Il 3 luglio 2021 entrerà in vigore la direttiva comunitaria sup ‘’PLASTIC FREE’’ che bandisce i prodotti in plastica usa e getta con lo scopo di prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico e sulla salute umana.

 

Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

L’Italia si sta preparando al recepimento della Direttiva SUP nel diritto nazionale entro il 3 luglio 2021,allo scopo di garantire che i prodotti di plastica monouso indicati dall’Unione Europea non vengano più immessi sul mercato? La Commissione Europea ha fornito le linee guida relative alla Direttiva UE 2019/904 in merito all’abbandono della plastica monouso. La Direttiva dovrà essere recepita da tutti i 27 stati membri entro il 3 luglio 2021 con lo scopo di “prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno.Per determinati prodotti di plastica monouso dal 3 luglio 2021 , sarà obbligatorio inserire la marcatura che informa i consumatori della presenza di plastica e del corretto metodo di smaltimento, così da evitarne la dispersione nell’ambiente.

La plastica biodegradabile e realizzata sulla base di componenti organici è da considerarsi plastica vera e propria, in quanto non è possibile dimostrare l’impatto a breve termine di tali prodotti sull’ambiente marino e terrestre. La Direttiva fa riferimento a tutti quei prodotti monouso costituiti totalmente o in parte da plastica,esclude i dispositivi di protezione individuale, quali mascherine o guanti monouso.Sulla Gazzetta Ufficiale europea del 7 giugno 2021 sono state pubblicati gli Orientamenti della Commissione sui prodotti di plastica monouso conformemente alla direttiva (UE) 2019/904 che tra l’altro recano una serie di esempi dei prodotti che rientrano nell’ambito di applicazione del provvedimento e forniscono chiarimenti importanti. Sono numerosi i prodotti in plastica monouso, “usa e getta”, tra cui aste per palloncini, cotton fioc, piatti,bicchieri, tazze, contenitori per bevande ed alimenti in polistirene espanso, posate, sacchetti in materiale leggeri, pacchetti e involucri, miscelatori per bevande, assorbenti,tamponi igienici e applicatori per tamponi, cannucce. La Direttiva della Commissione Europea  ha  evidenziato come il bando alla plastica monouso riguarderà i prodotti che siano fatti in tutto o solo in parte in plastica, compresa la plastica fabbricata con polimeri naturali modificati o con sostanze di partenza a base organica, fossili o sintetiche. In pratica dovrebbero rimanere sul mercato solo i prodotti in plastica non monouso, bensì riutilizzabili e completamente riciclabili.Critiche sono giunte dal Presidente della  Confindustria  Carlo Bonomi che  ha espresso “forte preoccupazione” in relazione alle linee guida in quanto fortemente pregiudizievoli “per l’interesse dell’industria italiana e non solo, anche di quella tedesca e dell’intera industria europea”, in particolare quella del packaging, a tutti gli effetti un’eccellenza nell’ambito manifatturiero del nostro paese. La disposizione, approvata nel 2019, mira a ridurre la mole di rifiuti plastici, specialmente nelle acque, di almeno il 50% entro il 2025 e dell’80% entro il 2030.La direttiva colpirà anche i consumi di bicchieri e tazze di carta che presentino anche un solo strato di plastica, per i quali non sarà previsto il divieto ma l’obbligo di riduzione dei consumi.

 

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