macigno si abbatterà a breve sui processi seppellendoli per sempre, ma questo lo vedremo più in là.

 

 

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