Aeroporto: le tante verità … come la Sicignano-Lagonegro e l’alta velocità ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Era il 18 giugno scorso quando per l’ultima volta in ordine di tempo ho scritto sulla vicenda dell’aeroporto Salerno-Costa d’Amalfi situato a Pontecagnano, vicenda annosa e malinconica più di una telenovela, per affermare che l’aeroporto da qualche decennio si dibatte tra una realtà molto contenuta, e una chimera molto eclatata da una classe politica incapace, quando non vuole, di portare avanti e soprattutto a compimento le opere pubbliche strategiche per il rilancio del nostro territorio provinciale.

La telenovela dell’aeroporto mi sembra sovrapponibile a quella della tratta ferroviaria Sicignano-Lagonegro ed a quella molto più sbandierata dell’alta velocità; in entrambi i casi si parla da oltre trent’anni di un rilancio sicuro e di una modernizzazione dell’opera e lo si fa, guarda caso, sempre quando in dirittura d’arrivo ci sono le elezioni che in questo Paese purtroppo non mancano mai. Inutile ricordare a tutti le promesse elettorali fatte da tutti (destra e sinistra) sia per la ferrovia che per l’aeroporto ed, infine, per l’alta velocità. Le notizie si accavallano alle notizie ed ognuno le utilizza al meglio e come crede, nascono e fioriscono fantomatici comitati civici ma anche “comitati di gestione e consigli di amministrazione” di qualcosa che non c’è e se c’è sicuramente non necessiterebbe di cotanta attenzione fatta di incarichi e prebende.

Ma ritorniamo all’aeroporto, perché l’ultima notizia è quella relativa all’inizio dei lavori (che in tanti hanno già definito “start” in un linguaggio politichese davvero farneticante) fissato a fine luglio 2021. Prendo atto, dunque, che c’è già il primo rinvio di 30 giorni in quanto i lavori erano previsti per il 1° luglio già passato. Ovviamente qualcuno dirà che sono un ricercatore di piccoli nei nelle organizzazioni e programmazioni di opere pubbliche; e qualcuno già mi ha detto che trenta giorni non sono niente per un programma ambizioso come l’aeroporto che presto risplenderà di luce propria. Si certo trenta giorni davvero non sono niente, il problema è che per il momento (in pieno clima elettorale) sono a mio avviso taroccati e nascondono chissà quali difficoltà che conosceremo soltanto ad urne chiuse, purtroppo.

Per l’aeroporto, però, c’è anche un altro problema che riguarda le indennità eventualmente percepite dai preposti alle  “varie articolazioni istituzionali che reggono la gestione del fantomatico aeroporto: presidenze, consigli di amministrazione, comitati di gestione, cooperative di lavoro, ecc.; una vera e propria industria di postifici a pagamento sostanzioso per personaggi se non già trombati dalla politica, almeno in caduta libera o appena sconfitti nelle dissennate consultazioni elettorali che in questo Paese non mancano mai” (frase inserita nell’articolo dl 18 giugno 21); nel merito, subito dopo la pubblicazione di quell’articolo, sono stato contattato dall’avv. Anna Ferrazzano (presidente del cda dell’aeroporto) che con il suo solito e impareggiabile garbo istituzionale mi ha precisato che l’industria di postifici a pagamento non esiste e che nessuno dei componenti i vari organismi gestionali percepisce il benchè minimo gettone di presenza; insomma tutti lavorano gratis nell’ottica di uno spirito di sacrificio per il bene comune, nell’attesa di tempi migliori.

Per principio credo ciecamente in tutto quello che mi dice Anna Ferrazzano, sicuramente superiore a queste bassezze terrene; oltretutto le credo in mancanza di elementi contrari.

Prima di gridare vittoria e di propagandare ciò che non c’è i politici farebbero bene ad abbassare un pochino i livelli mediatici che spesso sovraespongono chi li utilizza senza freni.

 

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