VATICANO: possibile un’Italia senza il Papa ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Io sono di religione cattolica, non sono un praticante assiduo, capisco di essere un fedele a metà (almeno sotto il profilo della presenza e della partecipazione), ma in tutta sincerità non riesco ad immaginare una Italia senza il Vaticano e senza il Papa. Oltretutto il papato cercò anche di andarsene ad Avignone e noi facemmo di tutto, anche l’impossibile, per riportarlo a Roma; così come cercammo di buttarlo fuori con la “breccia di Porta pia” per poi tenercelo ben stretto. Corsi e ricorsi storici, ma il risultato non cambia: il Papa c’è stato, c’è e ci sarà.

Perché ? perché senza filosofeggiare più del necessario ci rendemmo conto che si erano svuotati all’improvviso tutti i palazzi del culto e con essi si era svuotata anche la valanga di turisti che da secoli vengono in Italia innanzitutto per ammirare, tra le altre cose, quel meraviglioso colonnato del Bernini che cinge d’assedio la Città del Vaticano, elevata da sempre a zona extraterritoriale rispetto al resto del Paese.

Insomma se la cristianità vive nel cuore dell’Italia, se la cristianità ha dato a Roma ed al nostro Paese una vivibilità universale, se il Vaticano è un Paese straniero, è assolutamente necessario farsene una ragione ed andare a “patti” con uno Stato estero, così come facciamo anche con San Marino; per queste semplici esigenze, senza voler scendere nei meandri della storia del cristianesimo e della dislocazione scelta da San Pietro e dagli Apostoli che videro in  Roma il cuore pulsante della civiltà, sono stati sottoscritti nel 1929 e 1984 i famosi o famigerati “Patti Lateranensi”.

Ed è da questi ultimi che discendono due cose molto semplici: il diritto del Vaticano di interloquire con lo Stato italiano e di chiedere spiegazioni, e il diritto dello Stato italiano di mantenere la sua libertà ed autonomia; il tutto nell’ambito delle regole pattuite con estrema civiltà da due Stati sovrani.

Tutto il resto è da inquadrare nelle chiacchiere e nelle speculazioni di natura politica che, come al solito, riescono a trasformare il bianco in nero e viceversa; tanto da imbastire artificiosamente intorno alla “richiesta di spiegazioni” inviata dal ministro degli esteri del Vaticano alla nostra Farnesina circa l’interpretazione da dare ad un paio di righe del DL “Zan” scritte con i piedi.

 

Sul fatto si sono scatenati centinaia di opinionisti di giornata che hanno lanciato apodittici proclami di fronte ad una politica che tace o, nel migliore dei casi, langue.

Ed ecco che è venuto fuori anche il mitico “Fedez” (il più noto tra i rapper italiani) che ha pontificato, con estrema superficialità, ordinando attraverso i suoi fan di “eliminare i patti lateranensi” con un colpo di spugna e di mettere in croce il papa che deve pagare all’Italia non so quanti miliardi di tasse.

Possibile che questo Paese, mi sono chiesto, debba dipendere da un comico (Grillo) e da un rapper (Fedez), capaci di imporre la loro linea politica alla stessa politica che è incapace di reagire e di dettare le condizioni per un dialogo sereno, non soltanto con i due comici ma anche con tutti i filosofi e i politologi.

Fortunatamente il premier Mario Draghi ha ribadito in Parlamento che l’Italia è uno Stato laico; ma naturalmente lo ha detto più per la politica che balbetta e che non riesce a fare i necessari distinguo tra “stato laico” e “patti tra Stati”; ma non è andato oltre, perché ci sono dei patti e perché non poteva farlo. Tanto ci sono Grillo e Fedez che straparlano.

 

Lo Stato laico, e che cosa è ?

Sicuramente Fedez e Grillo non lo sanno; a spiegarlo a tutti ci ha pensato lo storico ed accademico italiano Mario Isnenghi: “C’è una cultura da aggiornare profondamente per poter essere al passo con i tempi. E a compiere le prime mosse deve essere il fronte laico, con un impegno preciso nel modificare i comportamenti e i riti che costituiscono i tratti distintivi di un sistema di idee e valori: sono questi a costruire davvero uno Stato laico. E mi riferisco ai riti nel senso autentico del termine, dal matrimonio ai funerali”.

Fedeli e laici, osservanti o meno, teniamoci il Papa; è meglio per tutti.

 

One thought on “VATICANO: possibile un’Italia senza il Papa ?

  1. ….. Ironia e severità di contenuto insieme a stemperare tanto inutili quanto non richiesti commenti dai non addetti ai lavori su un Argomento molto molto delicato

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